Anversa

Riferimento: S39342
Autore Ferrando BERTELLI
Anno: 1568
Zona: Anversa
Misure: 315 x 195 mm
1.500,00 €

Riferimento: S39342
Autore Ferrando BERTELLI
Anno: 1568
Zona: Anversa
Misure: 315 x 195 mm
1.500,00 €

Descrizione

In alto al centro, nel mare, è inciso il titolo: ANVERSA. In basso, lungo il bordo e disposta su cinque colonne, troviamo una legenda numerica di 29 rimandi a luoghi e monumenti notabili. Carta priva di orientazione e scala grafica.

“Carta anonima e priva di indicazioni editoriali che raffigura la città di Anversa con la nuova cittadella, il cui progetto fu realizzato nel 1567 da Francesco Paciotto. Immediatamente dopo la sua prima stesura (settembre-ottobre 1567), il progetto della cittadella iniziò a girare per l’Europa e Hieronimus Cock emendò la sua carta a stampa della città (1557) modificandola per inserire la nuova fortificazione.

La nuova versione è datata alla fine del 1567 o subito dopo. È nota anche una silografia di Pauwels van Overbecke datata 1568 (Anversa, Stadsarchief). Come dimostra questa derivazione italiana, il progetto non tardò a circolare nelle tipografie della penisola. L’opera in questione è conosciuta solo in pochissimi esemplari, che la letteratura data intorno al 1570. La legenda in basso è ripresa dalla carta del Forlani, rispetto alla quale viene aggiunta una nuova voce (La fortezza al numero 29); non è inserita la voce relativa al municipio, raffigurato in pianta. L’attribuzione al Bertelli è da noi proposta sia per motivi stilistici (evidenti le analogie con altre carte di medio-piccolo formato della tipografia di Ferrando Bertelli), sia perché l’esemplare conservato nella raccolta cinquecentesca appartenuta ad Alessandro d’Este, è stampata su un foglio contenente anche la veduta di Lione (cat. n. 423) che è sicuramente da assegnare a Ferrando Bertelli in quanto parte del suo Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio: cum additione aliquot insularum principalium.” (cfr. Bifolco-Ronca p. 867).

Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Rarissima.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI Secolo (2018): p. 867, Tav. 312; Meurer (2002): nn. 124, 147; Tavernari (2014): n. 140; Fauser (1978): n. 517; Martens (2016): p. 15, nota 46 e tav. 18; Nordenskiöld (1981): n. 12(63); cfr. Valerio (1998): p. 43, n. 63.

Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli. Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico. In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.

Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli. Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico. In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.