Amnon e Jonadab

Riferimento: S28343
Autore Heinrich ALDEGREVER
Anno: 1540
Misure: 79 x 119 mm
750,00 €

Riferimento: S28343
Autore Heinrich ALDEGREVER
Anno: 1540
Misure: 79 x 119 mm
750,00 €

Descrizione

Bulino, 1540, firmato con il monogramma e datato su una tavoletta in basso a destra. Su una tavoletta in alto a destra è inciso: 'II REG XIII/ IONADAB AIT AD AMNO/ CUBA SUPER LECTU/ TUU & LAGUORE SIMULA'

Lastra 1 della serie La storia di Amnon e Tamar, composta da sette bulini. Esemplare del secondo stato di due descritto da Hollstein.

La vicenda è narrata nella Bibbia, nel Secondo Libro di Samuele. Tamar era talmente bella che il suo fratellastro Amnon, primogenito di re Davide, si innamorò di lei. Amnon, consigliato dal cugino Jonadab preoccupato per lui, si finse malato e chiese al padre di farla chiamare affinché gli portasse delle frittelle fatte con le sue mani. Il padre acconsentì ma Amnon fece in modo di rimanere da solo con Tamar e le propose di giacere con lui. Al rifiuto della sorella Amnon la violentò. Dopo averla violentata, Amnon iniziò a provare un profondo odio per lei e la fece cacciare via. Tamar fuggì strappandosi le vesti e cospargendosi la testa di polvere (tipico segno di lutto e disperazione nella cultura ebraica). Fuggendo, incontra un altro fratello, Assalonne, il quale, capendo ciò che era successo, le raccomanda di non dire niente a nessuno perché ci avrebbe pensato lui. Tamar rimase a casa di Assalonne per due anni, passati i quali Assalonne, in occasione della tosatura delle pecore, invitò il re Davide e tutti i suoi figli per festeggiare. Visto il rifiuto del re, Assalonne chiese di far venire almeno suo fratello Amnon. Quando Amnon fu ubriaco lo fece uccidere dai suoi servi per vendicare il disonore arrecato a Tamar.

Poco prima del 1520, alcuni giovani artisti della cerchia di Albercht Dürer presero a realizzare incisioni molto piccole che hanno sfidato lo spettatore con un mondo in miniatura, un mondo di nuovo soggetto laico e di interpretazioni non convenzionali di temi tradizionali. A causa delle ridotte dimensioni delle loro incisioni, questi artisti sono stati appellati a lungo, con il nome collettivo, e poco lusinghiero, di Piccoli Maestri di Norimberga. Il nucleo del gruppo consiste in tre artisti di Norimberga, Hans Sebald & Bartel Beham e Georg Pencz, e inoltre Jacob Bink da Colonia e Heinrich Aldegrever da Soest.

Bellissima prova, stampata su carta vergata coeva senza filigrana, rifilata al rame, minimi restauri agli angoli superiori, per il resto in ottimo stato.

Bibliografia

New Hollstein (German), The New Hollstein: German engravings, etchings and woodcuts 1400-1700 (22.II); Bartsch; Le Peintre graveur (VIII.368.22).

 

Heinrich ALDEGREVER (Paderborn, 1502; Soest, Westfalia, 1555–61)

Pittore, incisore e disegnatore. Fu il più importante artista di Wesfalia nel XVI secolo. La sua fama si deve principalmente ai suoi disegni ornamentali, che rappresentano circa un terzo della sua produzione (circa 300 incisioni). Erano realizzati principalmente come bozzetti per lavori d’oreficeria, ma venivano utilizzati spesso anche da altri artigiani per la realizzazione di smalti, intarsi e illustrazione di libri. Aldegrever fu seguace di Dürer e dei Piccoli Maestri di Norimberga, da cui riprese spesso modelli per i suoi quadri e per le sue stampe, così come l’intero repertorio di motivi ornamentali rinascimentali: foglie di fico e acanto, vasi e cornucopie insieme a putti e satiri, tritoni, sirenette e delfini, sfingi, maschere e medaglioni. Fin dall’inizio della sua carriera, Aldegrever seguì le correnti artistiche contemporanee: l’influenza di Dürer fu sicuramente la più forte, per lui come per tutti i Manieristi degli anni Trenta del ‘500.

Heinrich ALDEGREVER (Paderborn, 1502; Soest, Westfalia, 1555–61)

Pittore, incisore e disegnatore. Fu il più importante artista di Wesfalia nel XVI secolo. La sua fama si deve principalmente ai suoi disegni ornamentali, che rappresentano circa un terzo della sua produzione (circa 300 incisioni). Erano realizzati principalmente come bozzetti per lavori d’oreficeria, ma venivano utilizzati spesso anche da altri artigiani per la realizzazione di smalti, intarsi e illustrazione di libri. Aldegrever fu seguace di Dürer e dei Piccoli Maestri di Norimberga, da cui riprese spesso modelli per i suoi quadri e per le sue stampe, così come l’intero repertorio di motivi ornamentali rinascimentali: foglie di fico e acanto, vasi e cornucopie insieme a putti e satiri, tritoni, sirenette e delfini, sfingi, maschere e medaglioni. Fin dall’inizio della sua carriera, Aldegrever seguì le correnti artistiche contemporanee: l’influenza di Dürer fu sicuramente la più forte, per lui come per tutti i Manieristi degli anni Trenta del ‘500.