Le Royaume de Hongrie, et Les Estats Qui Ont Esté Sujeis et Dependans de sa Couronne

Riferimento: S42912
Autore Marcantonio Dal Rè
Anno: 1737
Zona: Ungheria, Balcani
Misure: 810 x 600 mm
Non Disponibile

Riferimento: S42912
Autore Marcantonio Dal Rè
Anno: 1737
Zona: Ungheria, Balcani
Misure: 810 x 600 mm
Non Disponibile

Descrizione

LE ROYAUME DE HONGRIE, ET LES ESTATS QUI ONT ESTÉ SUJEIS ET DEPENDANS DE SA COURONNE, scauoir LA TRANSYLVANIE, MOLDAVIE, VALAQUIE, CROACIE, BOSNIE, DALMACIE, SERUIE, BULGARIE, OU SONT PRESENTEMENT LES BEGLERBECLICZ ou Gouvernem.ts de Bude, de Temeswar, de Bosnie, et partie de Celuy de Romelie, les Principautes de Transiluanie Moldauie Valaquie, et la Repub.que de Raguse qui font aujourd'huy la Turquie en Europe, partie de la Hongrie de la Croacie, de la Dalmacie a Venise.

Rarissima carta geografica del Regno d'Ungheria, di grandi dimensioni e altamente dettagliata, pubblicata a Milano, nel 1737, da Marcantonio Dal Re (Bologna 1697 – Milano 1766).

La carta comprende tutta o parte della Polonia, della Transilvania, della Moldavia, della Bessarabia, della Romania, della Macedonia, dell'Albania, della Bulgaria, della Bosnia, della Croazia, della Serbia, della Dalmazia, della Slovenia, dell'Ucraina e della regione dell'Adriatico e del Mar Nero.  Include due grandi cartigli decorativi.

Dal punto di vista cartografico si tratta di una derivazione dell’influente mappa che Alexis Hubert Jaillot pubblica all’inizio del XVIII secolo a Parigi.

La mappa è dedicata a Otto Ferdinand Graf von Abensberg und Traun (Ödenburg, 27 agosto 1677 – Hermannstadt, 18 febbraio 1748), un militare austriaco, giunto al rango di feldmaresciallo. Durante la guerra di successione polacca, nel 1734 fu tra gli ufficiali inviati nel Regno di Napoli per contrastare l'invasione spagnola. In seguito all'evacuazione di Capua fu richiamato a Vienna e inviato in Ungheria come comandante della campagna militare per reprimere i disordini ivi scoppiati. Fu quindi inviato dall'imperatore Carlo VI in Lombardia come governatore del Ducato di Milano (1736-1743).

Marcantonio Dal Re era originario di Bologna; nel 1723 o '24 si trasferì a Milano e vi dimorò fino alla morte. Fu incisore su rame, calcografo, editore delle proprie stampe, che già nel 1726 smerciava “all'insegna dell'Aquila imperiale in contrada S. Margherita”; passò poi nel 1739 in "P.zza Mercanti al Portico superiore delle Scuole Palatine" nella loggia degli Osii che aveva ottenuto" in affitto in seguito a sua richiesta al vicario di Provvisione per poter disporre di locali luminosi adatti alla sua attività. Qui aprì nel 1744 anche una scuola gratuita di incisione e di disegno, tanto che si credette in diritto di non pagare più l'affitto perché occupava locali da considerarsi di uso pubblico, e a proprie spese aveva provveduto a farvi migliorie fra cui chiudere le aperture della loggia. La produzione del Dal Rè, oltre che copiosissima, fu assai varia, comprendendo stampe a commento degli avvenimenti di cronaca e storia del suo tempo, dalle cerimonie cittadine a fatti di rilevanza più ampia; soggetti devozionali, ritratti, carte geografiche, sonetti figurati per artisti di teatro, vignette per libri e planimetrie di città. Le battaglie sostenute dai Franco-Piemontesi (1733-34) nel corso della guerra di successione polacca hanno avuto nel Dal Re un attento osservatore.

Gran parte delle sue incisioni si trovano nella Civica Raccolta delle stampe Achille Bertarelli nel Castello Sforzesco di Milano, dove però non è conservata questa rarissima carta dell’Ungheria, che abbiamo censito solo nella raccolta cartografica della Bibliotheca Nationalis Hungarica

https://dspace.oszk.hu/handle/20.500.12346/51491

Acquaforte e bulino, due lastre impresse su carta vergata coeva e finemente colorata a mano, abrasioni e tracce di colla al verso, piccoli restauri perfettamente eseguiti, per il resto in buono stato di conservazione.

