La Mirandola

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Riferimento: S28360
Autore Anonimo
Anno: 1614 ca.
Zona: Mirandola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 3950 x 270 mm
2.800,00 €

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Riferimento: S28360
Autore Anonimo
Anno: 1614 ca.
Zona: Mirandola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 3950 x 270 mm
2.800,00 €

Descrizione

Al centro, entro un cartiglio a forma di nastro svolazzante, il titolo: La Mirandola. Orientazione fornita ai lati dalle iniziali dei punti cardinali, il nord è a destra.

Esemplare nel terzo stato di quattro descritto in Bifolco/Ronca, con, in basso al centro, la firma dell’editore: Henricus van Schoel formis.

Veduta prospettica della città, anonima nella sua prima stesura. L’opera rappresenta il secondo assedio del 1551. Alleata della Francia, e per questo avversa a Roma, la cittadella fu assediata da papa Giulio III nel mese di luglio del 1551. Difficile stabilire la datazione della lastra, che potrebbe derivare dall’opera di Bartélémy Bonhomme (Lione, 1557) oppure esserne il modello. Appare evidente il collegamento di questa lastra con quella raffigurante l’assedio di Parma del 1551, anch’essa anonima (Bifolco/Ronca n. 1171). Le due lastre, all’incirca di formato identico, sono ascrivibili - per evidenti motivi stilistici - alla stessa mano. Sebbene non conosca la tiratura originale – priva di indicazioni editoriali e assolutamente rarissima - Benevolo (1969) asserisce che la carta sia un originale del Salamanca ristampato poi da Orlandi. Si può identificare questa lastra con quella inserita nel catalogo redatto per conto della vedova di Giacomo Gherardi, Quintilia Lucidi, del 17- 19 ottobre 1598 (n. 44) dove è descritta come “la mirandola”, incisa al verso de “la Veronica”. Possiamo quindi supporre che la matrice originaria sia stata acquisita da Antonio Lafreri ed ereditata da Claudio Duchetti e infine dal Gherardi. Giovanni Orlandi acquisì il fondo calcografico del Duchetti attraverso Quintilia Lucidi (atto del 25 giugno 1602) e ristampò la lastra apponendo la propria firma. Dopo il 1614 è datata l’edizione di Hendrick van Schoel. Le lastre di van Schoel vennero poi cedute a Francesco de Paoli, come documentato dall’inventario della vendita del 2 novembre 1633, che potrebbe averne curato un’ulteriore tiratura.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “ancora nel cerchio con stella”, con margini, tracce di colla al verso, per il resto in eccellente stato di conservazione.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2240, tav. 1147, III/IV; Benevolo (1969): pp. 75-77, tav. XIII; Hellwig (1983): n. 108; Pagani (2012): p. 83; Pagani (2017): p. 47, C11 e p. 52; Tooley (1939): n. 397.

Anonimo

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