Tre figure orientali ( Giacobbe e Labano?)

Riferimento: S42100
Autore Harmensz van Rijn detto REMBRANDT
Anno: 1641 ca.
Misure: 115 x 145 mm
1.300,00 €

Riferimento: S42100
Autore Harmensz van Rijn detto REMBRANDT
Anno: 1641 ca.
Misure: 115 x 145 mm
1.300,00 €

Descrizione

Acquaforte, firmata e datata in lastra, in alto a destra, al contrario, Rembrandt f 1641. Secondo stato finale.

Esemplare tratto dall’edizione del 1868 di Etching and Etchers di Philip Gilbert Hamerton, Londra, McMillan & Co.

Magnifica prova, impressa su carta vergata con ampi margini bianchi, in ottimo stato di conservazione.

Uno dei principali fautori del revival dell'acquaforte del diciannovesimo secolo in Inghilterra, Hamerton pubblicò questo trattato che presentava anche i principali professionisti contemporanei e storici. L’autore è orgoglioso di offrire ai suoi lettori un'impressione da una lastra originale di Rembrandt stampata dallo specialista parigino dell'acquaforte Auguste Delâtre. L'autore spiega di aver dovuto scegliere una lastra poco conosciuta, poiché le lastre dei soggetti più noti erano ormai consumate al punto che le loro linee conservavano poco inchiostro e stampavano "fantasmi".

Bibliografia

Hind. 183.ii; B.118; Hollstein XVIII.62; Bartsch, 118.ii; New Hollstein (Rembrandt).II.68.190 ii/ii.

Harmensz van Rijn detto REMBRANDT (Leida 1606 - Amsterdam 1669)

Originario di Leida, Olanda, Rembrandt studiò presso Jacob Isaacsz van Swanenburgh (1571-1638) e Pieter Lastman (1583-1633). Già nel 1626 lavorava autonomamente a Leida al fianco di Jan Lievens (1607-74), altro pupillo di Lastman. Nel 1631 si trasferì ad Amsterdam, dove dipingeva ritratti per facoltosi mercanti. Tre anni dopo sposò la prima moglie, Saskia, e alla fine degli anni Trenta del 1600 si trasferirono in una casa più grande (oggi la Rembrandt House Museum). Nel 1642, l’anno in cui Rembrandt completò La Ronda (Rijksmuseum, Amsterdam), Saskia morì. Nel 1649 Hendrikje Stoffels divenne sua governante e amante. Sia Saskia sia Hendrikje Stoffels posarono per molti dipinti e schizzi, spesso nelle vesti di Susannah, Diana, Flora, Artemisa e altre figure bibliche classiche. Tuttavia Rembrandt, la cui gestione finanziaria lasciava un po’ a desiderare, si ritrovò nel 1656 con tutti i beni confiscati, molti dei quali vennero anche venduti. Hendrikje morì nel 1663, suo figlio Titus nel 1668 e Rembrandt stesso nel 1669. Nei suoi disegni, acqueforti e dipinti troviamo una vasta serie di soggetti: storie, paesaggi, ritratti, autoritratti, scene di vita quotidiana o schizzi di nature morte. Il biografo di Rembrandt, Cornelis de Bie, lodò i suoi dipinti, “illuminanti per ogni mente” e i suoi schizzi, “vere anime della vita che giace all’interno”.

Bibliografia

Hind. 183.ii; B.118; Hollstein XVIII.62; Bartsch, 118.ii; New Hollstein (Rembrandt).II.68.190 ii/ii.

Harmensz van Rijn detto REMBRANDT (Leida 1606 - Amsterdam 1669)

Originario di Leida, Olanda, Rembrandt studiò presso Jacob Isaacsz van Swanenburgh (1571-1638) e Pieter Lastman (1583-1633). Già nel 1626 lavorava autonomamente a Leida al fianco di Jan Lievens (1607-74), altro pupillo di Lastman. Nel 1631 si trasferì ad Amsterdam, dove dipingeva ritratti per facoltosi mercanti. Tre anni dopo sposò la prima moglie, Saskia, e alla fine degli anni Trenta del 1600 si trasferirono in una casa più grande (oggi la Rembrandt House Museum). Nel 1642, l’anno in cui Rembrandt completò La Ronda (Rijksmuseum, Amsterdam), Saskia morì. Nel 1649 Hendrikje Stoffels divenne sua governante e amante. Sia Saskia sia Hendrikje Stoffels posarono per molti dipinti e schizzi, spesso nelle vesti di Susannah, Diana, Flora, Artemisa e altre figure bibliche classiche. Tuttavia Rembrandt, la cui gestione finanziaria lasciava un po’ a desiderare, si ritrovò nel 1656 con tutti i beni confiscati, molti dei quali vennero anche venduti. Hendrikje morì nel 1663, suo figlio Titus nel 1668 e Rembrandt stesso nel 1669. Nei suoi disegni, acqueforti e dipinti troviamo una vasta serie di soggetti: storie, paesaggi, ritratti, autoritratti, scene di vita quotidiana o schizzi di nature morte. Il biografo di Rembrandt, Cornelis de Bie, lodò i suoi dipinti, “illuminanti per ogni mente” e i suoi schizzi, “vere anime della vita che giace all’interno”.