Paese di Roma

Riferimento: S39816
Autore Vincenzo LUCHINI
Anno: 1556
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 455 x 330 mm
7.500,00 €

Riferimento: S39816
Autore Vincenzo LUCHINI
Anno: 1556
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 455 x 330 mm
7.500,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1556, priva di indicazioni editoriali.

Esemplare nel rarissimo primo stato di cinque descritto in Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, prima della rappresentazione di 5 forti eretti alla foce del Tevere per la Guerra del Sale (1557).

In alto al centro, in un semplice riquadro, il titolo: PAESE DI ROMA. In basso a destra, lo stemma di papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa 1476-1559, eletto Papa dal 26 maggio 1555), caratterizzato dai simboli pontifici delle chiavi incrociate con la tiara. Piu in basso, l’indicazione Cum privilegio e la data 1556. A sinistra dello stemma, un compasso evidenzia la scala grafica di Cinque miglia pari a mm 28. La carta e priva di orientazione e di graduazione ai margini.

Carta anonima del Lazio, priva di dati editoriali, attribuita a Vincenzo Luchini. Rappresenta la prima delle numerose derivazioni della carta di Eufrosino della Volpaia (1547), rispetto alla quale, benché di dimensioni più piccole, mostra un territorio molto più vasto. L’opera ebbe un notevole successo e fu ristampata più volte, fino al 1647, aggiornando di volta in volta lo stemma papale. Questo primo stato della lastra è di incredibile rarità. Sono conosciuti solo altri 3 esemplari conservati nella raccolta della Studienbibliothek di Dillingen, alla British Library e alla Bibliothèque Nationale di Parigi.

Come per altri rami del Luchini, la matrice venne acquisita dalla tipografia di Antonio Lafreri. Fu quindi ereditata da Stefano Duchetti, ed è inserita nel suo catalogo del 8 agosto 1581 (n. 62, descritta come “Il Paese di Roma”). Quindi, la troviamo nel catalogo della tipografia di Paolo Graziani (settembre 1583, n. 53, come “Il Paese di Roma”) e in quello di Pietro de Nobili (n. 2 con il titolo “La Campagna di Roma”). La matrice fu poi acquisita dalla tipografia de Rossi, che la ristampa nel 1647.

La carta di Eufrosino Della Volpaia, si può considerare l’unica opera originale, per il XVI secolo, della Campagna Romana e venne presa a modello per numerose mappe del Lazio. Rivela strettissime analogie di contenuto con quanto riportato negli Otto libri di Domenico Bocca Maza quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, stampati a Roma nel 1548. Almagià afferma: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”.

Magnifica prova, ricca di toni, stampata su carta vergata coeva priva di filigrana, con sottili margini, in ottimo stato di conservazione. Applicata su carta coeva; apparteneva, probabilmente, ad un atlante composito del XVI secolo; in alto a destra, iscrizione coeva in francese Pays ou dependance de Rome.

Data la complessità editoriale della mappa, riportiamo le differenze descritte in Cartografia e topografia italiana del XVI secolo.

Stati & edizioni

1°: come descritto, Cum privilegio e la data 1556.

2°: lo stemma papale, più curato nel disegno e nell’incisione viene posto poco più in alto. Cancellata l’indicazione Cum privilegio e la data e modificata in 1557. Piu curato anche il disegno della scala grafica, e appaiono modificati, nel disegno e nel numero, anche gli elementi decorativi nel mare. Alla foce del Tevere, vengono raffigurati cinque forti, eretti per la guerra del 1557.

3°: cambia la data in 1560, lo stemma e ora quello di papa Pio IV (eletto il 25 Dicembre 1559).

4°: aggiunta la firma Petri de Nobilibus Formis.

5°: nello stemma, viene abraso il blasone di Pio IV e viene cambiata la data in 1647. A firma Jo.Jacomo de Rubeis formis Romae alla Pace.

Bibliografia

S. Bifolco – F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, (2018) pp. 2022-2023, tav. 1021, I/V; Almagia (1929): p. 21, A & F; Almagia (1948): p. 92, n. 20; Almagia (1960): p. 11; Arrigoni-Bertarelli (1930): n. 2114; Ashby (1914): p. 4; Bifolco-Ronca (2014): n. 111; Frutaz (1972): vol I, p. 27, tavv. 40 & 43; Tooley (1939): nn. 474-477.

Vincenzo LUCHINI (Attivo a Roma 1552- 1566)

Vincenzo Luchino bolognese, editore e stampatore, attivo a Roma tra il 1544 e il 1568. Aveva la sua bottega al Pellegrino, come si può dedurre dalla sottoscrizione “Romae Vincentii Luchini Aereis Formis ad Peregrinum” che compare sulle sue stampe. Personalità audace che senza temere l’accusa di plagio spesso cambiava date, marche e sottoscrizioni di lavori altrui facendoli passare per propri. Luchino appare tra i debitori della società di Salamanca e Lafréry all’indomani dello scioglimento della stessa nel 1563. Nel 1559 il Luchino riesce ad ottenere dal Papa il privilegio per aprire una cartiera e per acquistare stracci a Roma, progetto che però non si realizzò. Il periodo tra il 1556 e il 1566 è da considerarsi il più prolifico per la sua attività editoriale e commerciale, in quanto si dedica all’acquisto di nuovi rami e alla pubblicazione di diverse carte geografiche e stampe: 1556 la carta dell’Italia settentrionale, conosciuta anche come Lombardia; 1558 la Sicilia e la Grecia, e nel 1564 la Marca d’Ancona, di cui probabilmente il Magini si servì come fonte per la sua carta della Marca. La sottoscrizione “ Venetiis anno 1556 apud Vincentius Luchinus” sulla Carta della Svizzera, dimostra una sua stretta relazione con il mercato veneziano, ipotizzando che lo stesso abbia avuto una bottega a Venezia.

Vincenzo LUCHINI (Attivo a Roma 1552- 1566)

Vincenzo Luchino bolognese, editore e stampatore, attivo a Roma tra il 1544 e il 1568. Aveva la sua bottega al Pellegrino, come si può dedurre dalla sottoscrizione “Romae Vincentii Luchini Aereis Formis ad Peregrinum” che compare sulle sue stampe. Personalità audace che senza temere l’accusa di plagio spesso cambiava date, marche e sottoscrizioni di lavori altrui facendoli passare per propri. Luchino appare tra i debitori della società di Salamanca e Lafréry all’indomani dello scioglimento della stessa nel 1563. Nel 1559 il Luchino riesce ad ottenere dal Papa il privilegio per aprire una cartiera e per acquistare stracci a Roma, progetto che però non si realizzò. Il periodo tra il 1556 e il 1566 è da considerarsi il più prolifico per la sua attività editoriale e commerciale, in quanto si dedica all’acquisto di nuovi rami e alla pubblicazione di diverse carte geografiche e stampe: 1556 la carta dell’Italia settentrionale, conosciuta anche come Lombardia; 1558 la Sicilia e la Grecia, e nel 1564 la Marca d’Ancona, di cui probabilmente il Magini si servì come fonte per la sua carta della Marca. La sottoscrizione “ Venetiis anno 1556 apud Vincentius Luchinus” sulla Carta della Svizzera, dimostra una sua stretta relazione con il mercato veneziano, ipotizzando che lo stesso abbia avuto una bottega a Venezia.