Thes Palais Indiens

Riferimento: S1674
Autore Georges De Feure
Anno: 1900
Misure: 290 x 400 mm
250,00 €

Riferimento: S1674
Autore Georges De Feure
Anno: 1900
Misure: 290 x 400 mm
250,00 €

Descrizione

Litografia stampata a colori su carta velina, in ottime condizioni. Tavola n° 199 del quinto volume annuale (1900) de Les Maîtres de l'affiche.

Prova recante il timbro a secco de Les Maîtres de l'affiche nell'angolo in basso a destra (Lugt: L.1777c), firmata nella lastra, stampata a Chaix (Ateliers Chéret) rue Bergère a Parigi.

Les Maîtres de l'affiche è una pubblicazione mensile francese stampata in Francia tra dicembre 1895 e novembre 1900. L'idea di realizzare la rivista è di Jules Chéret, all'epoca direttore artistico di Chaix, una stamperia situata a Parigi al nº 20 di rue Bergère. Ogni numero comprende quattro affiches riprodotte usando la tecnica di cromolitografia. Ogni copia aveva apposto un timbro a secco di autentificazione. Il prezzo di vendita è di 2,50 franchi a numero mentre l'abbonamento costa 27 franchi; esiste anche un'edizione di lusso sul Giappone stampata in 100 esemplari venduta a 80 franchi per 12 numeri.

Nel gennaio 1897 viene messo in vendita un primo volume che riprende tutte le affiches pubblicate l'anno precedente; la pubblicazione ha una prefazione firmata da Roger Marx e ha un formato realizzato da Jean Engel su progetto di Paul Berthon. Fino a gennaio 1901, data di chiusura della rivista, sono stati realizzati un totale di cinque volumi, con 97 artisti coinvolti.

Le 256 tavole a colori che compongono la suite rappresentano un'ampia selezione di eccezionali manifesti originali dell'inizio del ventesimo secolo, quando questa forma d'arte popolare raggiunse il suo apice.

I primi manifesti stampati erano molto ricchi di testo, con relativamente poche illustrazioni. Dopo tutto, sono stati creati per pubblicizzare prodotti, e l'aggiunta di un'illustrazione a una pubblicità a metà del 1800 non era comune. Tuttavia, durante la seconda metà del diciannovesimo secolo, quando tutti i tipi di prodotti commerciali furono migliorati esteticamente, gli artisti seri cominciarono a vedere le nuove possibilità del mezzo poster. Collegando il loro immaginario al commercio moderno, il pensiero era che ognuno sarebbe stato valorizzato dal valore dell'altro. Questo fu particolarmente vero per Jules Cheret (1836-1932), la cui combinazione unica di talento artistico, tecnico e imprenditoriale aprì la strada a una vera e propria industria del poster. Cheret aprì la sua tipografia a Parigi nel 1866 - Imprimerie Chaix - e il suo lavoro iniziò a ispirare numerosi emulatori in tutta Europa e in America.

Negli anni 1890 le strade di ogni grande città erano animate da grandi manifesti colorati. I manifesti non solo avevano catturato la fantasia del pubblico, ma i suoi migliori esempi venivano già considerati come vere e proprie opere d'arte (nello specifico, come belle stampe) da esporre, recensire nelle riviste, collezionare e riprodurre in una forma più maneggevole. Negli ultimi cinque anni del secolo, lo spirito esuberante della "Belle Epoque", diede vita a un nuovo movimento artistico. Fu in quegli anni che l'Imprimerie Chaix ebbe un ruolo importante nel codificare, santificare e perpetuare la visione di Cheret attraverso la stampa.

 

Georges De Feure (Parigi 1868 -1943)

