Spalatto citta nobile et antiqua patria di Diocletiano imperatore posta nella Dalmatia sopra il mare Adriatico locho delli i

Riferimento: S22272
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1570 ca.
Zona: Spalato
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 200 x 155 mm
500,00 €

Riferimento: S22272
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1570 ca.
Zona: Spalato
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 200 x 155 mm
500,00 €

Descrizione

Carta anonima, priva di data ed indicazioni editoriali, edita da Camocio. L’opera è un’esatta replica della carta di Zenoi. Circolava come carta sciolta prima di essere poi inserita nella raccolta Isole famose, porti, fortezze e terre marittime sottoposte alla Serenissima Signoria di Venetia, ed altri Principi Christiani, et al Signor Turco, nouamente poste in luce. In Venetia alla libreria del segno di San Marco. Esistono pertanto delle prove prive di numerazione, che si trovano in alcune raccolte cinquecentesche. Esistono altresì delle prove avanti il numero che si trovano negli isolari camociani. Alla morte dell’editore (1575) le lastre furono acquisite da Donato Bertelli, che le ristampò aggiungendo una numerazione sequenziale.

Tra il 1560 ed 1575 Camocio pubblicò circa quaranta carte di grande formato e molte furono le carte di piccolo formato pubblicate sciolte tra il 1566 e il 1574, che andarono successivamente a formare il volume noto col nome Isole famose, porti, fortezze e terre marittime sottoposte alla Serenissima Signoria di Venetia, ed altri Principi Christiani, et al Signor Turco, nouamente poste in luce. In Venetia alla libreria del segno di San Marco. Le carte inserite nell’isolario di Camocio hanno la lastra ritoccata e un numero sequenziale aggiunto, mentre le prime prove sono caratterizzate dalla grande qualità di stampa e dall’assenza del numero.

Bibliografia: S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo, in Bifolco-Ronca "Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (2018), pp. 126, 140-141.

Bibliografia

Gallo (1950): p. 97, n. 10 e p. 99, n. 6; Novak (2005): p. 303, fig. 8; Tolias (2011): n. 0361.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.

Bibliografia

Gallo (1950): p. 97, n. 10 e p. 99, n. 6; Novak (2005): p. 303, fig. 8; Tolias (2011): n. 0361.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.