Urbis Romae Situs Cum Ius Qua e Adhuc Conspiciuntur Veter Monument Reliquiis

Riferimento: OS6
Autore Pirro LIGORIO
Anno: 1552
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 545 x 400 mm
Non Disponibile

Riferimento: OS6
Autore Pirro LIGORIO
Anno: 1552
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 545 x 400 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1552, incisa da George Lily per l'editore Michele Tramezzino.

Rarissima pianta prospettica della città, disegnata da Pirro Ligorio ed incisa da George Lily per l’editore Michele Tramezzino, che ottenne il privilegio di stampa dal Senato di Venezia il 19 dicembre 1552.

Il Ligorio basa il proprio lavoro sulla pianta del Bufalini dell’anno precedente, dalla quale deriva sia il tracciato murario che l’orografia. Tuttavia, eleva il punto di vista, in modo da poter rappresentare in alzato prospettico gli edifici principali ed i monumenti. Tale operazione crea nella mappa una certa distorsione e costringe ad una semplificazione per consentire di delineare i monumenti principali. Numerose sono le ricostruzioni archeologiche presenti, spesso frutto di fantasia. La pianta del Ligorio costituisce il modello per la rappresentazione della città, ripreso per oltre un secolo anche da editori del nord Europa. Frans Hogenberg ne realizza una fedele copia, aggiungendo solo i tre personaggi in primo piano sulla destra, per il primo volume del Civitates Orbis Terrarum (1572).

Nell’angolo in alto a sinistra si legge "URBIS ROMAE SITUS CUM IIS QUAE ADHUC CONSPICIUNTUR VETER MONUMENT REQUILIIS PYRRHO LIGORIO NEAP. INVENT ROMAE M.D.LII Cun privilegio Su[m]mi pont. et Senat. Venet. Michaelis Tramezini Formis".

Nell’angolo in basso a sinistra troviamo il monogramma G. L. A. che identifica l’incisore della lastra. Nella tavola alcuni monumenti sono evidenziati con l’indicazione toponomastica. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord è a sinistra.

Molta confusione è stata generata in passato intorno all’interpretazione del monogramma GLA, riportato da Nagler ma senza attribuzione. Frutaz suggerisce Girolamo Agucchi ma appare indubbio che sia l’acronimo di Georgius Lillius Anglus, originariamente George Lily, già autore della carta delle isole britanniche per il Tramezzino.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana "frecce incrociate con stella" (Woodward nn. 193-201), con piccoli margini, in ottimo stato di conservazione.

Solo 13 esemplari della pianta sono conosciuti nelle raccolte pubbliche di tutto il mondo: Atlante Doria; Berlino, Kupferstichkabinet; Chicago, Newberry Library; Darmstadt Universitäts und Landesbibliothek; Londra, British Library (2); Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek; Parigi, Bibliothèque Nationale; Roma, Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte; Roma, Biblioteca Nazionale; Stoccolma, National Library of Sweden; Wolfegg, Bibliothek Schloss (cfr. B/R p. 2373).

Bibliografia
Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2373-2374, tav. 1222; Destombes (1970): n. 99; Ruge (1904-16): IV, n. 87.50; Sotheby’s (2005): n. 70; Benevolo (1969): pp. 99-107, tav. XXIII; Fauser (1978): vol. 2, p. 688, n. 11900; Frutaz (1962): n. CXI e tav. 222; Hülsen (1915): II, p. 42, n. 10; Hülsen (1933): p. 104, n. 11; Karrow (1993): n. 51/1; Nagler (1881): vo. 3, n. 140; Scaccia Scarafoni (1939): p. 82, n. 143; Tooley (1939): n. 484.

Bibliografia

Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2373-2374, tav. 1222.

Pirro LIGORIO (Napoli 1510 - Ferrara 1583)

Pirro Ligorio ( o Liguori ) architetto, antiquario, topografo nasce a Napoli nel 1510. Nel 1533 si trasferisce a Roma, dove cominciò la sua carriera artistica. Architetto geniale, grande conoscitore delle antichità di Roma e della Campagna Romana, come archeologo e topografo raccolse un gran numero di disegni e di notizie storico – artistiche. Di lui si conosce una pianta di Roma pubblicata nel 1552 e ristampata nel 1570; una pianta archeologica di Roma di piccole dimensioni edita dal Tramezzino nel 1553. Nel 1561 realizza la grande pianta archeologica di Roma, in dodici fogli, incisa dal Bos, edita da Michele e Francesco Tramezzino. Per quanto riguarda la parte cartografica, si conoscono pochissime carte, tutte incise da Sebastiano di Re ed edite a Roma da Michele Tramezzino. Tra queste la Nova Regni Neapolitani Descriptio (1557), Totius Galliae Descriptio (1558), il rame passò poi al Duchet che lo editò a suo nome nel 1571; Nova Descriptio (1559), Nova Totius Hispaniae Descriptio (1559), la Grecia (1561), Friuli (1563), mentre la Descriptio Totius Galliae Belgiche (1558), se pure riporta il suo nome, non è altro che una riproduzione della carta di Gilles Buillon. Nel 1568 si trasferisce con la famiglia a Ferrara, dove morì nell’ottobre del 1583.

Bibliografia

Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2373-2374, tav. 1222.

Pirro LIGORIO (Napoli 1510 - Ferrara 1583)

Pirro Ligorio ( o Liguori ) architetto, antiquario, topografo nasce a Napoli nel 1510. Nel 1533 si trasferisce a Roma, dove cominciò la sua carriera artistica. Architetto geniale, grande conoscitore delle antichità di Roma e della Campagna Romana, come archeologo e topografo raccolse un gran numero di disegni e di notizie storico – artistiche. Di lui si conosce una pianta di Roma pubblicata nel 1552 e ristampata nel 1570; una pianta archeologica di Roma di piccole dimensioni edita dal Tramezzino nel 1553. Nel 1561 realizza la grande pianta archeologica di Roma, in dodici fogli, incisa dal Bos, edita da Michele e Francesco Tramezzino. Per quanto riguarda la parte cartografica, si conoscono pochissime carte, tutte incise da Sebastiano di Re ed edite a Roma da Michele Tramezzino. Tra queste la Nova Regni Neapolitani Descriptio (1557), Totius Galliae Descriptio (1558), il rame passò poi al Duchet che lo editò a suo nome nel 1571; Nova Descriptio (1559), Nova Totius Hispaniae Descriptio (1559), la Grecia (1561), Friuli (1563), mentre la Descriptio Totius Galliae Belgiche (1558), se pure riporta il suo nome, non è altro che una riproduzione della carta di Gilles Buillon. Nel 1568 si trasferisce con la famiglia a Ferrara, dove morì nell’ottobre del 1583.