Le Grandi Miserie della Guerra - Frontespizio

Riferimento: S30431
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1633
Misure: 190 x 90 mm
300,00 €

Riferimento: S30431
Autore Jacques CALLOT
Anno: 1633
Misure: 190 x 90 mm
300,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1633, della serie Le Grandi Miserie della Guerra.

Esemplare del secondo stato di tre, avanti la firma di Callot e con la lastra numerata.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, in perfetto stato di conservazione.

Callot incise due serie di stampe che illustrano le miserie della guerra. La prima, in un formato più piccolo e quindi chiamata Le Piccole miserie della guerra, è costituita da sei stampe, che Callot incise intorno al 1632. Le piccole miserie di solito sono considerati come schizzi preliminari per le più famose Grandi Miserie.

Les Grandes Misères et Malheurs de la Guerre, furono pubblicate nel 1633, nel corso del conflitto paneuropeo conosciuto come la Guerra dei Trent'anni, con il privilegio reale di Luigi XIII. La serie è composta da 18 incisioni, incluso il frontespizio.

La dimensione delle immagini incise è piuttosto piccola, 113-115 x 51-57 mm; questo obbligherebbe chi le osserva a esaminarle molto da vicino, in modo da poter vedere chiaramente i dettagli di ogni stampa.

La loro forma rettangolare, crea un allungamento del campo pittorico che promuove una sorta di scansione progressiva nella visualizzazione. Inoltre, il testo sotto l'immagine, che ha un orientamento orizzontale, fornisce la direzione di lettura da sinistra a destra. In ogni di crea un contrasto tra la raffigurazione più indistinta di gruppi di persone e il dettaglio di altri gruppi più esigui nel numero di figure. I diversi scenari e le persone che vi figurano non hanno dei riferimenti evidenti di una specifica nazionalità o identità. Infatti, la mancanza di questi elementi consente esaminare in maniera più generale la natura della guerra, senza entrare in polemica o abbracciare le idee propagandistiche del periodo.

Tranne il frontespizio, ogni incisione è accompagnato da sei versi, sotto forma di tre rime baciate, attribuiti a Michel de Marolles, Abbé de Villeloin. Pur non essendoci prove certe, l’attribuzione sembra ragionevole dato che l'abate era un poeta e un grande collezionista de stampe che possedeva, infatti, 1468 stampe di Callot.

La serie inizia con tre lastre raffiguranti la guerrain senso stretto: il frontespizio reca gli emblemi della guerra, seguono poi "Il reclutamento delle truppe", e "La Battaglia".
Le successive cinque stampe, 4-8, mostrano i crimini commessi dai militari: il saccheggio di una locanda, di una casa, di un chiostro, di un villaggio, e l'assalto ai viandanti.
La stampa successiva, la numero 9, illustra la scoperta cattura dei soldati-predoni.

Seguono cinque stampe, 10-14, che mostrano le pene di questi soldati: la corda, l’impiccagione, la fucilazione, il rogo, e la ruota.

Tre stampe, 15-17, illustrano le sventure che accadono ai soldati: malati e feriti nell'ospedale; mendicanti ed i moribondi per le strade; La vendetta dei contadini.

L'ultima stampa, 18, mostra la distribuzione delle ricompense ai soldati.

Bibliografia

Diane Wolfthal, The Art Bulletin , Vol. 59, N. 2 (Jun., 1977), pp. 222-233; Lieure, 1339-1356.

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.

Bibliografia

Diane Wolfthal, The Art Bulletin , Vol. 59, N. 2 (Jun., 1977), pp. 222-233; Lieure, 1339-1356.

Jacques CALLOT (Nancy 1592 - 1635)

Artista barocco, specializzato in arti grafiche, disegno e stampa, originario del Ducato di Lorena (stato indipendente al confine nord-est con la Francia). Realizzò acqueforti con rappresentazioni di cronache dell’epoca e della vita quotidiana della popolazione (soldati, buffoni, ubriaconi, accattoni e vari emarginati). Queste immagini sono spesso in contrasto con i meravigliosi paesaggi in cui sono sistemati (si veda ad esempio “La Tentazione di Sant’Antonio”). La sua abilità nel delineare ombre e nell’uso dei vari toni è davvero notevole per l’epoca, tanto da essere spesso accostato a Albrecht Dürer.