Claudii et Traiani Impp. Admirabilium Portum Ostiensium Orthographia per Stephanum Duperach Architectvm Ivxta Antiqva Vestig

Riferimento: S38097
Autore Claudio DUCHET (Duchetti)
Anno: 1581
Zona: Ostia
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 520 x 300 mm
1.500,00 €

Riferimento: S38097
Autore Claudio DUCHET (Duchetti)
Anno: 1581
Zona: Ostia
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 520 x 300 mm
1.500,00 €

Descrizione

Magnifico esemplare del primo stato (di tre) della pianta di Ostia incisa da Ambrogio Brambilla per l'editore Claudio Duchetti.

In basso a sinistra, in un riquadro, il titolo: CLAUDII ET TRAIANI IMPP. ADMIRABILIUM PORTUUM OSTIENSIUM ORTHOGRAPHIA PER STEPHANUM DU PERACH ARCHITECTUM IUXTA ANTIQUA VESTIGIA ACCURATISSIME DELINEATA ROME CLADII DUCHETI FORMIS 1581. In basso al centro la firma Ambrosius brambila f. In alto a destra, nel mare, una rosa dei venti con il nord-est a sinistra. Acquaforte e bulino, dimensioni mm 300x520.

Si tratta di una ricostruzione storica che raffigura il porto voluto dall’imperatore Claudio, poi ampliato da Traiano. I lavori iniziarono tra il 42 ed il 46, e fu realizzato un porto aperto a ponente, protetto da due moli. Tuttavia, i continui insabbiamenti che subiva, indussero a ulteriori lavori che portarono alla costruzione di un ulteriore bacino interno, ad oriente, terminato sotto l’imperatore Traiano nell’anno 103. L’opera, sebbene a carattere topografico, rientra nel filone delle antichità romane, finalizzate a far conoscere al grande pubblico la maestosità delle architetture romane. 

E' una replica della pianta del Duperac - Lafreri, incisa da Ambrogio Brambilla per l’editore Claudio Duchetti. La lastra del Lafreri era stata assegnata, nella divisione ereditaria, a Stefano Duchetti. Questa probabilmente fu la ragione che indusse Claudio a realizzare una nuova lastra dedicata alla ricostruzione del porto di Traiano. L'opera viene inserita nelle edizioni di Duchetti dello Speculum Romanae Magnificentia.

Lo “Speculum” ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri. Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori stranieri - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Roma antica e moderna. Le stampe potevano essere acquistate individualmente da turisti e collezionisti, ma venivano anche acquistate in gruppi più grandi che erano spesso legati insieme in un album. Nel 1573, Lafreri commissionò a questo scopo un frontespizio, dove compare per la prima volta il titolo "Speculum Romanae Magnificentiae". Alla morte di Lafreri, due terzi delle lastre di rame esistenti andarono alla famiglia Duchetti (Claudio e Stefano), mentre un altro terzo fu distribuito tra diversi editori.

L’opera è inserita nel catalogo della vedova di Giacomo Gherardi (n. 178 descritta come “il Porto d’hostia reale”) e fu acquistata (1602) da Giovanni Orlandi e successivamente (1614) da Hendrick van Schoel.

Bibliografia

Bifolco-Ronca (2018): tav. 1166, I/III; Destombes (1970): nn. 88-88a; Ganado (1994): p. 213, n. 65; Hülsen (1921): p. 147, n. 25i; Marigliani (2016): n. II.2; Pagani (2012): p. 80; cfr. Rubach (2016): n. 282; Tooley (1983): nn. 426c-426d; Witcombe (2008): p. 319, n. 5.12.

Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))

Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.

Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))

Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.