Veduta del celebre Tempio della Sibilla in Tivoli

Riferimento: S35954
Autore Giuseppe VASI
Anno: 1780 ca.
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 323 x 121 mm
150,00 €

Riferimento: S35954
Autore Giuseppe VASI
Anno: 1780 ca.
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 323 x 121 mm
150,00 €

Descrizione

Veduta tratta dalla monumentale opera " Delle magnificenze di Roma antica e moderna ".

Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.

Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica.

Le "Magnificenze" (divise in 10 volumi editi tra il 1747 e il 1762) forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più.

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700.

Giuseppe VASI (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)

Pittore e incisore italiano. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò all’arte della stampa a Palermo, probabilmente studiando presso il Collegio Carolino, fondato dai Gesuiti nel 1728, e nel quale Francesco Ciché (prima del 1707; Palermo, 1742) insegnava. Vasi era già un incisore famoso quando, nel 1736, contribuì ad illustrare La reggia in trionfo di Pietro La Placa, in cui si descrivevano le feste celebratesi a Palermo per l’incoronazione di Carlo III di Napoli (futuro Carlo III di Spagna). Lo stesso anno, Vasi si trasferì a Roma dove, in quanto proveniente dal regno di Napoli, gli venne subito offerta la protezione dell’Ambasciatore, il Cardinal Troiano Aquaviva d’Aragona (1694 - 1747). A Roma incontrò altri artisti che lavoravano per lo stesso mecenate: Sebastiano Conca, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga. È su questo sfondo che l’opera romana di Vasi, durante la sua permanenza al Palazzo Farnese, dovrebbe essere considerata: il suo monopolio come incisore dei documenti romani del monarca, le lastre per i festival della “Chinea” e gli archi trionfali eretti di fronte ai giardini del Palatino in occasione della temporale sovranità su Roma.

Giuseppe VASI (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)

Pittore e incisore italiano. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò all’arte della stampa a Palermo, probabilmente studiando presso il Collegio Carolino, fondato dai Gesuiti nel 1728, e nel quale Francesco Ciché (prima del 1707; Palermo, 1742) insegnava. Vasi era già un incisore famoso quando, nel 1736, contribuì ad illustrare La reggia in trionfo di Pietro La Placa, in cui si descrivevano le feste celebratesi a Palermo per l’incoronazione di Carlo III di Napoli (futuro Carlo III di Spagna). Lo stesso anno, Vasi si trasferì a Roma dove, in quanto proveniente dal regno di Napoli, gli venne subito offerta la protezione dell’Ambasciatore, il Cardinal Troiano Aquaviva d’Aragona (1694 - 1747). A Roma incontrò altri artisti che lavoravano per lo stesso mecenate: Sebastiano Conca, Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga. È su questo sfondo che l’opera romana di Vasi, durante la sua permanenza al Palazzo Farnese, dovrebbe essere considerata: il suo monopolio come incisore dei documenti romani del monarca, le lastre per i festival della “Chinea” e gli archi trionfali eretti di fronte ai giardini del Palatino in occasione della temporale sovranità su Roma.