Chelsea

Riferimento: S42090
Autore James Abbot MCNEIL WHISTLER
Anno: 1879
Misure: 330 x 245 mm
Non Disponibile

Riferimento: S42090
Autore James Abbot MCNEIL WHISTLER
Anno: 1879
Misure: 330 x 245 mm
Non Disponibile

Descrizione

L'acquaforte mostra la chiesa di Chelsea e il vecchio Battersea Bridge, e il titolo originale, 'Chelsea', è preferibile anche se alcuni studiosi gli assegnano il nome Fulham.

Si vedono tre chiatte in mezzo al Tamigi, quella più vicina al ponte presidiata da due barconi. Dietro di loro c'è un vecchio ponte, con quattro pilastri di legno visti a sinistra, una larga campata di ferro, e poi altri tre pilastri a destra. Ci sono figure, cavalli e carri sul ponte. Attraverso le arcate si vede un approdo di un battello a vapore, altri alberi e case su un terrapieno a destra, e un ponte sospeso. La marea è bassa, così che i due moli di destra sono fuori dall'acqua, e un paio di chiatte a fondo piatto si trovano sulla spiaggia a destra. A destra, un campanile quadrato si erge dietro il ponte, il casello è appena visibile alla fine del ponte, e una sostanziale casa quadrata e altri edifici si trovano all'estrema destra, circondati da alti alberi.

L'incisione è stata denominata Fulham da Wedmore e dai catalogatori successivi per distinguerla da altre incisioni di Battersea Bridge e Chelsea. Tuttavia, non mostra Fulham.

James Abbott McNeill Whistler (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903) è stato un pittore ed incisore statunitense, raramente menzionato come James Whistler. Genio nella produzione di incisioni calcografiche, Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 opere in cinque decenni. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.

 

Bibliografia

Howard Mansfield A Descriptive Catalogue of the Etchings and Drypoints of James Abbott McNeill Whistler. Caxton Club, 1909, cat. no. 179; Edward Guthrie Kennedy, Royal Cortissoz The Etched Work of Whistler: illustrated by reproductions in collotype of the different states of the plates. The Grolier Club, 1910, cat. no. 182 ii/ii; Katharine A. Lochnan The Etchings of James McNeill Whistler. Ex. cat., The Metropolitan Museum of Art, New York, September 14–November 11, 1984; The Art Gallery of Ontario, Toronto, November 24, 1984–January 13, 1985. Yale University Press, Art Gallery of Ontario, New Haven, 1984, cat. no. 179, pp. 179, 280; Margaret F. MacDonald, Grischka Petri, Joanna Meacock James McNeill Whistler: The Etchings, a catalogue raisonné, University of Glasgow on-line website at http://etchings.arts.gla.ac.uk. University of Glasgow, 2012, cat. no. 181 v/v.

James Abbot MCNEIL WHISTLER (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903)

James Abbott McNeill Whistler è stato un pittore ed incisore statunitense, raramente menzionato come James Whistler. Genio nella produzione di incisioni calcografiche, Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 opere in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo, infatti, la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.

James Abbot MCNEIL WHISTLER (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903)

James Abbott McNeill Whistler è stato un pittore ed incisore statunitense, raramente menzionato come James Whistler. Genio nella produzione di incisioni calcografiche, Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 opere in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo, infatti, la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.