

Riferimento: | S44179 |
Autore | Tommaso CUCCIONI |
Anno: | 1830 ca. |
Zona: | Foro Romano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 210 x 175 mm |
Riferimento: | S44179 |
Autore | Tommaso CUCCIONI |
Anno: | 1830 ca. |
Zona: | Foro Romano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 210 x 175 mm |
Veduta finemente incisa ad acquaforte, eseguita con la tecnica di delineato, impressa su carta coeva, in ottimo stato di conservazione.
Alcune tavole riportano la firma di Gaetano Cottafavi.
Tommaso Cuccioni è uno dei primi e più rinomati fotografi romani dell'Ottocento di cui conosciamo la data di morte (1864), ma non quella di nascita. La sua attività iniziale fu, però, quella d'incisore e calcografo, dedicandosi al commercio di stampe, con negozio prima in via della Croce, n. 88, e poi in via Condotti, n. 18, come risulta dai repertori dell'epoca di Gregorio XVI che lo indicano come mercante di stampe, quadri ed oggetti di belle arti. Negli anni Quaranta, insieme alla vendita di stampe calcografiche, iniziò anche quella di dagherrotipie e calotipie che non eseguiva ancora personalmente, ma commissionava ad altri professionisti romani delle origini e soprattutto a G. Caneva, suo grande amico. Solo dopo il 1851, vale a dire dopo la messa a punto del processo al collodio umido, il Cuccioni iniziò la sua nuova e fortunatissima carriera di fotografo in quanto solo allora, e non prima, la fotografia si pose realmente come mezzo alternativo - rispetto alle altre tecniche riproduttive del passato - nel campo della produzione e della riproduzione dell'immagine.
Tommaso CUCCIONI (Roma, 1790 circa – 23 agosto 1864)
È uno dei primi e più rinomati fotografi romani dell'Ottocento di cui conosciamo la data di morte (1864), ma non quella di nascita. La sua attività iniziale fu però quella d'incisore e calcografo, dedicandosi al commercio di stampe, con negozio prima in via della Croce, n. 88, e poi in via Condotti, n. 18, come risulta dai repertori dell'epoca di Gregorio XVI che lo indicano come mercante di stampe, quadri ed oggetti di belle arti. Negli anni Quaranta, insieme alla vendita di stampe calcografiche, iniziò anche quella di dagherrotipie e calotipie che non eseguiva ancora personalmente, ma commissionava ad altri professionisti romani delle origini e soprattutto a G. Caneva, suo grande amico. Solo dopo il 1851, vale a dire dopo la messa a punto del processo al collodio umido, il Cuccioni iniziò la sua nuova e fortunatissima carriera di fotografo in quanto solo allora, e non prima, la fotografia si pose realmente come mezzo alternativo - rispetto alle altre tecniche riproduttive del passato - nel campo della produzione e della riproduzione dell'immagine.
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Tommaso CUCCIONI (Roma, 1790 circa – 23 agosto 1864)
È uno dei primi e più rinomati fotografi romani dell'Ottocento di cui conosciamo la data di morte (1864), ma non quella di nascita. La sua attività iniziale fu però quella d'incisore e calcografo, dedicandosi al commercio di stampe, con negozio prima in via della Croce, n. 88, e poi in via Condotti, n. 18, come risulta dai repertori dell'epoca di Gregorio XVI che lo indicano come mercante di stampe, quadri ed oggetti di belle arti. Negli anni Quaranta, insieme alla vendita di stampe calcografiche, iniziò anche quella di dagherrotipie e calotipie che non eseguiva ancora personalmente, ma commissionava ad altri professionisti romani delle origini e soprattutto a G. Caneva, suo grande amico. Solo dopo il 1851, vale a dire dopo la messa a punto del processo al collodio umido, il Cuccioni iniziò la sua nuova e fortunatissima carriera di fotografo in quanto solo allora, e non prima, la fotografia si pose realmente come mezzo alternativo - rispetto alle altre tecniche riproduttive del passato - nel campo della produzione e della riproduzione dell'immagine.
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