

Riferimento: | S36319 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Cappella del SS. Crocifisso |
Misure: | 332 x 248 mm |
Riferimento: | S36319 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Cappella del SS. Crocifisso |
Misure: | 332 x 248 mm |
Disegno a matita nera, mm 332x250.
Nel margine inferiore, una lunga annotazione manoscritta recita: In questo luogo si separarono S. Pietro e S. Paolo andãdo al martirio e disse paolo a pietro la pace sia con teco fundamento della chiesa et pastore di tutte le agnelle di Christo// et pietro a paolo va in pace predicatore de buoni et guida de la salute de giusti. Dionisius in epistola ad Timoteum// capella Hospitalis S.ma Trinitates cõvalescentũ et peregrinorũ fũdata fuit año MDLXVIIII.
Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.
La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.
I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde). Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.
Il disegno, non tradotto in una delle tavole litografiche di Rome dans sa Grandeur, mostra il tratto della via Ostiense dove S. Pietro e S. Paolo si scambiarono l’ultimo abbraccio prima di andare al martirio. L’annotazione manoscritta posta in calce al disegno riporta le parole incise sull’antica edicola nota come "Edicola della Separazione", in ricordo dell’ultimo, fraterno abbraccio di commiato. In seguito, l’edicola venne trasformata in una cappella chiamata "Ecclesiam Apostolorum". Era situata a metà del tratto di strada tra la Piramide e la basilica di San Paolo, presso un ponticello che scavalcava la marrana dell’Almone, sul lato sinistro di chi usciva dalla porta Ostiense. Sicuramente è attestata in una mappa di Roma di Leonardo Bufalini del 1551, che la indica con il nome di "Crucifixus". Nel 1562 la cappellina fu concessa da Pio IV all’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti e sei anni più tardi venne demolita per poi essere ricostruita sul lato opposto della strada, con annesso un piccolo ospedale. Nel 1915, per ampliare la via Ostiense, la chiesetta venne purtroppo demolita a e l’iscrizione che commemorava lo storico commiato andò a finire nella sacrestia della chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini e successivamente posta in una sala della torre orientale della Porta San Paolo, che oggi ospita il Museo della via Ostiense.
Alla cappella fa riferimento Eugène de la Gournerie nel primo capitolo di Rome Chrétienne nel paragrafo dedicato alla chiesa di Saint-Paul sur la voie d’Ostie:
“Saint Paul fut toujours uni à saint Pierre dans le respect des générations, et c'étaii aux temples des Apòtres, nous nous le rappelons ad limina Apostolorum, que sé faisaient les, pélerinages. Venu à Rome lorsque déjà Pierre y avait fait penetrer la foi, Paul y apporta toute l’ardeur de son zele évangélique, et il merita de mourir le meme jour que celui qui avait reçu pouvoir sur tout le troupeau. L'un et l'autre furent extraits de la prison Mamertine, le 29 juin 67, et conduits vers la porte Trigemina, par le quartier du Grand-Cirque qu'habitait le petit peuple, et dans lequel se trouvait sans doute plus d'un chrétien. Arrivés sur la voie d'Ostie, les deux martyrs durent se quitter. On voit encore sur cette route, à un mille de Rome, une chapelle érigée au lieu de la séparation, et qui est ainsi désign e: S.S. Pietro è Paolo qui separati” [San Paolo fu sempre unito a San Pietro nel rispetto delle generazioni, ed era alle tombe dei due Apostoli, ad limina Apostolorum, che si andava in pellegrinaggio. Giunto a Roma quando Pietro vi aveva già portato la fede, Paolo vi portò tutto l'ardore del suo zelo evangelico, e meritò di morire nello stesso giorno di colui che aveva ricevuto il potere su tutto il gregge. Entrambi furono prelevati dalla prigione mamertina il 29 giugno 67 e condotti alla porta Trigemina, attraverso il quartiere del Circo Massimo abitato dalla gente comune, dove senza dubbio c'era più di un cristiano. Giunti sulla strada per Ostia, i due martiri dovettero lasciarsi. Su questa strada, a un miglio da Roma, si può ancora vedere una cappella eretta nel luogo in cui si separarono, con la seguente iscrizione: S.S. Pietro è Paolo qui separati] (Rome dans sa Grandeur, Rome Chrètienne, c. I, p. 62).
Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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