Pianta di Pozzoli e Suo Tenitorio

Riferimento: CO-472
Autore Antonio BULIFON
Anno: 1696 ca.
Zona: Pozzuoli
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 315 x 205 mm
325,00 €

Riferimento: CO-472
Autore Antonio BULIFON
Anno: 1696 ca.
Zona: Pozzuoli
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 315 x 205 mm
325,00 €

Descrizione

Ristampa del rilievo dei Campi Flegrei pubblicato da Antonio Bulifon nel 1696 con il titolo Pianta di Pozzoli, e suo tenitorio / Gio. Fran[ces]co Queuquelair Fiamengo del. ; Andrea Magliar sculp. ; Data in luce per Antonio Bulifon ; All Ecc: Signor Don Luigi della Zerda ed Aragona, Enriquez, Afan de Rivera, Ducati Medina Coeli, ed Alcalá, etc. Gentilªuomo della Camerá di Sua Maestá Cattolica; Viceré e Capitan Generale del Regno di Napoli....

Questa seconda edizione, datata 1721 nel cartiglio con la dedica a Andrea Casimiro D’Ambrosio, è firmata da Michele Muzio, che ristampa, emendandola, la lastra del Bulifon.

Acquaforte, in ottimo stato di conservazione. Rara.

Antonio BULIFON (Chaponay 1649 - Spagna dopo il 1707)

Nacque a Chaponay. A 19 anni lasciò la casa paterna, viaggiando moltissimo, visitando Tolone, Marsiglia, Roma. Da Roma, nel 1670 si spostò a Napoli, dove si stabilì. Caratterizzato da cultura modesta e da scarsi mezzi economici, lavorò dapprima come garzone presso un libraio, per poi aprire una propria libreria in via San Biagio dei Librai. Nel 1672 avviò la sua attività di editore e stampatore, pubblicando un'opera di Pompeo Sarnelli. Come editore ebbe grande fortuna, e le sue pubblicazioni, molte delle quali edite a sue spese, contribuirono alla ripresa delle scienze e delle arti letterarie nella Napoli di fine '600. Si distinse anche per l'edizione di opere a carattere dialettale, locale e storico, sulla geografia di Napoli e delle località vicine. Produsse anche libri devozionali e scolastici, e repertori di ogni genere, ai quali affiancò opere tradotte da lui stesso dal francese. La fortuna gli arrise, e la sua libreria divenne in breve un punto d'incontro per letterati, intellettuali, scienziati e giuristi, sia italiani che stranieri di passaggio. Le sue simpaticie politiche verso gli Spagnoli e i Francesi, lo inimicarono ai Napoletani. Con lo sfavorevole esito delle vicende politiche, fu costretto a rifugiarsi in Spagna, dove ricevette la notizia che la sua libreria era stata distrutta dalla popolazione, nel 1707, in occasione dell'ingresso degli Austriaci a Napoli. Bulifon decise così di non fare più rientro a Napoli, e si spense in esilio in un luogo non noto della Spagna.

Antonio BULIFON (Chaponay 1649 - Spagna dopo il 1707)

Nacque a Chaponay. A 19 anni lasciò la casa paterna, viaggiando moltissimo, visitando Tolone, Marsiglia, Roma. Da Roma, nel 1670 si spostò a Napoli, dove si stabilì. Caratterizzato da cultura modesta e da scarsi mezzi economici, lavorò dapprima come garzone presso un libraio, per poi aprire una propria libreria in via San Biagio dei Librai. Nel 1672 avviò la sua attività di editore e stampatore, pubblicando un'opera di Pompeo Sarnelli. Come editore ebbe grande fortuna, e le sue pubblicazioni, molte delle quali edite a sue spese, contribuirono alla ripresa delle scienze e delle arti letterarie nella Napoli di fine '600. Si distinse anche per l'edizione di opere a carattere dialettale, locale e storico, sulla geografia di Napoli e delle località vicine. Produsse anche libri devozionali e scolastici, e repertori di ogni genere, ai quali affiancò opere tradotte da lui stesso dal francese. La fortuna gli arrise, e la sua libreria divenne in breve un punto d'incontro per letterati, intellettuali, scienziati e giuristi, sia italiani che stranieri di passaggio. Le sue simpaticie politiche verso gli Spagnoli e i Francesi, lo inimicarono ai Napoletani. Con lo sfavorevole esito delle vicende politiche, fu costretto a rifugiarsi in Spagna, dove ricevette la notizia che la sua libreria era stata distrutta dalla popolazione, nel 1707, in occasione dell'ingresso degli Austriaci a Napoli. Bulifon decise così di non fare più rientro a Napoli, e si spense in esilio in un luogo non noto della Spagna.