Fruttivendola normanna

Riferimento: S42092
Autore Eleuterio PAGLIANO
Anno: 1875 ca.
Misure: 175 x 230 mm
225,00 €

Riferimento: S42092
Autore Eleuterio PAGLIANO
Anno: 1875 ca.
Misure: 175 x 230 mm
225,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1875 circa, firmata sotto l'immagine 'Eleuterio Pagliano dip. e inc. / C. Lovera imp.', seguito dal titolo. Stampata su carta coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.

Una giovane donna seduta sul marciapiede, con una cuffietta e rivolta verso lo spettatore; il braccio sinistro poggia su un cesto di frutta.

Da un dipinto dello stesso artista. La datazione proposta è compresa tra la data di esposizione del dipinto da cui l'acquaforte deriva (1871) e l'anno di pubblicazione della stessa acquaforte su "Arte in Italia" 

Pagliano iniziò a praticare l’acquaforte, per lo più riproducendo le proprie opere, a partire dal S. Luigi (1851) e dalla Contadina sposa, rendendo popolari i suoi dipinti più apprezzati. Col tempo, grazie anche all’esempio di Mariao Fortuny, la tecnica incisoria si fece indipendente dalla pittura, con opere ricche di intensità luminosa come Pifferaio abruzzese (1870), Pifferaio sedutoLeoneMorto. Una consistente collezione di sue acquaforti è conservata presso la Civica Raccolta stampe Bertarelli di Milano.

Bibliografia A. Mezzetti, L'acquaforte lombarda nella seconda metà dell'800, Milano 1935, p. 202 n. 365.

Eleuterio PAGLIANO (Casale Monferrato 1826 – Milano 1903)

Nacque a Casale Monferrato il 5 maggio 1826. Definito da Raffaello Barbiera (1905, p. 73 ) «una delle glorie milanesi», dimostrò una precoce inclinazione artistica, entrando a soli dieci anni all’Accademia di Brera grazie all’intervento di Luigi Sabatelli. Animato da una solida fede patriottica, Pagliano appartenne, come i fratelli Induno, alla schiera dei pittori-soldato: prese attivamente parte alla causa risorgimentale, a partire dalle Cinque giornate di Milano nel 1848 (episodio a cui è dedicato un acquarello dei Musei civici di Pavia), per poi arruolarsi volontario con i bersaglieri lombardi di Luciano Manara, partecipando alla difesa della Repubblica Romana (1849). A partire dal 1850 si stabilì a Milano iniziando a esporre alle annuali mostre di Brera. Intorno al 1860 Pagliano iniziò a praticare l’acquaforte, per lo più riproducendo le proprie opere, a partire dal S. Luigi (1851) e dalla Contadina sposa, rendendo popolari i suoi dipinti più apprezzati. Col tempo, grazie anche all’esempio fortunyano, la tecnica incisoria si fece indipendente dalla pittura, con opere ricche di intensità luminosa come Pifferaio abruzzese (1870), Pifferaio seduto, Leone, Morto. Una consistente collezione di sue acquaforti è conservata presso la Civica Raccolta stampe Bertarelli di Milano.

Eleuterio PAGLIANO (Casale Monferrato 1826 – Milano 1903)

Nacque a Casale Monferrato il 5 maggio 1826. Definito da Raffaello Barbiera (1905, p. 73 ) «una delle glorie milanesi», dimostrò una precoce inclinazione artistica, entrando a soli dieci anni all’Accademia di Brera grazie all’intervento di Luigi Sabatelli. Animato da una solida fede patriottica, Pagliano appartenne, come i fratelli Induno, alla schiera dei pittori-soldato: prese attivamente parte alla causa risorgimentale, a partire dalle Cinque giornate di Milano nel 1848 (episodio a cui è dedicato un acquarello dei Musei civici di Pavia), per poi arruolarsi volontario con i bersaglieri lombardi di Luciano Manara, partecipando alla difesa della Repubblica Romana (1849). A partire dal 1850 si stabilì a Milano iniziando a esporre alle annuali mostre di Brera. Intorno al 1860 Pagliano iniziò a praticare l’acquaforte, per lo più riproducendo le proprie opere, a partire dal S. Luigi (1851) e dalla Contadina sposa, rendendo popolari i suoi dipinti più apprezzati. Col tempo, grazie anche all’esempio fortunyano, la tecnica incisoria si fece indipendente dalla pittura, con opere ricche di intensità luminosa come Pifferaio abruzzese (1870), Pifferaio seduto, Leone, Morto. Una consistente collezione di sue acquaforti è conservata presso la Civica Raccolta stampe Bertarelli di Milano.