S. Maura co il golfo della preveza posbì nella provincia di Achaia posseduto da Insiddi et ora ochup.a da l’armata assa

Riferimento: S22285
Autore Simone PINARGENTI
Anno: 1571
Zona: Lefkada
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 190 x 130 mm
600,00 €

Riferimento: S22285
Autore Simone PINARGENTI
Anno: 1571
Zona: Lefkada
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 190 x 130 mm
600,00 €

Descrizione

In alto al centro ISOLA DI S. MAURA a sinistra in una targa ovale SANCTA MAURA Scopulus anticham.e detta Isola posta sul Adriatico Mare dirimpetto al Golfo di Larta Questa isola è da un canale da terra divisa, et abondante di acque et legni. In basso a sinistra una rosa dei venti con l’ovest in alto, nell’angolo a destra il numero 35. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini.

Carta anonima di Lefkada, nota in passato col nome di Santa Maura, priva di data ed indicazioni editoriali ma edita da Camocio. La carta deriva dal modello gastaldino del 1560. Tuttavia è una carta che, date anche le dimensioni, presenta diverse inesattezze. La mappa, come era usuale per Camocio e altri editori suoi contemporanei, circolava come carta sciolta prima di essere poi inserita nella raccolta Isole famose, porti, fortezze e terre marittime sottoposte alla Serenissima Signoria di Venetia, ed altri Principi Christiani, et al Signor Turco, nouamente poste in luce. In Venetia alla libreria del segno di San Marco. Esistono pertanto delle prove prive di numerazione, che si trovano in alcune raccolte cinquecentesche. Esistono altresì delle prove avanti il numero che si trovano negli isolari camociani. Alla morte dell’editore (1575) le lastre furono acquisite da Donato Bertelli, che le ristampò aggiungendo una numerazione sequenziale.

Bibliografia

Zacharakis C. G. "A Catalogue of Printed Maps of Greece 1477 - 1800 (2009), n. 2693

Simone PINARGENTI (Attivo a Venezia nella seconda metà del XVI sec.)

Editore, libraio e commerciante di stampe attivo a Venezia tra il 1570 ed il 1577. Nel 1573 fu uno dei pochi ad ottenere il privilegio, ovvero l’autorizzazione all’esercizio di editore, da Francesco Patrizio. Viene descritto come “libraro et venditor de disegni all’insegna preditta” (insegna della Sibilla) in un contratto che fece con l’editore Michele Tramezzino nel 1577. La sua produzione cartografica risale al periodo 1570-74; le piccole carte furono prodotte tra il 1570 e il 1571 e successivamente vennero raccolte nel celebre Isolario noto con il nome Isole che son da Venetia nella Dalmatia et per tutto l’arcipelago fino a Costantinopoli, del 1573. L’opera fu realizzata in stretta concorrenza con il celebre Isolario del Camocio (1571); un grande numero di lastre è firmato dal Pinargenti stesso ed alcune sono datate 1570 ed altre 1571. Nell’opera sono alle volte inserite lastre di altri editori, specie di Nicolò Nelli. Il minore successo commerciale dell’opera ne impedì una vasta diffusione, rendendo molto rara sia la raccolta che le singole opere.

Bibliografia

Zacharakis C. G. "A Catalogue of Printed Maps of Greece 1477 - 1800 (2009), n. 2693

Simone PINARGENTI (Attivo a Venezia nella seconda metà del XVI sec.)

Editore, libraio e commerciante di stampe attivo a Venezia tra il 1570 ed il 1577. Nel 1573 fu uno dei pochi ad ottenere il privilegio, ovvero l’autorizzazione all’esercizio di editore, da Francesco Patrizio. Viene descritto come “libraro et venditor de disegni all’insegna preditta” (insegna della Sibilla) in un contratto che fece con l’editore Michele Tramezzino nel 1577. La sua produzione cartografica risale al periodo 1570-74; le piccole carte furono prodotte tra il 1570 e il 1571 e successivamente vennero raccolte nel celebre Isolario noto con il nome Isole che son da Venetia nella Dalmatia et per tutto l’arcipelago fino a Costantinopoli, del 1573. L’opera fu realizzata in stretta concorrenza con il celebre Isolario del Camocio (1571); un grande numero di lastre è firmato dal Pinargenti stesso ed alcune sono datate 1570 ed altre 1571. Nell’opera sono alle volte inserite lastre di altri editori, specie di Nicolò Nelli. Il minore successo commerciale dell’opera ne impedì una vasta diffusione, rendendo molto rara sia la raccolta che le singole opere.