Explicatio aliquot. locorum quae Puteolis spectantur

Riferimento: S30073
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1620 ca.
Zona: Campi Flegrei
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 345 x 255 mm
1.500,00 €

Riferimento: S30073
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1620 ca.
Zona: Campi Flegrei
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 345 x 255 mm
1.500,00 €

Descrizione

L’opera si basa sulla carta di Mario Cartaro del 1584 e sue derivazioni successive di Duchetti, Cartaro stesso e Van Aelst.
Rispetto a tutte queste carte è di formato leggermente ridotto, con una scala delle miglia, peraltro assente, più grande. L’orientazione è fornita nel mare da una rosa dei venti. La legenda, contenuta nel cartiglio in alto a sinistra è praticamente identica alla legenda presente nella prima versione della mappa del Cartaro.

Per la prima volta edita circa nel 1620.
Questo esemplare della carta reca l’indirizzo di Gian Giacomo de Rossi con il suffisso alla Pace, in uso presso la tipografia romana verso il 1649. La tavola è contenuta nel "Ager Puteolanus sive prospectus eiusdem insignores. Illustrissimo Antonio Roccio optime de se merito dicabat" edito nel 1652.

La carta la ritroviamo descritta nel Indice delle Stampe di Lorenzo Filippo de Rossi (1735) come il Territorio di Pozzuolo co’ suoi luoghi antichi, in foglio reale. E’ conosciuta, descritta come anonima, in un esemplare alla Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi ed in uno alla National Library of Malta.

Stampata su carta con filigrana “giglio nel cerchio con corona”. Magnifico esemplare di questa carta di grandissima rarità, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Anna Grelle Iusco, Indice delle Stampe De Rossi, p. 158, 18; Johnston-Lavis 107; vgl. Cicognara 4321 (EA. 1620).

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.

Bibliografia

Anna Grelle Iusco, Indice delle Stampe De Rossi, p. 158, 18; Johnston-Lavis 107; vgl. Cicognara 4321 (EA. 1620).

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.