Carta rarissima.

Marcantonio Dal Rè (Bologna 1697 – Milano 1766)

Nato a Bologna, nel 1723 o '24 si trasferì a Milano e vi dimorò fino alla morte. Fu incisore su rame, calcografo, editore delle proprie stampe, che già nel 1726 smerciava all'insegna dell'Aquila imperiale in contrada S. Margherita; passò poi nel 1739 in "P.zza Mercanti al Portico superiore delle Scuole Palatine" nella loggia degli Osii che aveva ottenuto" in affitto in seguito a sua richiesta al vicario di Provvisione per poter disporre di locali luminosi adatti alla sua attività. Qui aprì nel 1744 anche una scuola gratuita di incisione e di disegno, tanto che si credette in diritto di non pagare più l'affitto perché occupava locali da considerarsi di uso pubblico, e a proprie spese aveva provveduto a farvi migliorie fra cui chiudere le aperture della loggia. La produzione del Dal Rè, oltre che copiosissima, fu assai varia, comprendendo stampe a commento degli avvenimenti di cronaca e storia del suo tempo, dalle cerimonie cittadine a fatti di rilevanza più ampia; soggetti devozionali, ritratti, carte geografiche, sonetti figurati per artisti di teatro, vignette per libri e planimetrie di città. Le sue opere più importanti sono un album di 88 Vedute di Milano e due raccolte di Ville di delizia.L'album delle Vedute di Milano, è privo di data, indicata approssimativamente, circa 1745. È di fondamentale importanza documentaria per conoscere la città che si era andata formando sotto la dominazione spagnola. Apprezzabile anche lo sforzo di animare le vedute con persone e scenette che accennano alla'vilta, agli usi e costumi cittadini. Ebbe anche il merito di pubblicare a Milano, nel 1734, una Pianta planimetrica di Milano rispondente ai canoni della cartografia. È logico supporre che il Dal Rè si sia valso delle piante eseguite per la formazione del nuovo catasto e di altre manoscritte, per esempio quella di G. B. Riccardi, del 1734.

Marcantonio Dal Rè (Bologna 1697 – Milano 1766)

Nato a Bologna, nel 1723 o '24 si trasferì a Milano e vi dimorò fino alla morte. Fu incisore su rame, calcografo, editore delle proprie stampe, che già nel 1726 smerciava all'insegna dell'Aquila imperiale in contrada S. Margherita; passò poi nel 1739 in "P.zza Mercanti al Portico superiore delle Scuole Palatine" nella loggia degli Osii che aveva ottenuto" in affitto in seguito a sua richiesta al vicario di Provvisione per poter disporre di locali luminosi adatti alla sua attività. Qui aprì nel 1744 anche una scuola gratuita di incisione e di disegno, tanto che si credette in diritto di non pagare più l'affitto perché occupava locali da considerarsi di uso pubblico, e a proprie spese aveva provveduto a farvi migliorie fra cui chiudere le aperture della loggia. La produzione del Dal Rè, oltre che copiosissima, fu assai varia, comprendendo stampe a commento degli avvenimenti di cronaca e storia del suo tempo, dalle cerimonie cittadine a fatti di rilevanza più ampia; soggetti devozionali, ritratti, carte geografiche, sonetti figurati per artisti di teatro, vignette per libri e planimetrie di città. Le sue opere più importanti sono un album di 88 Vedute di Milano e due raccolte di Ville di delizia.L'album delle Vedute di Milano, è privo di data, indicata approssimativamente, circa 1745. È di fondamentale importanza documentaria per conoscere la città che si era andata formando sotto la dominazione spagnola. Apprezzabile anche lo sforzo di animare le vedute con persone e scenette che accennano alla'vilta, agli usi e costumi cittadini. Ebbe anche il merito di pubblicare a Milano, nel 1734, una Pianta planimetrica di Milano rispondente ai canoni della cartografia. È logico supporre che il Dal Rè si sia valso delle piante eseguite per la formazione del nuovo catasto e di altre manoscritte, per esempio quella di G. B. Riccardi, del 1734.