Territorio di Roma

Riferimento: CO-381
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1559
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 480 x 330 mm
4.000,00 €

Riferimento: CO-381
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1559
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 480 x 330 mm
4.000,00 €

Descrizione

In alto al centro, in un piccolo cartiglio, il titolo: TERRITORIO DI ROMA. Nel cartiglio in basso a destra sono disegnati i simboli della Camera Apostolica e la sigla del Senato Romano S.P.Q.R. Di fianco allo stemma, evidenziata da un compasso, la scala grafica di Cinque miglia pari a mm 39. Orientazione nei quattro angoli con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord-est in alto. Carta priva di margine graduato.

Esemplare nel raro primo stato di quattro descritto in Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo, avanti l’indirizzo di Giovanni Francesco Camocio.

“Replica veneziana della tavola anonima del 1557, stampata a Roma e basata sulla carta di Eufrosino della Volpaia, di cui riprende lo stesso titolo e il disegno del cartiglio; è molto simile nei dati geografici, ad eccezione della parte sinistra dove mostra un territorio più vasto. Si estende infatti a nord-ovest, arrivando and includere la città di Viterbo. In passato ritenuta anonima, poiché la prima stesura della carta è stampata senza dati editoriali, viene attribuita a Giovanni Francesco Camocio (Bifolco-Ronca, 2014) per la presenza della firma dell’editore negli esemplari di secondo stato. I simboli della Camera Apostolica e la sigla S.P.Q.R. in basso a destra sono indicazione, secondo Almagià, di sede pontificia vacante, che collocherebbe, quindi, la carta nel periodo compreso tra la morte di papa Paolo IV (18 agosto 1559) e l’elezione di Pio IV (25 dicembre 1559). Alla morte del Camocio (1575) la lastra fu ristampata, inalterata ad eccezione dell’imprint editoriale, da Donato Bertelli” 

(cfr. Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo, p. 2026).

La carta di Eufrosino Della Volpaia, si può considerare l’unica opera originale, per il XVI secolo, della Campagna Romana e venne presa a modello per numerose mappe del Lazio. Rivela strettissime analogie di contenuto con quanto riportato negli Otto libri di Domenico Bocca Maza quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, stampati a Roma nel 1548. Almagià afferma: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”.

Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame e con margini aggiunti, in perfetto stato di conservazione.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo (2018), pp. 2026-27, tav. 1023 I/IV; Almagià (1929): p. 21, B; Ashby (1914): p. 5; Bifolco-Ronca (2014): n. 113; Frutaz (1972): vol I, p. 28; Lago (1994): p. 278, fig. 41; Lago (2002): p. 441, fig. 440; Mammuccari (2002): p. 104; Mostra Bergamo (2016): n. 61; Perini (1996): p. 109; Tooley (1939): n. 478 & n. 479; Tooley (1983): n. 477a; Valerio (2008): tav. 33.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.