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Riferimento: | A50302 |
Autore | Luigi ROSSINI |
Anno: | 1849 |
Zona: | Piazza Mattei - Fontana delle Tartarughe |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 460 x 600 mm |
Riferimento: | A50302 |
Autore | Luigi ROSSINI |
Anno: | 1849 |
Zona: | Piazza Mattei - Fontana delle Tartarughe |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 460 x 600 mm |
Magnifica e rara veduta di Piazza Mattei con la Fontana delle Tartarughe, incisa e pubblicata da Luigi Rossini nel 1849 e inserita nella Scenografia di Roma moderna che comprende le più in belle vedute delle principali piazze, strade e fontane, stampata tra 1848 e il 1850 e composta da 20 splendide vedute delle più belle piazza e strade della Roma dell’800.
Attraverso questa opera l'autore abbandona il consueto soggetto archeologico dedicandosi in maniera significativa agli attori che si muovono all'interno di queste moderne prospettive e che non sono più rappresentati soltanto dalla ingenua schiera di popolani di pinelliana memoria, ma anche dall'elegante e composta borghesia romana che attraversa la città, a passeggio o in carrozza, già in apparenza dimentica dei moti del 1848 e della breve Seconda Repubblica Romana.
“Negli anni 1848-49, durante la preparazione de I principali fori di Roma antica, Rossini lavora anche alla Scenografia di Roma moderna, che verrà pubblicata nel 1850 priva della introduzione e della spiegazione alle tavole. Per questa opera che comprende venti grandi vedute, l'incisore realizza in realtà solo quindici nuovi rami, utilizzando le tre tavole di esterni di raccolte precedenti e le due tavole della Basilica Vaticana e della piazza di S. Pietro i cui rami risalgono al 1833. È la prima volta che Rossini, attento indagatore della Roma archeologica o della Roma moderna più segreta e nascosta, si lascia coinvolgere dalla grandiosità scenografica dell'ambiente urbano. Nella descrizione precisa ed analitica delle tavole si avverte il gusto per una rappresentanza legata alla cronaca più che alla memoria storica. L'identificazione tra personaggi e destinatari è avvenuta; l'autore si rivolge ad una società borghese rendendola nel contempo protagonista della scena. Proprio questo suo carattere di illustrazione realistica e borghese fa sì che l'opera possa considerarsi emblematica della fase di transizione fra il mezzo grafico ed il fotografico” (cfr. Lucia Cavazza, in Luigi Rossini incisore, Vedute di Roma 1817-1850, p. 176).
Acquaforte, firmata in lastra lungo il margine inferiore "L. Rossini Arch. dis. dal vero" e "ed incise Roma 1849", con margini, minime ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Luigi Rossini incisore, Vedute di Roma 1817-1850, pp. 176-177.
Luigi ROSSINI (Ravenna 1790 - Roma 1875)
Dopo la formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequenta i corsi dell’incisore Francesco Rosaspina e del pittore di decorazioni Antonio Basoli, nel 1813 vince il premio del Regno Italico per l'Architettura, consistente in una pensione di tre anni a Roma presso Palazzo Venezia, determinante per la sua carriera artistica. Qui si accorse che i suoi tentativi di proporsi come architetto fallivano, scoprendo invece le incisioni di Giovan Battista Piranesi e, attraverso l'opera del grande incisore veneto, s'inserisce nella tradizione artistica della veduta incisa. Nel 1817 Rossini pubblica il Frontespizio delle antichità di Roma divise in 40 vedute disegnate dal vero dall'architetto Luigi Rossini, che più tardi ristamperà con l'aggiunta di nuove incisioni. In quegli anni inizia anche la collaborazione con Bartolomeo Pinelli, che popolerà le vedute del Rossini con i suoi caratteristici personaggi. Il proficuo rapporto tra i due artisti continuerà sino alla morte del Pinelli avvenuta nel 1835. Tra il 1819 e il 1823 incide, in 101 tavole, Le Antichità Romane ossia raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica, disegnate ed incise dall'architetto Luigi Rossini. Tra il 1824 e il 1826 Rossini incide all’acquaforte Le Antichità dei contorni di Roma e, due anni dopo, pubblica I monumenti più interessanti di Roma dal decimo secolo fìno al secolo decimottavo. Nel 1829 torna al tema a lui caro delle antichità dando alla luce Le porte e le mura del recinto di Roma in 35 tavole. Nel 1837 Rossini viene nominato membro della Pontificia Accademia Romana di Belle Arti di San Luca, di cui poi diverrà accademico di merito nel 1843.
A modo di moderna guida turistica per i viaggiatori che transitavano per la via Appia, nel 1839 stampa il Viaggio pittoresco da Roma a Napoli in 80 vedute. Morì a Roma, il 22 aprile del 1875, dopo una malattia che lo aveva costretto a letto paralizzato per cinque anni.
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Luigi ROSSINI (Ravenna 1790 - Roma 1875)
Dopo la formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove frequenta i corsi dell’incisore Francesco Rosaspina e del pittore di decorazioni Antonio Basoli, nel 1813 vince il premio del Regno Italico per l'Architettura, consistente in una pensione di tre anni a Roma presso Palazzo Venezia, determinante per la sua carriera artistica. Qui si accorse che i suoi tentativi di proporsi come architetto fallivano, scoprendo invece le incisioni di Giovan Battista Piranesi e, attraverso l'opera del grande incisore veneto, s'inserisce nella tradizione artistica della veduta incisa. Nel 1817 Rossini pubblica il Frontespizio delle antichità di Roma divise in 40 vedute disegnate dal vero dall'architetto Luigi Rossini, che più tardi ristamperà con l'aggiunta di nuove incisioni. In quegli anni inizia anche la collaborazione con Bartolomeo Pinelli, che popolerà le vedute del Rossini con i suoi caratteristici personaggi. Il proficuo rapporto tra i due artisti continuerà sino alla morte del Pinelli avvenuta nel 1835. Tra il 1819 e il 1823 incide, in 101 tavole, Le Antichità Romane ossia raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica, disegnate ed incise dall'architetto Luigi Rossini. Tra il 1824 e il 1826 Rossini incide all’acquaforte Le Antichità dei contorni di Roma e, due anni dopo, pubblica I monumenti più interessanti di Roma dal decimo secolo fìno al secolo decimottavo. Nel 1829 torna al tema a lui caro delle antichità dando alla luce Le porte e le mura del recinto di Roma in 35 tavole. Nel 1837 Rossini viene nominato membro della Pontificia Accademia Romana di Belle Arti di San Luca, di cui poi diverrà accademico di merito nel 1843.
A modo di moderna guida turistica per i viaggiatori che transitavano per la via Appia, nel 1839 stampa il Viaggio pittoresco da Roma a Napoli in 80 vedute. Morì a Roma, il 22 aprile del 1875, dopo una malattia che lo aveva costretto a letto paralizzato per cinque anni.
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