Georges de Feure, pseudonimo di Georges Joseph van Sluijters (Parigi, 6 settembre 1868 – Parigi, 26 novembre 1943), è stato un pittore e designer francese. George de Feure è d'origine olandese da parte di padre e belga da parte di madre. È nato a Parigi nel 1868 ma, nel 1870, la famiglia è obbligata ad emigrare nei Paesi Bassi dopo l'inizio della guerra franco-prussiana. Suo padre era architetto. Nel 1886 Georges de Feure è ammesso all'Accademia reale di belle arte di Amsterdam che egli abbandona alla fine del secondo anno. Nel 1889 si trasferisce a Parigi e va a vivere a Montmartre unendosi alla bohème parigina; la sua opera pittorica è sicuramente ispirata dall'opera di Charles Baudelaire e dai romanzi di Georges Rodenbach. Negli anni novanta dell'Ottocento è riconosciuto da Pierre Puvis de Chavannes come uno dei pittori più importanti del simbolismo francese. Per finanziarsi diventa illustratore per il Courrier français, Le Figaro Illustré. La sua opera è caratterizzata da numerose rappresentazioni di femme fatale, temi ricorrenti nello stile Art Nouveau. La sua fama come pittore simbolista e la sua esperienza di creatore di manifesti spinge il mercante d'arte Siegfried Bingad ad affidargli la realizzazione della facciata del padiglione dell'Art Nouveau all'Esposizione universale del 1900 di Parigi. Inoltre Bing affida a de Feure, a Eugène Gaillard e a Édouard Colonna, la realizzazione di due interni nello stesso padiglione. I mobili e gli oggetti decorati che egli progetta per il boudoir, vengono osannati dalla critica che vede in essi la rappresentazione della quintessenza dell'arte francese. Viene esaltata la loro delicatezza e grazia femminile. Gabriel Mourey sulla rivista Les Arts décoratifs li descrive come "uno degli insiemi decorativi più squisito e perfetto che la nostra epoca abbia creato". Tre anni prima aveva scritto un lungo articolo su de Feure in The Studio. Quattro manifesti di Georges de Feure vengono pubblicati nella rivista Les Maîtres de l'affiche(1895-1900) ed egli collabora anche con la rivista Cocorico. Nel 1903 una grande retrospettiva della sua opera si tiene a Amburgo e a L'Aia. Durante i primi decenni del XX secolo continua a creare insiemi decorativi evolvendo dall'Art Nouveau all'Art Deco e nel 1909 fonda la De feure & Deperdussin (DFD & Cie), una compagnia di costruzione di monoplani a retropropulsione inversa. Saranno due i modelli che usciranno dagli ateliers, il DFD1 e il DFD2, al cui progetto si unirà Louis Béchereau. Nel corso dei primi test, alla fine del 1910, George de Feure subisce un grave incidente e si ritira da questa attività. Si orienta, allora, verso la confezione di costumi e decori per il teatro, in particolare a Londra dove si trasferisce durante la Prima guerra mondiale. Durante gli anni venti del Novecento George de Feure è direttore artistico dei magazzini Madeleine Vionnet, poi per gli stabilimenti Schwarz-Haumont, specializzati nella costruzione di strutture metalliche artistiche. Morì il 26 novembre 1943 nella Parigi occupata dai nazisti.

Georges De Feure (Parigi 1868 -1943)

Georges de Feure, pseudonimo di Georges Joseph van Sluijters (Parigi, 6 settembre 1868 – Parigi, 26 novembre 1943), è stato un pittore e designer francese. George de Feure è d'origine olandese da parte di padre e belga da parte di madre. È nato a Parigi nel 1868 ma, nel 1870, la famiglia è obbligata ad emigrare nei Paesi Bassi dopo l'inizio della guerra franco-prussiana. Suo padre era architetto. Nel 1886 Georges de Feure è ammesso all'Accademia reale di belle arte di Amsterdam che egli abbandona alla fine del secondo anno. Nel 1889 si trasferisce a Parigi e va a vivere a Montmartre unendosi alla bohème parigina; la sua opera pittorica è sicuramente ispirata dall'opera di Charles Baudelaire e dai romanzi di Georges Rodenbach. Negli anni novanta dell'Ottocento è riconosciuto da Pierre Puvis de Chavannes come uno dei pittori più importanti del simbolismo francese. Per finanziarsi diventa illustratore per il Courrier français, Le Figaro Illustré. La sua opera è caratterizzata da numerose rappresentazioni di femme fatale, temi ricorrenti nello stile Art Nouveau. La sua fama come pittore simbolista e la sua esperienza di creatore di manifesti spinge il mercante d'arte Siegfried Bingad ad affidargli la realizzazione della facciata del padiglione dell'Art Nouveau all'Esposizione universale del 1900 di Parigi. Inoltre Bing affida a de Feure, a Eugène Gaillard e a Édouard Colonna, la realizzazione di due interni nello stesso padiglione. I mobili e gli oggetti decorati che egli progetta per il boudoir, vengono osannati dalla critica che vede in essi la rappresentazione della quintessenza dell'arte francese. Viene esaltata la loro delicatezza e grazia femminile. Gabriel Mourey sulla rivista Les Arts décoratifs li descrive come "uno degli insiemi decorativi più squisito e perfetto che la nostra epoca abbia creato". Tre anni prima aveva scritto un lungo articolo su de Feure in The Studio. Quattro manifesti di Georges de Feure vengono pubblicati nella rivista Les Maîtres de l'affiche(1895-1900) ed egli collabora anche con la rivista Cocorico. Nel 1903 una grande retrospettiva della sua opera si tiene a Amburgo e a L'Aia. Durante i primi decenni del XX secolo continua a creare insiemi decorativi evolvendo dall'Art Nouveau all'Art Deco e nel 1909 fonda la De feure & Deperdussin (DFD & Cie), una compagnia di costruzione di monoplani a retropropulsione inversa. Saranno due i modelli che usciranno dagli ateliers, il DFD1 e il DFD2, al cui progetto si unirà Louis Béchereau. Nel corso dei primi test, alla fine del 1910, George de Feure subisce un grave incidente e si ritira da questa attività. Si orienta, allora, verso la confezione di costumi e decori per il teatro, in particolare a Londra dove si trasferisce durante la Prima guerra mondiale. Durante gli anni venti del Novecento George de Feure è direttore artistico dei magazzini Madeleine Vionnet, poi per gli stabilimenti Schwarz-Haumont, specializzati nella costruzione di strutture metalliche artistiche. Morì il 26 novembre 1943 nella Parigi occupata dai nazisti.