Romani Imperii Imago

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Riferimento: S48561
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1579 ca.
Zona: Impero Romano
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 500 x 350 mm
1.200,00 €

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Riferimento: S48561
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1579 ca.
Zona: Impero Romano
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 500 x 350 mm
1.200,00 €

Descrizione

Splendida carta storico-geografica dell'Impero Romano, per la prima volta edita nel 1579, ed inserita nel Parergon di Ortelius, il suo celebre atlante storico.

La mappa è riccamente decorata: nei due medaglioni in alto sono raffigurati Romolo e Remo; in basso a destra, entro cartiglio, è l'albero genealogico degli imperatori romani, mentre nel pannello di sinistra è una notazione storica sull'Impero. La citazione in alto, sulla destra, è da Vitruvio. Compilata da Ortelius sulla base della propria mappa in due fogli del 1571.

Esemplare di secondo stato di tre, con l’aggiunta dei versi di Vitruvio in alto (presenti nella carta a partire dall’edizione del 1592), tratto dall'edizione latina del 1624.

Nel cartiglio in basso a sinistra si legge: Originis, Incrementi, et Culminis Imperij Romani, breuis enumeratio. "Primo sub Regibus septem, Romulo, Seruio, etc. per annos ducentos & tres supra quadraginta, non amplius quam usque Portum, atque Hosti:|am, intra decimum octauum miliariû Romanum proceßit Imperium Sub Consulib. verò, inter quos interdum Dictatores, et Decemuiri, ac Tribuni | militares fuerunt, per annos quadrigentos & septem supra quadraginta, usque trãs Padum Italia est capta: Africa Hispaniæque subactæ: Gallia, et | Britannia tributariæ sunt factæ: Illyrici, Histri, Liburni, Dalmatæ, sunt domiti. ad Achaiam transitum est: Macedones expugnati: cum Dardanis, | Moesis et Thracibus est bellatum. ad Danubium est peruentum: ac in Asia (pulso Antiocho) primum pedem posuerunt Romani. Mithrida:|te victo, regnum Ponti est captum, cum Armenia minori quam idem tenuerat: in Mesopotamiam progressum est; & cum Parthis foedus initum; contra | Carduenos, & Saracenos ac Arabas pugnatum: Judæa omnis victa: Cilicia et Sria, in potestatem redacta: ac tandem in Aegyptum peruentum: Sub Impe:|ratoribus autem, a Diuo Augusto nempe, ad Theodosij superioris, et Honorij ac Arcadij eius filiorum tempora, per annos quadrigentos & | quadraginta, Cantabri, Astures, totaque Hispania sub iugum mißa est. Alpes maritimæ, Cocciæque et Rhetiæ, Noricum Pannoniæ et Moesiæ, Imperio | acceßerunt. Omnis ora Danubij in Prouincias est redacta. Pontus omnis, et Armenia Maior, Aßyria, Arabia et Ægyptus, in Im:|perij Romani iura conceßerunt. Atque hoc modo his Principibus viris, & populi Romani virtute, ac immortali eorû gloria, hoc Augustißimû Im:|perium ad summû fastigium perductum fuit; Cuius limites fuere ad Occidentê Oceanus, à Septentrione Rhenus et Danubius, ab Oriente Tigris, | à Meridie Atlas mons. quæ omnia in hact tabula ob oculos (historiæ candidatis) ponuntur".

Nel cartiglio in basso al centro si legge: "Ex Liuio, Dionysio, & Plutarcho, hanc ge:|nealogiam septem Regum desumpsimus, at:|que huic tabulæ in historiæ Romanæ studioso:|rum gratiam adiecimus. In qua maxima linea | est Regum: mediocres sunt coniugum: minimæ | verò filiorum filiarumque. Circuli duplicibus cir:|cumferentijs descripti, masculos denotant; | simplicibus autem, foeminas".

Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche.

Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”.

Esemplare finemente colorato a mano, restauri nella parte superiore centrale, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

G. Schilder (1987) Monumenta Cartographica Neerlandica II, Canaletto, p. 10. P.H. Meurer "Ortelius as the Father of Historical Cartography", p. 133-159 in: M. van den Broecke, P. van der Krogt and P.H. Meurer (eds.) "Abraham Ortelius and the First Atlas", HES Publishers, 1998.

 

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.