Ponte di Rialto
Riferimento: | S1286 |
Autore | Francesco SCOTO |
Anno: | 1670 ca. |
Zona: | Venezia |
Luogo di Stampa: | Padova |
Misure: | 185 x 135 mm |
Riferimento: | S1286 |
Autore | Francesco SCOTO |
Anno: | 1670 ca. |
Zona: | Venezia |
Luogo di Stampa: | Padova |
Misure: | 185 x 135 mm |
Descrizione
Veduta inserita ll'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto, edito a Padova da Matteo Cadorin, il cui nome si legge in basso a destra "In Padova per Matteo Cadorin".
Matteo Cadorin, chiamato il “Bolzetta” essendosi imparentato con la famiglia di Francesco Bolzetta, pubblicò diverse edizioni dell'Itinerario, ad iniziare dal 1654.
L’editore proseguì, sempre stampando a Padova, nel 1659 con almeno due edizioni distinte, quindi nel 1669 e nel 1670. Quest'ultima pubblicazione ha un apparato iconografico più ricco delle altre e nelle lastre fu aggiunto “In Padova per Matteo Cadorin”.
Questo esemplare è tratto dall'opera Universus terrarum orbis scriptorum calamo delineatus ... qui de Europae, Asiae, Africae, & Americae regnis, provinciis, populis, civitatibus.... pubblicata a Padova nel 1713, presso Matteo Cadorin, da Raffaello Savonarola, sotto lo pseudonimo di Lasor a Varea (o Varela).
L'opera era una sorta di enciclopedia che conteneva notizie sulle varie località del mondo disposte in ordine alfabetico, arricchita da mappe e vedute di tutto il mondo che appartengono a celebri raccolte cartografiche del passato – Bertelli, Valegio, Camocio, Bonifacio, Nelli, Magini e altri – del quale probabilmente l’editore Cadorin era in possesso delle matrici originali.
Acquaforte, in buono stato di conservazione.
Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.
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Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.
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