San Francesco consolato dall’Angelo Musicante o La Visione di San Francesco

Riferimento: S32381
Autore Raphael SADELER I
Anno: 1604 ca.
Misure: 282 x 405 mm
900,00 €

Riferimento: S32381
Autore Raphael SADELER I
Anno: 1604 ca.
Misure: 282 x 405 mm
900,00 €

Descrizione

Bulino, 1604 circa, firmato lungo il margine inferiore "Raffaello Sadeler eius Chalcographus DD". Da un dipinto di fra 'Cosmo da Castelfranco, al secolo Paolo Piazza.

Questa incisione del Sadeler riproduce un dipinto oggi disperso di fra’ Cosimo da Castelfranco, al secolo Paolo Piazza (1557-1621), ed è un prezioso documento perché è la sola traduzione a stampa del dipinto ad oggi nota.

Bella prova, impressa su carta evrgata coeva con filigrana “scudo con croce”, rifilata al rame, traccia di piega centrale orizzontale, visibile al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.

La scena raffigura San Francesco a letto ammalato, in una piccola stanza, con lo sguardo sorpreso rivolto ad un angelo che gli appare suonando un violino. Sulla porta, c’è un monaco che porta del cibo su un vassoio, mentre un altro frate è inginocchiato in preghiera.

Lungo il margine superiore e inferiore alcuni versi in latino descrivono l’episodio. L’incisione reca la dedica alla duchessa Elisabetta di Baviera.

In conformità con la rinnovata spiritualità del periodo, e in particolare con lo zelo riformatore dell'ordine dei Cappuccini (riconosciuto da papa Paolo III nel 1536), il culto di San Francesco godette di una rinnovata popolarità. Questa scena San Francesco consolato dall’Angelo non era stato trattato dagli artisti in epoca medievale e rinascimentale, ma è diventato popolare nella seconda metà del XVI secolo. Tra le prime opere della nuova iconografia è una pala d’altare perduta di Francesco Vanni per la cappella Capizucchi nella Basilica Santa Maria Maggiore nel 1592, e la celeberrima visione San Francesco dipinta Caravaggio del San Francesco nel 1594.

Raphael Sadeler incise due lastre con questo soggetto: la prima dalla pala d’altare del Vanni, e la seconda dal dipinto di Paolo Piazza.
L'iconografia del santo consolato dalla musica dell'angelo si rifà ad un episodio narrato da San Bonaventura e dai Fioretti:

Quando San Francesco era molto debole nel corpo, a causa dell’astinenza, e delle sue battaglie con i demoni, cominciò a pensare alla gloria e alla beatitudine di quelli benedetti con la vita eterna, e quindi pregò Dio di concedergli la grazia di gustare una piccolo parte di quella beatitudine. Improvvisamente gli apparve un angelo, con grande splendore, che aveva una violino nella sua mano destra e l'arco nella sinistra. E mentre San Francesco era stupito da quella visione, l’Angelo iniziò a e subito la melodia soave confortò il suo animo, e annullò ogni sensazione corporea.

Al verso, timbro di collezione della FIDEI-COMMISS BIBLIOTHEK, di Vienna (L. 1016).

Raphael SADELER I (Anversa 1560 circa - Venezia 1628 circa)

I SADELER: Famiglia fiamminga di artisti, attivi in tutta Europa. Per tre generazioni questa famiglia di incisori, editori e commercianti di stampe giocò un ruolo dominante nell’arte grafica europea, producendo opere variegate e di altissima qualità. Erano discendenti di una linea di cesellatori di acciaioli Aalst . Jan de Saeyelleer (Sadeleer) ebbe tre figli, Jan Sadeler I, Aegidius Sadeler I e Raphael Sadeler I, la prima generazione di incisori, editori e commercianti. Le incertezze religiose e politiche dell’epoca, li costrinsero ad emigrare, per cui si hanno notizie del loro lavoro a Colonia, Frankfurt am Main, Monaco, Venezia e Praga. La seconda generazione seguì le loro orme; tra questi, Aegidius Sadeler II, che lavorò per Rudolf II e i suoi successori, fu sicuramente il più importante. Justus Sadeler, figlio di Jan Sadeler I, e I tre figlia di Raphael Sadeler I—Jan Sadeler II, Raphael Sadeler II e Filips Sadeler—furono artisti minori, ma proseguirono la tradizione di famiglia. La terza generazione fu rappresentata da Tobias Sadeler (Vienna, 1670–75), figlio di Aegidius Sadeler II; eseguì incisioni per libri topografici. PHILIPP SADELER: Incisore e stampatore, probabilmente anche pittore, figlio di Raphael Sadeler I. Venne educato a Monaco, dove il padre era rientrato nel 1604. Nel1624 sposò Regina, figlia di Peter Candid. Intorno al 1633 Filips andò a vivere a Passau. Le sue incisioni sono essenzialmente frontespizi e illustrazioni di libri religiosi, ad esempio incisioni da disegni di Thomas Hoffmann (morto nel 1646) in Infernus damnatorum carcer et rogus aeternitatis (1631), compresa anche la Virtù che sconfigge il Peccato (Maria che domina il Drago), incisioni per la ristampa, del 1630, del Orbis Phaeton di H. Drechsels (1629) e incisioni nel Templum gratiarum (1633). Kramm ha menzionato un Ritratto di Uomo (1647) di Filips.

Raphael SADELER I (Anversa 1560 circa - Venezia 1628 circa)

I SADELER: Famiglia fiamminga di artisti, attivi in tutta Europa. Per tre generazioni questa famiglia di incisori, editori e commercianti di stampe giocò un ruolo dominante nell’arte grafica europea, producendo opere variegate e di altissima qualità. Erano discendenti di una linea di cesellatori di acciaioli Aalst . Jan de Saeyelleer (Sadeleer) ebbe tre figli, Jan Sadeler I, Aegidius Sadeler I e Raphael Sadeler I, la prima generazione di incisori, editori e commercianti. Le incertezze religiose e politiche dell’epoca, li costrinsero ad emigrare, per cui si hanno notizie del loro lavoro a Colonia, Frankfurt am Main, Monaco, Venezia e Praga. La seconda generazione seguì le loro orme; tra questi, Aegidius Sadeler II, che lavorò per Rudolf II e i suoi successori, fu sicuramente il più importante. Justus Sadeler, figlio di Jan Sadeler I, e I tre figlia di Raphael Sadeler I—Jan Sadeler II, Raphael Sadeler II e Filips Sadeler—furono artisti minori, ma proseguirono la tradizione di famiglia. La terza generazione fu rappresentata da Tobias Sadeler (Vienna, 1670–75), figlio di Aegidius Sadeler II; eseguì incisioni per libri topografici. PHILIPP SADELER: Incisore e stampatore, probabilmente anche pittore, figlio di Raphael Sadeler I. Venne educato a Monaco, dove il padre era rientrato nel 1604. Nel1624 sposò Regina, figlia di Peter Candid. Intorno al 1633 Filips andò a vivere a Passau. Le sue incisioni sono essenzialmente frontespizi e illustrazioni di libri religiosi, ad esempio incisioni da disegni di Thomas Hoffmann (morto nel 1646) in Infernus damnatorum carcer et rogus aeternitatis (1631), compresa anche la Virtù che sconfigge il Peccato (Maria che domina il Drago), incisioni per la ristampa, del 1630, del Orbis Phaeton di H. Drechsels (1629) e incisioni nel Templum gratiarum (1633). Kramm ha menzionato un Ritratto di Uomo (1647) di Filips.