Nel presente disegno di geografia, benigni lettori, trovarette il Piamonte con tutte le sue valli et confini…

Riferimento: S38511
Autore Luigi ROSACCIO
Anno: 1613 ca.
Zona: Piemonte
Luogo di Stampa: Firenze
Misure: 492 x 395 mm
8.000,00 €

Riferimento: S38511
Autore Luigi ROSACCIO
Anno: 1613 ca.
Zona: Piemonte
Luogo di Stampa: Firenze
Misure: 492 x 395 mm
8.000,00 €

Descrizione

Nel monumento a sinistra con in alto lo stemma dei Medici e il ritratto di Anonio, la dedica All Ill:mo Ecc:mo Sig.Don Antonio Medici: Con l’occasione del motivo della Guerra del Piamo[n]te, ho voluto farla presente Geografia, in segno della molta devotione, revere[n]za che le porto à quella inviarla Degnisi di riceverla con la sua solita clemenza, me tener nel numero de suoi serri: D.V.S. Ill.ma Ec.ma Devot.mo Ser.re A louigi Rosac.io segue A LOUIGI ROSACCIO, A’ LETTORI Nel presente disegno di Geografia, Benigni lettori, trovarette il Piamonte, Con tutte le Sue Valli, et Confini Di Savoia; Marchesato di Saluzzo, Astesano, e Vercelese qualli Luoghi Sono del Duca di Savoia, Scorgerette anco il Mon Ferrato destinto con Suoi Confini Qual e del Duca di Mantova Il Novarese, e dov’è Segnato Parte del Pavese, Alessandrino, et Tortonese Del Re di Spagna È la Rivera di Genova di Genovesi È Dove dice confini di Provenza et Delfinatto del Re di Francia. In basso al centro una rosa dei venti con il nord in alto e la Scalla di miglia Dieci (10 miglia pari a mm 49).

Rarissima carta geografica della regione, dedicata ad Antonio de’ Medici (1576-1621), il cui ritratto campeggia nella parte sinistra del foglio; incisa da Luigi Rosaccio (anche noto come Aloisio) figlio ed allievo del celebre cosmografo Giuseppe, originario di Pordenone. Priva di data, la carta viene stampata a Firenze, dove la famiglia Rosaccio si era trasferita dopo il periodo veneziano, e dove aveva una stamperia che, in data 28 novembre 1606, ottenne il privilegio di stampa per le proprie opere – cfr. Casali, Il ‘Teatro” del mondo. G. R. (1530 ca-1620 ca) tra Firenze e Bologna, in L’Europa divisa e i nuovi mondi. Per Adriano Prosperi, II, a cura di M. Donattini – G. Marcocci – S. Pastore, Pisa 2011, p. 56. Dal punto di vista cartografico si tratta di una derivazione del Piemonte di Giacomo Gastaldi (1555). La datazione della carta viene dedotta dalla dedica a Antonio de’ Medici, in cui Luigi Rosaccio dichiara: “Con l’occasione del motivo della Guerra ne Piamonte, ho voluto far la presente Geografia & in segno della molta devotione & reverenza che le porto a quela inviarla […]”. Non è chiaro se il Rosaccio di riferisca alla cosiddetta Guerra del Monferrato (1613-18) o alla precedente Guerra del Piemonte del 1605, ma sicuramente è anteriore al 1621, anno della morte di Antonio. L’opera, sconosciuta a Barrera ed Aliprandi, è citata da Almagià – che la descrive come mediocre derivazione del modello gastaldino. Lo studioso dichiara di conoscere un unico esemplare conservato nella Biblioteca Comunale di Ferrara. Altro esemplare della carta è nel catalogo della Biblioteca Nazionale di Parigi; un terzo è descritto da Ganado nel secondo volume della raccolta fattizia della National Library of Malta. Il rame viene acquistato dalla tipografia De Rossi, come documentato dal catalogo della stamperia romana, dove è descritta come “Il Piemonte, e Monferrato di Luigi Rosaccio, foglio reale per traverso”.


Magnifica prova in perfetto stato di conservazione, provientedalle prestigiosa raccolta di Fritz Hellwig.

