Due figure alla fontana

Riferimento: S42259
Autore Dominique Vivant-Denon
Anno: 1785 ca.
Misure: 125 x 92 mm
225,00 €

Riferimento: S42259
Autore Dominique Vivant-Denon
Anno: 1785 ca.
Misure: 125 x 92 mm
225,00 €

Descrizione

Acquaforte, circa 1785, firmata in lastra in basso al centro. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione.

L’opera è relativa al periodo italiano del Vivant-Denon, e raffigura una scena di costume de Regno di Napoli. Secondo il catalogo ragionato sull’opera di Vivant-Denon si tratta di una derivazione da Stefano Della Bella. 

Pittore, disegnatore, incisore, curatore e autore. Ha lavorato come diplomatico a Napoli (1779-1785) presso la corte di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena dapprima come Segretario d'ambasciata e poi come incaricato d'affari. Assiste ai primi scavi archeologici di Pompei e rileva da questi importanti pezzi archeologici che trasferisce a Parigi. Attualmente sono conservati nel Padiglione Denon, del Louvre di cui è stato uno dei curatori dell'allestimento. Si dedica, per diletto, all’incisione. Durante la Rivoluzione, si rifugia a Venezia. dove s’innamora, ricambiato, di Isabella Teotochi Albrizzi, da lui chiamata Bettine. Denon torna a Parigi nel 1793, in pieno Terrore, per evitare la confisca dei propri beni. In seguito accompagna Bonaparte nella Campagna d'Egitto, durante la quale redige il “Viaggio nel Basso e Alto Egitto” pubblicato in due volumi nel 1802. Nel 1803 fu nominato come primo direttore generale del museo centrale della Repubblica, che diventa dapprima museo Napoleone poi museo del Louvre, e amministratore delle arti, ottenendo anche il titolo di barone. Nel 1805 Denon rilancia il progetto della colonna Vendôme che era stato sospeso nel 1803. Organizza spedizioni nell'Europa imperiale per raccogliere opere d'arte da trasportare nel museo del Louvre. Nel 1814 Luigi XVIII lo conferma alla guida del Louvre. Rassegnò le dimissioni nel 1815 e trascorse la pensione a scrivere e organizzare le tavole della sua opera  "Monuments des arts du dessin", che era basata sulla sua enorme collezione privata. Morto nel 1825,  la sua collezione fu venduta in una serie di aste.

Bibliografia

Chu 1988 / Dominique Vivant Denon. French master of the nineteenth century, n. 396; IFF / Inventaire du Fonds Français: Bibliothèque Nationale, Département des Estampes, n. 110.

 

Dominique Vivant-Denon (1747 – 1825)

Dominique Vivant, barone Denon (Chalon-sur-Saône, 4 gennaio 1747 – Parigi, 27 aprile 1825) è stato uno scrittore, incisore, storico dell'arte, egittologo ed amministratore francese. È considerato uno dei precursori della museologia e della storia dell'arte. Arrivato a Parigi, dove inizia senza terminarli studi in legge, scrive nel 1769 una commedia Julie o il buon padre, ma si fa soprattutto notare come ottimo conversatore. Luigi XV lo nomina, tra le altre cose, Segretario d'ambasciata a San Pietroburgo. Con l'avvento di Luigi XVI viene inviato dapprima in Svezia, poi in Svizzera nel 1775. Dal 1782 è a Napoli, presso la corte di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, dapprima come Segretario d'ambasciata e poi come incaricato d'affari. Assiste ai primi scavi archeologici di Pompei e rileva da questi importanti pezzi archeologici che trasferisce a Parigi. Attualmente sono conservati nel Padiglione Denon, del Louvre di cui è stato uno dei curatori dell'allestimento. Durante il suo soggiorno, Denon si occupa di monumenti antichi e produce disegni e stampe. Le sue litografie di paesaggi e personaggi del tempo sono di grande valore testimoniale. Ritornato a Parigi nel 1787 è eletto membro dell'Accademia reale di pittura e scultura. Durante la Rivoluzione, si rifugia a Venezia. A Venezia Denon s'innamora, ricambiato, di Isabella Teotochi Albrizzi, da lui chiamata Bettine. La lunga relazione è documentata da più di trecento lettere che Denon scrisse a Isabella durante tutto l'arco della vita (lettere ritrovate nel Fondo Piancastelli della Biblioteca comunale di Forlì e pubblicate nel 1999). Denon torna a Parigi nel 1793, in pieno Terrore, per evitare la confisca dei propri beni. Massone, Vivant Denon viene iniziato nella Loggia parigina "La Parfaite Réunion", del Grande Oriente di Francia, a Parigi. Nell'opera Voyage en Sicile racconta e disegna i monumenti della Sicilia nel corso di un viaggio del Grand Tour. Molto vicino a Jacques-Louis David, costui gli propone i progetti di costumi repubblicani che ha appena disegnato. Lo stesso Robespierre gli propone di diventare incisore nazionale. In seguito, accompagna Bonaparte nella Campagna d'Egitto, durante la quale redige il Viaggio nel Basso e Alto Egitto, pubblicato in due volumi nel 1802. Al suo ritorno il primo Console lo nomina direttore generale del museo centrale della Repubblica, che diventa dapprima museo Napoleone poi museo del Louvre, e amministratore delle arti. Nel 1805 Denon rilancia il progetto della colonna Vendôme che era stato sospeso nel 1803. Organizza spedizioni nell'Europa imperiale per raccogliere opere d'arte da trasportare nel museo del Louvre. A lui si devono la maggior parte delle spoliazioni napoleoniche. Nel 1814 Luigi XVIII lo conferma alla guida del Louvre. Denon si ritira nel 1815 per dedicarsi interamente all'incisione e alle sue collezioni private. Muore a Parigi nel 1825.

