Little Evelyn

Riferimento: S5560
Autore James Abbot MCNEIL WHISTLER
Anno: 1896
Misure: 180 x 250 mm
425,00 €

Riferimento: S5560
Autore James Abbot MCNEIL WHISTLER
Anno: 1896
Misure: 180 x 250 mm
425,00 €

Descrizione

Litografia, 1896, disegnata su carta transfer bianca con una trama di pietra granulosa; unico stato; stampata con inchiostro nero sulla carta vergata color crema usata per l'edizione The Art Journal. Nella pietra a sinistra il monogramma a forma di farfalla.

La bambina che posò per questo accattivante ritratto era la figlia di tre o quattro anni dell'amico di lunga data di Whistler, David Croal Thomson. Thomson si era interessato al lavoro dell'artista per molti anni e aveva organizzato la retrospettiva di grande successo dei suoi dipinti alla Galleria Goupil nella primavera del 1892. Era stato redattore di The Art Journal dal novembre 1892 e aveva già pubblicato una delle litografie di Whistler, Les Bonnes du Luxembourg" nel numero di dicembre 1894 del periodico.

Whistler probabilmente fece il disegno di trasferimento di Evelyn quando visitò la famiglia Thomson nel gennaio 1896 nella loro casa fuori Londra.

Qualche ossidazione, altrimenti in buone condizioni.

Bibliografia

Margaret F. MacDonald, Grischka Petri, Joanna Meacock James McNeill Whistler: The Etchings, a catalogue raisonné, University of Glasgow , 2012, cat. no. 146.

James Abbot MCNEIL WHISTLER (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903)

James Abbott McNeill Whistler è stato un pittore ed incisore statunitense, raramente menzionato come James Whistler. Genio nella produzione di incisioni calcografiche, Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 opere in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo, infatti, la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.

James Abbot MCNEIL WHISTLER (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903)

James Abbott McNeill Whistler è stato un pittore ed incisore statunitense, raramente menzionato come James Whistler. Genio nella produzione di incisioni calcografiche, Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 opere in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo, infatti, la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.