

Riferimento: | S36337 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | San Pietro |
Misure: | 365 x 268 mm |
Riferimento: | S36337 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | San Pietro |
Misure: | 365 x 268 mm |
Disegno a matita nera, mm 364x267.
Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.
La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.
I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde). Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.
Il disegno, non tradotto per una delle tavole litografiche di Rome dans sa Grandeur mostra una veduta prospettica dei Giardini Vaticani. Il disegno è da mettere in relazione con il capitolo I di Rome Moderne, curato da Ernest de Toytot, il cui primo paragrafo è dedicato al Vaticano:
“Tout n'est point fini cependant quand on Il visité la demeure du pontife et du roi, quand on a entrevu les pompes sacrées de la religion dont il est le chef suprême, quand on a parcouru les galeries, les collections, les musées il reste à errer à travers les jardins du Vatican, immenses dépendances,dignes, par leur étendue, leur majesté et leur grandeur, du palais qu'ils entourent. […] Qui pourrait dire l'émotion dont l'âme est saisie, à la chute du jour, près de ces grands arbres, gardiens silencieux, mais éloquents des traditions du passé, quand du haut de la colline vaticane, on aperçoit, étincelant aux rayons du soleil couchant,le dôme de Saint-Pierre, les édifices sans nombre du palais, les grandes ruines de la campagne romaine, les montagnes bleues de la Sabine profilant au loin leurs silhouettes sur la vaste étendue d'un ciel incomparable.Après avoir admiré tant de merveilles, on cherche dans une contemplationsilencieuseà recueillir sa pensée et ses souvenirs; il semblequ'uneharmonie grandiose s'élève des extrémités de la cité vaticane, dominant tous les bruits, s'étendant sur toutes choses, pour proclamer, par la voix inspire de la papauté, comme par la bouche de la raison et de la justice, par la philosophieet par l'histoire, par les monuments de la sculpture antique et par ceux de la peinture chrétienne, par les arts, par les sciences et par les lettres, par les murailles de pierre comme par les arbres séculaires des jardins, la grandeur de la vérité catholique dont le Vatican est le centre et l'asile vénéré” [Tuttavia, dopo aver visitato la residenza del pontefice e del re, dopo aver intravisto il sacro fasto della religione di cui è il capo supremo, dopo aver girovagato tra le gallerie, le collezioni e i musei, bisogna ancora attraversare i giardini vaticani, immensi annessi degni, per estensione, maestosità e grandezza, del palazzo che circondano. […] Chi può descrivere l'emozione che coglie l'anima al tramonto, accanto a questi grandi alberi, silenziosi ma eloquenti custodi delle tradizioni del passato, quando dall'alto del colle vaticano si scorgono la cupola di San Pietro, gli innumerevoli edifici del palazzo, le grandi rovine della campagna romana, le montagne azzurre della Sabina che si stagliano sulla vasta distesa di un cielo incomparabile. Dopo aver ammirato tante meraviglie, si cerca di raccogliere i propri pensieri e ricordi in una tranquilla contemplazione; Sembra che una grandiosa armonia sorga dalle estremità della Città del Vaticano, dominando tutti i rumori, estendendosi su tutte le cose, per proclamare, attraverso la voce ispirata del papato, come per bocca della ragione e della giustizia, attraverso la filosofia e la storia, dai monumenti della scultura antica e da quelli della pittura cristiana, dalle arti, dalle scienze e dalle lettere, dai muri di pietra e dagli alberi secolari dei giardini, la grandezza della verità cattolica, di cui il Vaticano è centro e venerato santuario] (Rome dans sa Grandeur, Rome Moderne, c. I, pp.24-25).
Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
|
Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
|