Geographia Sacra

Riferimento: S46079
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1601 ca.
Zona: Geografia Sacra
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 486 x 352 mm
1.100,00 €

Riferimento: S46079
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1601 ca.
Zona: Geografia Sacra
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 486 x 352 mm
1.100,00 €

Descrizione

Splendida carta storico-geografica dei luoghi conosciuti dalla Bibbia, pubblicata nel Parergon di Abraham Ortelius. Questa mappa è stata disegnata da Ortelius basandosi sulle Sacre Scritture, seguendo la traduzione dei Settanta.

Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612.

Titolo in alto GEOGRAPHIA SACRA. In alto a destra, notizia del privilegio decennale ottenuto da Ortelius nel 1598: "Ex Conatibus geographicis Abrahami | Ortelij, Cum priuilegio Imp. Regis, et | Cancellariæ Brabantiæ, ad decennium". | mdxcviii.

Nel cartiglio in basso al centro, un mappamondo nel quale sono riportate le diverse localizzazioni proposte dagli scrittori moderni - in Africa, America e Asia - per la regione di Ophir, dal cui porto – secondo ’Antico Testamento – ogni tre anni il re Salomone riceveva un carico di oro, argento, legno di sandalo, pietre preziose, avorio, scimmie e pavoni.

La necessità della rappresentazione è spiegata da Ortelius nel cartiglio a sinistra: Ophiram | regionem quia hæc | tabula compræhen:|dere non poterat, hanc aream univer:|salem hic seorsim delineavimus, in qua illam | ex dissentientium scriptorum iudicio notavimus. | Nostram vero de eadem sententiam si quis | intelligere aveat, Thesaurum nostrum | Geographicum adeat, censu:|ramque suam (per me | enim licebit) | addat. (Poiché questa mappa non poteva comprendere la regione di Ophir, abbiamo delineato separatamente questa mappa del mondo nella quale abbiamo riportato le discordanze d’opinione degli scrittori [circa l’esatta localizzazione]. Se qualcuno volesse conoscere il nostro parere al riguardo, consulti il nostro Thesaurus Geographicus e tragga il proprio giudizio).

In basso a destra, la dedica a William Grimberg, un dignitario di Anversa.

Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche.

Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”.

“... ecco, ò studioso della Theologia, & delle Sante lettere, finalmente... rappresentiamo, cioè la tavola della Sacra Geografia, overo de luoghi, de quali è memoria nel vecchio Testamento & nel nuovo..." (p. j). La carta è completata da una piccola raffigurazione del mondo conosciuto al tempo di Ortelius racchiusa in decorativo cartiglio, lungo la cui cornice corre la scritta Domini est terra et plenitudo orbis terrarum et universi qui habitant in eo. Si tratta del Salmo 24 di David, che nella Vulgata della Bibbia porta il numero 23, mentre in quella rivista, la più usata in campo protestante, il numero del salmo è il 24, cosa che la dice lunga sull'idea religiosa di Ortelio. D'altronde lo stesso salmo si ritrova, inserito in una cornice, sotto la raffigurazione dei due emisferi nel Typus Orbis Terrarum di Mercatore. Questa raffigurazione aveva sostanzialmente due scopi: il primo, permettere agli studiosi di teologia, tramite paragone, comprendere quale e quanta parte del mondo abbracciasse la Storia Sacra; secondo, l'indicazione della regione d'Ofir, regione menzionata nelle Bibbia, famosa per la sua ricchezza, dal momento che da lì provenivano le ricchezze di Re Salomone. Lo stesso autore spiega, nel cartiglio di sinistra, Ophir e le sue possibili localizzazioni: Ophiram regionem quia haec tabula comprehendere non poterat, hanc aream universalem hic seorsim delineavimus, in qua illam ex dissentientium scriptorum iudicio notavimus. Nostrani venò de eadem sententiam si quis intelligere aveat, Thesaurum nostrum Geographicum adeat, censuramque suam (per me enim licebit) addat. Sulla localizzazione di Ofir, tra gli altri autori, Ortelio cita anche se stesso posizionandola in Africa, più precisamente in Mozambico. All'estrema destra un secondo cartiglio comprende la dedica: REVERENDO ET ILLUSTRI DNO GUILIELMO GRIMBERGIO, ANTVERPIENSI PRAESULI DIGNISSIMO, Abrah. Ortelius obsequij devotionisque ergò dedicab. consecrabatque. In alto a sinistra l'autore ha inserito un versetto del quarto libro di Esdra: Mare positum est in spacioso loco, ut esset altum et immensum. Ci si potrebbe chiedere il perché di questa inserzione che sembra essere estranea all'immagine, ma in realtà questa scritta ha un giusto nesso con l'epoca delle scoperte, basti pensare che Esdra e i suoi scritti, sono tra quelli che Cristoforo Colombo porta a riprova del suo programma di viaggio verso le Indie. Della carta esiste un'edizione precedente sostituita dalla presente a partire dal 1603. La precedente versione è facilmente riconoscibile in quanto il titolo è privo di cartiglio e nell'angolo in basso a destra riporta le scale grafiche, assenti nel presente esemplare” (cfr. Simonetta Conti in Associazione “Roberto Almagià”, Plinio, Guida e mito delle scoperte geografiche, Il Parergon di Ortelio, conoscenza geo-storica del mondo antico (2023), pp. 46-47, n. 1).

Esemplare con magnifica coloritura coeva, carta leggermente brunita, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 179; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 0810H:31B.

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.