Esequie dell'Imperatore Mattias, a Firenze

Riferimento: S5463
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1619
Misure: 200 x 280 mm
750,00 €

Riferimento: S5463
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1619
Misure: 200 x 280 mm
750,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1619, firmata in lastra in basso a destra.

Da un soggetto di Giulio Parigi.

Esemplare nel seconod stato di tre. Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana "doppia C di lorena con corona" (Lieure 29), rifilata al rame, in buono stato di conservazione.

Veduta interna della chiesa di San Lorenzo a Firenze, durante la cerimonia funebre per l'Imperatore Mattia I.

Rara.

Bibliografia

Lieure 299 secondo stato di tre; Meaume 1860 597.II; 'Jacques Callot' (Nancy, 1992), No.96-98.

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.

Bibliografia

Lieure 299 secondo stato di tre; Meaume 1860 597.II; 'Jacques Callot' (Nancy, 1992), No.96-98.

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.