Veduta del Tempio della Dea Albunea,da altri creduto della Sibilla,e annesso Tempio circolare della Dea Vesta

Riferimento: 37109
Autore Luigi ROSSINI
Anno: 1824
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 600 x 500 mm
500,00 €

Riferimento: 37109
Autore Luigi ROSSINI
Anno: 1824
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 600 x 500 mm
500,00 €

Descrizione

LE ANTICHITA DEI CONTORNI DI ROMA OSSIA LE PIU FAMOSE CITTA DEL LAZIO

 

L’opera viene pubblicata tra il 1824 e il 1826, divisa in quattro parti comprendenti le Antichità di Tivoli, di Cora, di Albano e Castel Gandolfo, di Preneste e del Tuscolo. La serie viene preceduta per la prima volta da un’introduzione storico-critica con la Spiegazione alle tavole, ed inserisce alcune tavole, eseguite a tratto, di piante e restauri con ricostruzioni di monumenti personalmente rilevati e misurati. Nel Discorso preliminare, l’autore indica che lo scopo è quello di rivolgersi ad un più vasto pubblico di amatori e non quello di offrire un semplice strumento conoscitivo dei monumenti romani agli architetti. Nelle Antichità dei contorni di Roma, Rossini riunisce in un solo volume le analoghe vedute che Piranesi aveva pubblicato in tempi diversi, con l’intento di raccogliere in un’unica opera le antichità presenti nel Lazio meridionale.

Nella raccolta si può notare come l’autore ricerchi un’aderenza formale allo stile piranesiano, che si riscontra nell’uso dei chiaroscuri fortemente accentuati, nei tagli delle inquadrature e nella scelta dei soggetti; anche nei frontespizi posti all’inizio di ogni sezione, i frammenti archeologici e gli elementi architettonici vengono disordinatamente ordinati all’interno della composizione.

La maggior parte dei soggetti scelti, in particolare le vedute di Tivoli e dei Castelli Romani, non si distaccano dalla tradizione vedutistica dei secoli precedenti, punto di riferimento può essere stato l’incisore G. F. Gmelin che proprio agli inizi del XIX secolo, aveva pubblicato una raccolta di vedute dei dintorni di Roma.

Bibliografia

Luigi Rossini incisore. Vedute di roma 1817 - 1850, catalogo della mostra a cura di L. Gavazzi, M. E. Tottoni, Roma Palazzo Braschi, 7 aprile - 15 luglio 1982. Roma

Luigi ROSSINI (Ravenna 1790 - Roma 1875)

Dopo la formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequenta i corsi dell’incisore Francesco Rosaspina e del pittore di decorazioni Antonio Basoli, nel 1813 vince il premio del Regno Italico per l'Architettura, consistente in una pensione di tre anni a Roma presso Palazzo Venezia, determinante per la sua carriera artistica. Qui si accorse che i suoi tentativi di proporsi come architetto fallivano, scoprendo invece le incisioni di Giovan Battista Piranesi e, attraverso l'opera del grande incisore veneto, s'inserisce nella tradizione artistica della veduta incisa. Nel 1817 Rossini pubblica il Frontespizio delle antichità di Roma divise in 40 vedute disegnate dal vero dall'architetto Luigi Rossini, che più tardi ristamperà con l'aggiunta di nuove incisioni. In quegli anni inizia anche la collaborazione con Bartolomeo Pinelli, che popolerà le vedute del Rossini con i suoi caratteristici personaggi. Il proficuo rapporto tra i due artisti continuerà sino alla morte del Pinelli avvenuta nel 1835. Tra il 1819 e il 1823 incide, in 101 tavole, Le Antichità Romane ossia raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica, disegnate ed incise dall'architetto Luigi Rossini. Tra il 1824 e il 1826 Rossini incide all’acquaforte Le Antichità dei contorni di Roma e, due anni dopo, pubblica I monumenti più interessanti di Roma dal decimo secolo fìno al secolo decimottavo. Nel 1829 torna al tema a lui caro delle antichità dando alla luce Le porte e le mura del recinto di Roma in 35 tavole. Nel 1837 Rossini viene nominato membro della Pontificia Accademia Romana di Belle Arti di San Luca, di cui poi diverrà accademico di merito nel 1843. A modo di moderna guida turistica per i viaggiatori che transitavano per la via Appia, nel 1839 stampa il Viaggio pittoresco da Roma a Napoli in 80 vedute. Morì a Roma, il 22 aprile del 1875, dopo una malattia che lo aveva costretto a letto paralizzato per cinque anni.

Bibliografia

Luigi Rossini incisore. Vedute di roma 1817 - 1850, catalogo della mostra a cura di L. Gavazzi, M. E. Tottoni, Roma Palazzo Braschi, 7 aprile - 15 luglio 1982. Roma

Luigi ROSSINI (Ravenna 1790 - Roma 1875)

Dopo la formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequenta i corsi dell’incisore Francesco Rosaspina e del pittore di decorazioni Antonio Basoli, nel 1813 vince il premio del Regno Italico per l'Architettura, consistente in una pensione di tre anni a Roma presso Palazzo Venezia, determinante per la sua carriera artistica. Qui si accorse che i suoi tentativi di proporsi come architetto fallivano, scoprendo invece le incisioni di Giovan Battista Piranesi e, attraverso l'opera del grande incisore veneto, s'inserisce nella tradizione artistica della veduta incisa. Nel 1817 Rossini pubblica il Frontespizio delle antichità di Roma divise in 40 vedute disegnate dal vero dall'architetto Luigi Rossini, che più tardi ristamperà con l'aggiunta di nuove incisioni. In quegli anni inizia anche la collaborazione con Bartolomeo Pinelli, che popolerà le vedute del Rossini con i suoi caratteristici personaggi. Il proficuo rapporto tra i due artisti continuerà sino alla morte del Pinelli avvenuta nel 1835. Tra il 1819 e il 1823 incide, in 101 tavole, Le Antichità Romane ossia raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica, disegnate ed incise dall'architetto Luigi Rossini. Tra il 1824 e il 1826 Rossini incide all’acquaforte Le Antichità dei contorni di Roma e, due anni dopo, pubblica I monumenti più interessanti di Roma dal decimo secolo fìno al secolo decimottavo. Nel 1829 torna al tema a lui caro delle antichità dando alla luce Le porte e le mura del recinto di Roma in 35 tavole. Nel 1837 Rossini viene nominato membro della Pontificia Accademia Romana di Belle Arti di San Luca, di cui poi diverrà accademico di merito nel 1843. A modo di moderna guida turistica per i viaggiatori che transitavano per la via Appia, nel 1839 stampa il Viaggio pittoresco da Roma a Napoli in 80 vedute. Morì a Roma, il 22 aprile del 1875, dopo una malattia che lo aveva costretto a letto paralizzato per cinque anni.