Prospetto principale del celebre Palazzo di Caprarola fatto edificare dal Cardinale Alessandro Farnese...

Riferimento: S32749
Autore Giuseppe VASI
Anno: 1746
Zona: Caprarola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 730 x 500 mm
1.500,00 €

Riferimento: S32749
Autore Giuseppe VASI
Anno: 1746
Zona: Caprarola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 730 x 500 mm
1.500,00 €

Descrizione

Splendida veduta prospettica del palazzo Farnese di Caprarola, pubblicata nell'opera Illustri fatti farnesiani coloriti nel Real Palazzo di Caprarola dai fratelli Taddeo Federico e Ottaviano Zuccari... edita nel 1748, di George Kaspar de Prenner, edita nel 1748. L'opera illustra, attraverso le incisoni di de Prenner, le decorazioni eseguite da Taddeo e Ottaviano Zuccari nel palazzo. Le cinque tavole finali, non numerate, sono state disegnate e incise da Giuseppe Vasi e consistono in vedute e piante del palazzo di Caprarola. 

Ecco la descrizione che del Palazzo fornisce lo stesso Vasi nel suo "Indice istorico del gran prospetto di Roma... da Giuseppe Vasi: ovvero itinerario istruttivo per ritrovare con facilità tutte le antiche e moderne magnificenze di Roma, con una breve digressione-sopra alcune Città e Castelli Suburbani" stampata a Roma nel 1765 presso Marco Pagliarini.

Sarebbe un errore se, avendo dimostrato le magnificenze antiche e moderne di Roma e suoi contorni, non guidassi ora il mio Lettore a vedere il celebre palazzo fatto erigere dal Card. Alessandro Farnese nipote di Paolo III. (...) Giacomo Barozio da Vignola ne fece il disegno in figura pentagona, con baluardi e fosse d'intorno a modo di fortezza, facendo nobilissimo invito una doppia cordonata alla magnifica piazza, e delizioso ing-resso al superbo palazzo una scala a due branchi con ponte levatore; ed altra nobilissima e maravigliosa scala fatta a chiocciola con colonne doriche e balaustri, lavorata sì perfettamente, che sembra tutta di getto; con un cortile sferico cinto di portici e di logge. Tanto le camere e sale del primo piano nobile, quanto quelle del secondo, i portici, le logge e le scale, sono tutte a volta, ornate di vaghissimi stucchi e capricciose pitture a grottesco fatte dal famoso Antonio Tempesta. Nelli sfondi delle camere e delle sale sono dipinte varie favole proposte da Annibal Caro a Taddeo e Federigo Zuccheri, i quali dipinsero ancora alcuni fatti celebri de' Farnesi che il Card. Trajano Acquaviva fece incidere in rame, ed insieme le piante e alzate dell'edificio, per compiacere gli eruditi dilettanti. Alla magnificenza del palazzo corrisponde l'amenità di due giardini segreti, ai quali si passa per due ponti levatori; ed ancora la delizia di una villa con amenissimi viali, boschetti e diversità di fontane, di scale e fiorire ornate di sculture capricciosissime; e con un casino di ricreazione posto fra' due giardini si rende oltre modo riguardevole questa delizia, ora del mio Sovrano il Re delle due Sicilie.

Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, datata e firmata in lastra in basso a destra. 

In ottimo stato di conservazione.

Giuseppe VASI (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)

Pittore e incisore italiano. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò all’arte della stampa a Palermo, probabilmente studiando presso il Collegio Carolino, fondato dai Gesuiti nel 1728, e nel quale Francesco Ciché (prima del 1707; Palermo, 1742) insegnava. Vasi era già un incisore famoso quando, nel 1736, contribuì ad illustrare La reggia in trionfo di Pietro La Placa, in cui si descrivevano le feste celebratesi a Palermo per l’incoronazione di Carlo III di Napoli (futuro Carlo III di Spagna). Lo stesso anno, Vasi si trasferì a Roma dove, in quanto proveniente dal regno di Napoli, gli venne subito offerta la protezione dell’Ambasciatore, il Cardinal Troiano Aquaviva d’Aragona (1694 - 1747). A Roma incontrò altri artisti che lavoravano per lo stesso mecenate: Sebastiano Conca, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga. È su questo sfondo che l’opera romana di Vasi, durante la sua permanenza al Palazzo Farnese, dovrebbe essere considerata: il suo monopolio come incisore dei documenti romani del monarca, le lastre per i festival della “Chinea” e gli archi trionfali eretti di fronte ai giardini del Palatino in occasione della temporale sovranità su Roma.

Giuseppe VASI (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)

Pittore e incisore italiano. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò all’arte della stampa a Palermo, probabilmente studiando presso il Collegio Carolino, fondato dai Gesuiti nel 1728, e nel quale Francesco Ciché (prima del 1707; Palermo, 1742) insegnava. Vasi era già un incisore famoso quando, nel 1736, contribuì ad illustrare La reggia in trionfo di Pietro La Placa, in cui si descrivevano le feste celebratesi a Palermo per l’incoronazione di Carlo III di Napoli (futuro Carlo III di Spagna). Lo stesso anno, Vasi si trasferì a Roma dove, in quanto proveniente dal regno di Napoli, gli venne subito offerta la protezione dell’Ambasciatore, il Cardinal Troiano Aquaviva d’Aragona (1694 - 1747). A Roma incontrò altri artisti che lavoravano per lo stesso mecenate: Sebastiano Conca, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga. È su questo sfondo che l’opera romana di Vasi, durante la sua permanenza al Palazzo Farnese, dovrebbe essere considerata: il suo monopolio come incisore dei documenti romani del monarca, le lastre per i festival della “Chinea” e gli archi trionfali eretti di fronte ai giardini del Palatino in occasione della temporale sovranità su Roma.