La Fedelissima Citta di Gallipoli

Riferimento: S35102
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1591
Zona: Gallipoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 528 x 390 mm
Non Disponibile

Riferimento: S35102
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1591
Zona: Gallipoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 528 x 390 mm
Non Disponibile

Descrizione

Rarissima pianta prospettica della città, incisa da Natale Bonifacio per l'editore fiammingo Nicolas van Aelst, che la pubblica a Roma nel 1591.


Descrizione tratta da Bifolco-Ronca, "Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (pubblicazione prevista per febbraio 2018):

In alto, al centro in un nastro il titolo LA FEDELISSIMA CITTA DI GALLIPOLI. a sinistra lo stemma degli Asburgo di Spagna (Filippo II) con sopra la scritta IN OMNIA TECUM, a destra il gallo coronato stemma della città di Gallipoli con sopra la scritta NEC ANIMUS FATO MINOR. In basso, nel cartiglio a destra la dedica Al molto Ill.re S.or mio p[at]ron[us] Oss.mo Il Signor. Flamminio Caracciolo. Per imitare in parte i modi singolari dell’infinite grati e fattemi da V.S. comincio con questo picciolo dono che hora le appresento del disegno della mia patria, rendendomi sicuro, che la sua cortesia si appaghi tanto in me per il mio buono & reale affetto quanto ella poco si appaga in se stessa, in quel molto con che mi ha continuamente favorita & honorata & perciò ch’altro tempo mi persuade, e luogo più opportuno a manifestare altrui il suo merito, & dichiarare il mio debbito. Lascierò volentieri per hora che l’mondo vegga egli di prsenza in V.S. tutte quelle honorate parti che si richieggono à persona virtuosamente felice, se però la felicità terrena debba misurarsi dalla chiarezza di famiglia, dal felice profitto negli ornamenti dell’animo si come ella ha fatto nelle scienze naturali, & discipline Matematiche: & in oltre in quei compimenti che può dar l’arte a tutte nobili essercitationi corporali così la fortuna si pentisse di non esser concorsa ancor essa à porgerle occasione tale, onde quant’hora è da tutti ammirata fosse altretanto inalzata ad ogni sublime grado di honori, de quali ogni buon giuditio l’ha sempre stimata degna il che prego N.S.re le conceda à suo compimento di gloria, & a mie caldissime preghiere: Bacio a V.S. le mani di Roma il di primo di Gennaio del 1591. D.V.S. molto Ill.re S.re obligat.mo Giovanbattista Crispo da Gallipoli. Fuori dal cartiglio in basso Apud Nicolas Van AELST. nel cartiglio a sinistra La Citta d’aere molto salubre populosa, & in quel circuito di un miglio e mezzo contiene l’habitanzza di mille, & ottocento fuochi Tutto il corpo di essa siede in un sasso a cui le mura in molte parti sono ornamento in poche riparo. segue una legenda numerica di 29 rimandi a luoghi e monumenti notabili, fuori dal cartiglio in basso a sinistra NB F (Natale Bonifacio). Al centro in basso sormontata da un compasso Scala di Canne n° 50.Serve per misura del Sito (50 canne = mm 83). Nel mare una rosa dei venti, il nord in basso spostato leggermente a sinistra. Acquaforte e bulino mm 390x528.

Notizie storico critiche
Pianta prospettica a proiezione obliqua, disegnata da Giambattista Crispo o Crispi ed incisa da Natale Bonifacio per l’editore fiammingo Nicolas van Aelst. Redatta e commentata dal Crispo, che era nativo di Gallipoli, la pianta fornisce una rappresentazione allargata che colloca la città nel suo luogo georgafico; include le singolari caratteristiche del paesaggio marino e una dettagliata ricostruzione del frastaglio costiero. Nel commento inserito nel cartiglio di destra l’autore traccia un proilo storico della propria città, ricordando le origini greche ed equivocando sull’impronta più recente della civiltà bizantina. L’opera, di grande rarità, fu la base della pianta inserita nel quinto volume (1598) del Civitates Orbis Terrarum di Braun & Hogenberg e di tutta la topografia della città per circa due secoli.


Bibliografia: a) Cartografia Rara (1986): n. 54; Christie’s (1998): n. 1072; Ganado (1994): p. 214, n. 68; Shirley (2004): III, n. 24.

b) Benevolo (1969): pp. 62-63, tav. VIII; Fauser (1978): vol. 1, p. 245, n. 4424; Tooley (1983): n. 230c.

Censimento: Chicago, Newberry Library; Londra, British Library; Malta, National Library; Roma, Istituto Centrale per la Grafica (2).

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.