Aveugle Enlevé sur les Cornes d'un Taureau

Riferimento: S42111
Autore Francisco de GOYA Y Lucientes
Anno: 1804 ca.
Misure: 240 x 175 mm
475,00 €

Riferimento: S42111
Autore Francisco de GOYA Y Lucientes
Anno: 1804 ca.
Misure: 240 x 175 mm
475,00 €

Descrizione

Uomo cieco con chitarra sulle corna di un toro; prima edizione, pubblicata nella Gazette des Beaux Arts del 1867. Conosciuta anche con i titoli di Che Dio ti ripaghi e Divertimento barbaro.

Acquaforte, acquatinta e puntasecca con leggera tonalità superficiale, prima del 1804, incisa sulla lastra con il titolo "AVEUGLE ENLEVÉ SUR LES CORNES D'UN TAUREAU" e gli estremi di pubblicazione Gazette des Beaux Arts (angolo inferiore sinistro) e Imp. Delâtre Paris (angolo inferiore destro).

L'acquaforte mostra un toro che carica un uomo cieco, vestito con mantello e cappello e con una chitarra in mano. In questa immagine non ci sono riferimenti spaziali per identificare il luogo in cui si svolge la scena.

Il cieco assomiglia molto alla figura de Il chitarrista cieco di Goya, ed è vestito allo stesso modo. Ciò può far pensare che potessero esistere altre incisioni di questo stesso personaggio, o che forse Goya avesse in mente di realizzarne altre, per rappresentare altri episodi della vita del cieco. Più tardi, durante il suo soggiorno a Bordeaux, Goya tornò sul tema della cecità nell'opera Il cantante cieco.

Si pensa che questa incisione sia stata realizzata prima del 1804, poiché esisteva già una copia nella collezione di Giovanni Domenico Tiepolo (Venezia, 1727-Venezia, 1804) al momento della sua morte, avvenuta nello stesso anno.

Il titolo di Che Dio ti ripaghi deriva dall'annotazione manoscritta di Goya sul disegno preparatorio. Il titolo di Divertimento barbaro è stato tratto dalla nota scritta sulla prova di stampa che accompagnava la prima edizione della serie della Tauromachia appartenuta a Ceán Bermúdez e oggi conservata al British Museum di Londra.

Un disegno preparatorio per questa incisione si trova al Museo del Prado.

Bellissima impressione su carta vergata coeva, con margini, in buono stato di conservazione.

Bibliografia

Harris 1964, Goya: Engravings and Lithographs (25.III/IV); Delteil, Le Peintre-Graveur Illustré (XIXe et XXe siècles) n. 24 II/III; Gassier, Pierre y Wilson, Juliet, Vie et ouvre de Francisco de Goya, 1970, cat. 772; Santiago, Elena, Catálogo de las estampas de Goya en la Biblioteca Nacional, 1996, cat. 66.

Francisco de GOYA Y Lucientes (Fuente de Todos 1746 - Bordeaux 1828)

Pittore, disegnatore e stampatore spagnolo. Considerato il più importante artista spagnolo nel periodo compreso tra la fine del XVIII secolo gli inizi del XIX, lavorò a servizio di tre generazioni di Re spagnoli. Da un punto di vista stilistico, le sue opere spaziano dal tardo Rococò fino al Romanticismo e, alla fine, sprazzi di Impressionismo. Nelle sei decadi di attività, realizzò circa 700 dipinti, 900 disegni e circa 300 stampe, nei quali rivivono i rapidi cambiamenti della sua epoca: la Spagna Borbonica di Carlo III e il regno di Carlo IV, l’Illuminismo, l’occupazione francese, il tumulto della guerra peninsulare, il regno dispotico di Ferdinando VII (e dell’Inquisizione) e i pochi anni del Governo Costituzionale. Apprezzamento per le sue opere venne espresso anche dai coevi non-spagnoli, guadagnandogli fama all’estero. Nel 1801 era conosciuto come ‘Apelles di Spagna’, considerato sin da allora maestro di statura internazionale e primo vero artista moderno.

Francisco de GOYA Y Lucientes (Fuente de Todos 1746 - Bordeaux 1828)

Pittore, disegnatore e stampatore spagnolo. Considerato il più importante artista spagnolo nel periodo compreso tra la fine del XVIII secolo gli inizi del XIX, lavorò a servizio di tre generazioni di Re spagnoli. Da un punto di vista stilistico, le sue opere spaziano dal tardo Rococò fino al Romanticismo e, alla fine, sprazzi di Impressionismo. Nelle sei decadi di attività, realizzò circa 700 dipinti, 900 disegni e circa 300 stampe, nei quali rivivono i rapidi cambiamenti della sua epoca: la Spagna Borbonica di Carlo III e il regno di Carlo IV, l’Illuminismo, l’occupazione francese, il tumulto della guerra peninsulare, il regno dispotico di Ferdinando VII (e dell’Inquisizione) e i pochi anni del Governo Costituzionale. Apprezzamento per le sue opere venne espresso anche dai coevi non-spagnoli, guadagnandogli fama all’estero. Nel 1801 era conosciuto come ‘Apelles di Spagna’, considerato sin da allora maestro di statura internazionale e primo vero artista moderno.