Dominique Vivant-Denon (1747 – 1825)

Dominique Vivant, barone Denon (Chalon-sur-Saône, 4 gennaio 1747 – Parigi, 27 aprile 1825) è stato uno scrittore, incisore, storico dell'arte, egittologo ed amministratore francese. È considerato uno dei precursori della museologia e della storia dell'arte. Arrivato a Parigi, dove inizia senza terminarli studi in legge, scrive nel 1769 una commedia Julie o il buon padre, ma si fa soprattutto notare come ottimo conversatore. Luigi XV lo nomina, tra le altre cose, Segretario d'ambasciata a San Pietroburgo. Con l'avvento di Luigi XVI viene inviato dapprima in Svezia, poi in Svizzera nel 1775. Dal 1782 è a Napoli, presso la corte di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, dapprima come Segretario d'ambasciata e poi come incaricato d'affari. Assiste ai primi scavi archeologici di Pompei e rileva da questi importanti pezzi archeologici che trasferisce a Parigi. Attualmente sono conservati nel Padiglione Denon, del Louvre di cui è stato uno dei curatori dell'allestimento. Durante il suo soggiorno, Denon si occupa di monumenti antichi e produce disegni e stampe. Le sue litografie di paesaggi e personaggi del tempo sono di grande valore testimoniale. Ritornato a Parigi nel 1787 è eletto membro dell'Accademia reale di pittura e scultura. Durante la Rivoluzione, si rifugia a Venezia. A Venezia Denon s'innamora, ricambiato, di Isabella Teotochi Albrizzi, da lui chiamata Bettine. La lunga relazione è documentata da più di trecento lettere che Denon scrisse a Isabella durante tutto l'arco della vita (lettere ritrovate nel Fondo Piancastelli della Biblioteca comunale di Forlì e pubblicate nel 1999). Denon torna a Parigi nel 1793, in pieno Terrore, per evitare la confisca dei propri beni. Massone, Vivant Denon viene iniziato nella Loggia parigina "La Parfaite Réunion", del Grande Oriente di Francia, a Parigi. Nell'opera Voyage en Sicile racconta e disegna i monumenti della Sicilia nel corso di un viaggio del Grand Tour. Molto vicino a Jacques-Louis David, costui gli propone i progetti di costumi repubblicani che ha appena disegnato. Lo stesso Robespierre gli propone di diventare incisore nazionale. In seguito, accompagna Bonaparte nella Campagna d'Egitto, durante la quale redige il Viaggio nel Basso e Alto Egitto, pubblicato in due volumi nel 1802. Al suo ritorno il primo Console lo nomina direttore generale del museo centrale della Repubblica, che diventa dapprima museo Napoleone poi museo del Louvre, e amministratore delle arti. Nel 1805 Denon rilancia il progetto della colonna Vendôme che era stato sospeso nel 1803. Organizza spedizioni nell'Europa imperiale per raccogliere opere d'arte da trasportare nel museo del Louvre. A lui si devono la maggior parte delle spoliazioni napoleoniche. Nel 1814 Luigi XVIII lo conferma alla guida del Louvre. Denon si ritira nel 1815 per dedicarsi interamente all'incisione e alle sue collezioni private. Muore a Parigi nel 1825.