Bona Citta di Barbaria già Vescovado di Santo Agostino

Riferimento: S39296
Autore Remigio CANTAGALLINA
Anno: 1607
Zona: Annaba
Luogo di Stampa: Firenze
Misure: 565 x 390 mm
1.500,00 €

Riferimento: S39296
Autore Remigio CANTAGALLINA
Anno: 1607
Zona: Annaba
Luogo di Stampa: Firenze
Misure: 565 x 390 mm
1.500,00 €

Descrizione

Veduta obliqua della presa della città turca di Bona (oggi Annaba), con il vescovado di Sant'Agostino, per ordine di Ferdinando I de' Medici, da parte dei Cavalieri di Santo Stefano e delle forze toscane nella più grande operazione anfibia intrapresa dall'Ordine di Santo Stefano nel 1607. Orientato con sud-ovest in alto (punti cardinali).

La flotta toscana, il cui scopo principale era quello di ingaggiare la navigazione ottomana e i pirati berberi, era comandata da Jacopo Inghirami (luglio 1565-3 gennaio 1624) ammiraglio del Granducato di Toscana e marchese di Montevitozzo. 

Questa stampa è citata da Carchio (2012) in un elenco cantagalliano in cui dice che questa veduta, che celebra la vittoria delle truppe toscane sui turchi, precede la decorazione della Sala di Bona di Palazzo Pitti a Firenze, con lo stesso soggetto di Bernardino Pocetti (1548-1612).

Il titolo appare in alto al centro, in un cartiglio, decorato con attrezzature militari, sormontato dallo stemma dei Medici con la croce dell'Ordine di Santo Stefano; sotto il titolo c'è un altro stemma in forma di scudo diviso in quattro quarti vuoti da una croce i cui bracci sono quattro lune crescenti (le armi dei papi Pio II e III).

Acquaforte, 1607, firmata in lastra in basso a destra Remigius Canta Gallina fecit. 1·6·0·7. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, con sottili margini, tracce di pieghe di carta visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Remigio Cantagallina, era acquafortista e disegnatore e lavorò con Giulio Parigi, Paul Bril influenzò le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre deriva da Antonio Tempesta. Cantagallina fu uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani.

Foglio d’occasione, ovvero realizzato per documentare l’avvenimento. Rarissimo.

Bibliografia

M. Carchio, Vasari vedutista: Cantagallina e gli Argonauti nel mare Arno, Firenze, 2012, p. 69; M. Gemignani, ‘La conquista di Bona’, Società di Storia Militare 2, 1994, pp. 375-7; J. B. Hattendorf and R. W. Unger, War at sea in the Middle Ages and the Renaissance, Woodbridge, 2003, p. 182; M. McDonald, The Print Collection of Cassiano dal Pozzo. Part II, Architecture, Topography and Military Maps, 3 vols, London 2019, cat. no. 2814.

 

Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).

Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.

Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).

Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.