Ritratto di Silvestro Valerio

Riferimento: S38549
Autore Alessandro Dalla Via
Anno: 1697
Misure: 282 x 395 mm
225,00 €

Riferimento: S38549
Autore Alessandro Dalla Via
Anno: 1697
Misure: 282 x 395 mm
225,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1695 circa, sul nastro sotto il ritratto “Silvestro Valerio per la Dio gratia doge di Venetia CIX et C”.

Ritratto di Silvestro Valier (1630 – 1700), eletto il 25 febbraio del 1694 CIX doge della 
Repubblica di Venezia. Nella cornice è riportata l’intera cronologia dei dogi, con l’indicazione del nome, del numero ordinale e del relativo anno di elezione.

Esemplare tratto dall’Isolario, tomo II dell’Atlante Veneto del Coronelli.

In ottimo stato di conservazione.

Alessandro Dalla Via (Verona - Venezia 1738)

Incisore veronese operante a Venezia: non si conoscono le date né di nascita né di morte. La sua attività si svolse dall'ultimo decennio del Seicento ai primi due decenni del Settecento. Un termine ante quem per la data di morte è fornito da T. Temanza nello Zibaldon de' memorie storiche appartenenti a' professoridelle belle artidel disegno [1738], dove sotto l'elenco degli Intagliatori in rame possiamo leggere "Alessandro Dalla Via-Defonto". Fu tra i 6 menbri fondatori della "Bottegha de' Scultori e Stampatori in Rame di Venetia" che doveva essere la sola in tutta la città; furono quindi stabiliti i capitoli che dovevano regolare l'arte, venendosi così ad istituire una vera e propria mariegola dell'arte stessa. Priore fu nominato Andrea Zucchi mentre la gestione del negozio fu affidata ad Antonio Baroni. La bottega era una vera e propria cooperativa alla quale ben presto, in base ad alcune norme che i sei incisori avevano elaborato, poterono accedere anche maestri stranieri. Essa costituì dunque il punto di partenza del rilancio dell'arte incisoria in Venezia, rilancio al quale non mancò l'appoggio di editori e mecenati. Ai sei fondatori, che nel 1719 costituivano il nucleo della bottega, si andarono aggiungendo via via altri incisori come risulta dallo Zibaldon del Temanza dove, nell'elenco del 1738, troviamo i nomi del Visentini, dello Giampiccoli ed altri. Sappiamo infine che il Dalla Via fu in stretto rapporto di lavoro con il padre Vincenzo Coronelli che lo nomina alla voce "abbulinare" della sua Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna (stampata in 8 volumi, compreso il Prodromo, a Venezia, dal 1701 al 1709). Il Dalla Via incise per il Coronelli molte tavole dell'Isolario (Venezia 1696) da disegni di Lamberti ed alcune tavole delle Singolarità di Venezia (Venezia 1693 e 1708) e molte tavole di Costellazioni per i globi celesti. [Fonte: Artemisia Abrami Calcagni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)].

Alessandro Dalla Via (Verona - Venezia 1738)

Incisore veronese operante a Venezia: non si conoscono le date né di nascita né di morte. La sua attività si svolse dall'ultimo decennio del Seicento ai primi due decenni del Settecento. Un termine ante quem per la data di morte è fornito da T. Temanza nello Zibaldon de' memorie storiche appartenenti a' professoridelle belle artidel disegno [1738], dove sotto l'elenco degli Intagliatori in rame possiamo leggere "Alessandro Dalla Via-Defonto". Fu tra i 6 menbri fondatori della "Bottegha de' Scultori e Stampatori in Rame di Venetia" che doveva essere la sola in tutta la città; furono quindi stabiliti i capitoli che dovevano regolare l'arte, venendosi così ad istituire una vera e propria mariegola dell'arte stessa. Priore fu nominato Andrea Zucchi mentre la gestione del negozio fu affidata ad Antonio Baroni. La bottega era una vera e propria cooperativa alla quale ben presto, in base ad alcune norme che i sei incisori avevano elaborato, poterono accedere anche maestri stranieri. Essa costituì dunque il punto di partenza del rilancio dell'arte incisoria in Venezia, rilancio al quale non mancò l'appoggio di editori e mecenati. Ai sei fondatori, che nel 1719 costituivano il nucleo della bottega, si andarono aggiungendo via via altri incisori come risulta dallo Zibaldon del Temanza dove, nell'elenco del 1738, troviamo i nomi del Visentini, dello Giampiccoli ed altri. Sappiamo infine che il Dalla Via fu in stretto rapporto di lavoro con il padre Vincenzo Coronelli che lo nomina alla voce "abbulinare" della sua Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna (stampata in 8 volumi, compreso il Prodromo, a Venezia, dal 1701 al 1709). Il Dalla Via incise per il Coronelli molte tavole dell'Isolario (Venezia 1696) da disegni di Lamberti ed alcune tavole delle Singolarità di Venezia (Venezia 1693 e 1708) e molte tavole di Costellazioni per i globi celesti. [Fonte: Artemisia Abrami Calcagni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)].