La città di Napoli

Riferimento: S36915
Autore Giovanni Francesco PACI
Anno: 1696 ca.
Zona: Napoli
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 640 x 410 mm
5.500,00 €

Riferimento: S36915
Autore Giovanni Francesco PACI
Anno: 1696 ca.
Zona: Napoli
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 640 x 410 mm
5.500,00 €

Descrizione

In alto al centro, nel riquadro centrale contenente la pianta prospettica della città, si trova inciso il titolo: La città di Napoli: Circondano la pianta 17 vedute raffiguranti luoghi della città e le isole di Ischia e di Procida.

In basso al centro è inciso un cartiglio, privo id iscrizioni. Sotto la veduta prospettica si trova una legenda numerica composta da 85 rimandi a luoghi notabili della città. Nell’angolo inferiore destro l’imprint editoriale: Si Stampano, e si vendono dal Stampator Paci a S. Biagio Maggiore. Acquaforte.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con margini, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Leggere pieghe di carta nella parte inferiore destra.

Sconosciuta pianta prospettica della città di Napoli, stampata dall’editore e libraio napoletano Giovanni Francesco Paci. L’opera si presenta priva di data, ma l’attività editoriale dell’editore Giovan Fancesco Paci (con sede in Napoli in S. Biagio dei Librai) la colloca all’ultimo decennio del XVII secolo.

Per l’analisi di questa carta, non descritta in nessuna delle bibliografie sulla città da noi consultate, non si può prescindere dall’esame della nota carta “gemella” di Paolo Petrini (anch’egli stampatore a S. Biagio dei Librari in Napoli), datata dai repertori al 1696-98 (cfr. Bellucci-Valerio, n. 97).

Dal punto di vista cartografico le due opere derivano dalla grande pianta prospettica di Alessandro Baratta (1627 e successive repliche).

Le vedute che circondano la pianta prospettica (in entrambe le opere) sono invece disegnate da Francesco Cassiano da Silva, un milanese di origine spagnola che si trovava a Napoli da circa il 1691 e che fu l’artefice del disegno delle vedute pubblicate da Giovan Battista Pacichelli nell’opera Il Regno di Napoli in prospettiva (1703).

Le ipotesi che si possono formulare rispetto a questa pianta prospettica di Giovanni Francesco Paci sono due: o prototipo dell’opera di Petrini, o copia e volgarizzazione della stessa.

In entrambi i casi la datazione delle due opere deve essere quasi la stessa.

Propendiamo per assegnare a questa lastra di Giovanni Francesco Paci il titolo di prototipo di questa tipologia di pianta prospettica. L’estrema rarità dell’opera potrebbe essere spiegata dal fallito tentativo di trovare un dedicatario per la stessa, come dimostra l’assenza di iscrizioni nel cartiglio in basso.

Magnifico esemplare di questa rarissima iconografia di Napoli.

Bibliografia: non descritta. Per la carta di Paolo Petrini, cfr. Bellucci-Valerio, piante e vedute di napoli dal 1600 al 1699, 2007, pp. 162-163, n. 97.

Giovanni Francesco PACI

Editore napoletano.

Giovanni Francesco PACI

Editore napoletano.