Ichnografia Generale del Palazzo di Caprarola dell'Illustriss. Sig. Cardinal' Farnese

Riferimento: S41539.2
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1617
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 365 x 508 mm
200,00 €

Riferimento: S41539.2
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1617
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 365 x 508 mm
200,00 €

Descrizione

Bulino, 1617, impresso su carta vergata coeva, con filigrana, in ottimo stato di conservazione.

Lungo il margine superiore: ICHNOGRAFIA GENERALE DEL PALAZZO DI CAPRAROLA DELL’ILLUSTRISS SIG CARDINAL FARNESE.

Della serie: “Alcune opera d’archiettetura di Jacomo Barotio da Vignola Raccolte e poste in luce da Francesco Villamena l’anno MDCXVII”.

Pianta del Palazzo Farnese (o Villa Farnese) di Caprarola. Vignola presentò ai Farnese il progetto per la costruzione del palazzo nel 1558. I lavori cominciarono nel 1559 e furono conclusi nel 1573, anno della morte dello stesso artista. L'incisione di Villamena, oltre a riportare con cura le parti del progetto, mette in evidenza anche alcuni aspetti legati alla vicenda della costruzione

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.