Assedio de l'Isola di Malta

Riferimento: S37246
Autore Domenico ZENOI
Anno: 1567
Zona: Malta
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 175 x 230 mm
Non Disponibile

Riferimento: S37246
Autore Domenico ZENOI
Anno: 1567
Zona: Malta
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 175 x 230 mm
Non Disponibile

Descrizione

Nel cartiglio in alto a sinistra è impresso il titolo: ASSEDIO DE L’ISOLA DI MALTA 1565. Cum privilegio. In basso, nella decorazione del cartiglio, troviamo la firma: D[ome]n[i]co Zenoi 1567.

Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini. Orientazione con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il sud-est è in alto.

Piccola carta dell’isola pubblicata dallo Zenoi nel 1567, ma relativa al Grande Assedio del 1565. La carta viene stampata nello stesso anno della raccolta Il Primo Libro Delle Citta Et Fortezze Principali Del Mondo, primo esempio di una raccolta di cartografia urbana, frutto della collaborazione tra lo Zenoi e Paolo Forlani.

È presente in tre dei cinque esemplari noti dell’opera, che comprende anche la pianta di La Valletta di Zenoi e quella di Forlani. È altresì possibile trovare le carte nelle raccolte fattizie cinquecentesche di grande formato; in quella della Biblioteca Marucelliana, le tre lastre sono addirittura stampate sullo stesso foglio, di grande formato.

Le fonti cartografiche della carta non sono note e sebbene segua la morfologia a forma di pesce, l’opera non corrisponde a nessun’altra carta che relativa al Grande Assedio. La penisola di Sceberras viene rappresentata con un’inusuale forma curvilinea. La Nova Citta qui compare con il toponimo di VALETTA. Le informazioni sulla città vengono dedotte dalle piante di Lafreri e Forlani, come dimostra la presenza dei toponimi Fosso e Taglio Fatto di Nuovo che caratterizzano le due tavole (cfr. cat. nn.?).

La carta viene occasionalmente inserita nel libro De’ disegni delle piu illustri città et fortezze del mondo di Giulio Ballino, edito a Venezia da Bolognino Zaltieri nel 1569. La carta è inalterata, e spesso stampata in coppia con una delle due piante di La Valletta sopra citate.

Acquaforte e bulino in buono stato di conservazione.

Bibliografia

Almagià (1929): p. 33, VI; Bifolco-Ronca (2018): n. 879; Ganado (1993): p. 33, nn. A6, C1; Ganado-Vadalà (1995): pp. 297-302, n. 64, tav. 63; Ganado (2003): pp. 416-417, n. 57; Szalai-Matkovi? (2012): pp. 4-36; Tooley (1939): n. 358

Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)

Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.

Bibliografia

Almagià (1929): p. 33, VI; Bifolco-Ronca (2018): n. 879; Ganado (1993): p. 33, nn. A6, C1; Ganado-Vadalà (1995): pp. 297-302, n. 64, tav. 63; Ganado (2003): pp. 416-417, n. 57; Szalai-Matkovi? (2012): pp. 4-36; Tooley (1939): n. 358

Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)

Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.