Bibliografia

Almagià (1929): p. 27, E; R. Almagià, Intorno ad alcune grandi carte d’Italia del secolo XVII, in “L’Universo”, Firenze 1924, p. 860: Indice delle Stampe di Domenico De’ Rossi (1689), p. 6, descritto come “Il Piemonte, e Monferrato di Luigi Rosaccio, foglio reale per traverso”; A. Ganado, Description of a splendid collection of 950 maps and views of the sixteenth and seventeenth centuries at the National Library of Malta, p. 166, nn. 136, 140.

Luigi ROSACCIO (attivo a Firenze 1600-1620 circa)

Aloisio, Aluigio, Alovigi o probabilmente Luigi Rosaccio, figlio del cosmografo Giuseppe Rosaccio, si formò a Firenze, forse con Antonio Tempesta, alla corte Medicea. Fin dai primi anni Novanta, Giuseppe Rosaccio si stabilì a Firenze, dove il 13 luglio 1594 «si scrisse, matricolò et si obligò» all’«Arte dei medici e speziali» (Casali, 2011, p. 56 e n. 15 p. 62) come venditore di libri, ponendosi al servizio e sotto la protezione del granduca dal suo ‘banco’ aperto sulla prestigiosa piazza del Palazzo e dedicando alcune delle sue opere più significative a Ferdinando, a Cosimo II e alla granduchessa Cristina. Sempre nella città dei Medici, il 28 novembre 1606 ottenne il privilegio di stampa per le proprie opere (Casali, 2011, pp. 56 s.). Luigi Rosaccio si cimentava nell'arte incisoria, traducendo a stampa le numerose opere del padre. Nel 1610 realizza il ciclo di illustrazioni inserite nella descrizione delle "Esequie d’Arrigo Quarto cristianissimo re di francia e di Navarra celebrate in Firenze dal Serenissimo DON COSIMO II Gran Duca di Toscana. Descritte da Giuliano Giraldi pubblicata a Firenze presso Bartolomeo Sermartelli, importante come testimonianza visiva del complesso delle decorazioni piuttosto che per le qualità stilistiche e tecniche, non particolarmente brillanti. Sempre al periodo fiorentino sono relative le tre meravigliose carte geografiche raffiguranti l'Italia, una grande carta precedente l’Italia nuova di Giovanni Antonio Magini, la Toscana (la cosiddetta Carta del Cavallo), e il Piemonte. Il suo nome compare anche nel Planisfero disegnato dal padre Giuseppe.

Luigi ROSACCIO (attivo a Firenze 1600-1620 circa)

Aloisio, Aluigio, Alovigi o probabilmente Luigi Rosaccio, figlio del cosmografo Giuseppe Rosaccio, si formò a Firenze, forse con Antonio Tempesta, alla corte Medicea. Fin dai primi anni Novanta, Giuseppe Rosaccio si stabilì a Firenze, dove il 13 luglio 1594 «si scrisse, matricolò et si obligò» all’«Arte dei medici e speziali» (Casali, 2011, p. 56 e n. 15 p. 62) come venditore di libri, ponendosi al servizio e sotto la protezione del granduca dal suo ‘banco’ aperto sulla prestigiosa piazza del Palazzo e dedicando alcune delle sue opere più significative a Ferdinando, a Cosimo II e alla granduchessa Cristina. Sempre nella città dei Medici, il 28 novembre 1606 ottenne il privilegio di stampa per le proprie opere (Casali, 2011, pp. 56 s.). Luigi Rosaccio si cimentava nell'arte incisoria, traducendo a stampa le numerose opere del padre. Nel 1610 realizza il ciclo di illustrazioni inserite nella descrizione delle "Esequie d’Arrigo Quarto cristianissimo re di francia e di Navarra celebrate in Firenze dal Serenissimo DON COSIMO II Gran Duca di Toscana. Descritte da Giuliano Giraldi pubblicata a Firenze presso Bartolomeo Sermartelli, importante come testimonianza visiva del complesso delle decorazioni piuttosto che per le qualità stilistiche e tecniche, non particolarmente brillanti. Sempre al periodo fiorentino sono relative le tre meravigliose carte geografiche raffiguranti l'Italia, una grande carta precedente l’Italia nuova di Giovanni Antonio Magini, la Toscana (la cosiddetta Carta del Cavallo), e il Piemonte. Il suo nome compare anche nel Planisfero disegnato dal padre Giuseppe.