Campanile et entrée laterale de la Basilique de St. Paul

Riferimento: S36376
Autore Felix BENOIST
Anno: 1864 ca.
Zona: San Paolo fuori le mura
Misure: 250 x 325 mm
800,00 €

Riferimento: S36376
Autore Felix BENOIST
Anno: 1864 ca.
Zona: San Paolo fuori le mura
Misure: 250 x 325 mm
800,00 €

Descrizione

Disegno a matita nera, mm 248x325, in basso a sinistra: Campanile et entrée laterale de la Basilique de St.Paul.

Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.

La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.

I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde).  Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.

Il disegno, non tradotto in litografia, mostra il fianco con il Campanile della Basilica di San Paolo fuori le Mura.

L’antica basilica andò in gran parte distrutta nel devastante incendiò che divampò nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1823. Il cantiere per la ricostruzione, uno dei più grandi che si siano visti nella Roma del XIX Secolo, durò circa un trentennio. Il 10 dicembre 1854, Papa Pio IX (1846-1876) consacrò la “nuova” Basilica, alla presenza di un gran numero di Cardinali e di Vescovi, giunti a Roma da tutto il mondo per la proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione. All’epoca della pubblicazione di Rome dans sa Grandeur, ecco come si presentava la Basilica secondo l’attenta descrizione fornita da Eugène de la Gournerie, : “Peu après nous apercevons la basilique ressuscitée; elle s'annonce de loin par le haut campanile qui s'élève derrière la Tribune. Le vieux clocher de Saint-Paul, le plus vieux clocher de Rome, n'existe plus; mais le nouveause distingue entre tous par sa hardiesse et par son élégance. Ne cherchez point à entrer par les grandes portes. Dans quelques jours elles seront précédées d'un quadri-portique que supporteront, du côté de l'église, dix colonnes et deux piliers de granit du Simplon, à base et à chapiteaux de marbre blanc. Au-dessus sera représenté en mosaïque, le divin Rédempteur avec les princes des apôtres et les quatre grands prophètes. Mais aujourd'hui, les ouvriers, les pierres, les échafaudages obstruent encore l'entrée principale, et les cinq grandes nefs sans frontispice ressemblent encore à un édifice démantelé. Suivons donc la route jusqu'au transept dont l'extrémité forme un portique soutenu par douze colonnes de marbre grec veiné. Ce portique donne entrée dans un vestibule ou pronaos que deux portes mettent en communication avec l'église” [Poco dopo scorgiamo la basilica risorta, che si vede da lontano per l'alto campanile che si erge dietro la tribuna. Il vecchio campanile di San Paolo, il più antico di Roma, non esiste più, ma quello nuovo spicca per la sua audacia ed eleganza. Non cercate di entrare dalle grandi porte. Tra pochi giorni saranno preceduti da un quadriportico che sosterrà, sul lato della chiesa, dieci colonne e due pilastri di granito del Sempione, con basi e capitelli di marmo bianco. Sopra, un mosaico raffigurerà il divino Redentore con i principi degli apostoli e i quattro grandi profeti. Ma oggi operai, pietre e impalcature ostruiscono ancora l'ingresso principale, e le cinque grandi navate senza frontespizio sembrano ancora un edificio smantellato] (Rome dans sa Grandeur, Rome Chrétienne, c. I, p. 200).

“A trois papes revient la gloire de cette reconstruction Léon XII l'ordonna malgré les oppositions les plus vives; Grégoire XVI l'accomplit dans ses parties principales et c'est ave justice que sa statue colossale, par Rinaldi, a été placée dans le vestibule, du côté du cloître, où il semble recevoir les voyageurs. Enfin, Pie IX l'a terminée et a payé de ses deniers les peintures. Les armoiries de ces papes sont peintes dans les caissons du soffite, ainsi que celles du vénérable Pie VII, dont les derniers jours furent marqués par l'incendie de l'ancienne basilique. Cette basilique en ruines fut représentée, par ordre de Pie IX, sur la médaille qu'il se proposait de donner aux prêtres accourus de toutes les parties du monde pour assister à la canonisation des martyrsjaponais; mais, en même temps, la basilique nouvelle était reproduite sur la médaille destinée aux évêques. « Elle vous rappellera, dit l'auguste pontife en la donnant, que, malgré tous les efforts contraires,l'Église rétablit toujours ce qui doit rester debout”  [Tre papi sono stati responsabili di questa ricostruzione: Leone XII la ordinò nonostante le più forti opposizioni (Il 25 gennaio 1825 Papa Leone XII emanò l'enciclica Ad Plurimas, in cui invitava i Vescovi e tutti i fedeli ad offrire, in base alle loro possibilità, un contributo per la riedificazione della Basilica – ndr); Gregorio XVI ne completò le parti principali, ed è giusto che la sua statua colossale, opera del Rinaldi, sia stata collocata nel vestibolo, sul lato del chiostro, dove sembra ricevere i viaggiatori. Infine, Pio IX la completò e pagò i dipinti con i suoi denari. Gli stemmi di questi papi sono dipinti nei cassettoni dell'intradosso, così come quelli del venerabile Pio VII, i cui ultimi giorni furono segnati dall'incendio della vecchia basilica. Questa basilica in rovina fu rappresentata, per ordine di Pio IX, sulla medaglia che intendeva consegnare ai sacerdoti venuti da ogni parte del mondo per assistere alla canonizzazione dei martiri giapponesi; ma, allo stesso tempo, la nuova basilica fu riprodotta sulla medaglia destinata ai vescovi. “Vi ricorderà”, disse l'augusto pontefice nel consegnarla, ‘che, nonostante tutti gli sforzi contrari, la Chiesa ristabilisce sempre ciò che deve rimanere in piedi](Rome dans sa Grandeur, Rome Chrétienne, c. I, p. 202).

Felix BENOIST (1818 - 1896)

Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.

Felix BENOIST (1818 - 1896)

Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.