Vue interieure du Temple exastyle hypetre de la Ville de Pesto…

Riferimento: S4715
Autore Jean BARBAULT
Anno: 1761 ca.
Zona: Paestum
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 350 x 275 mm
150,00 €

Riferimento: S4715
Autore Jean BARBAULT
Anno: 1761 ca.
Zona: Paestum
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 350 x 275 mm
150,00 €

Descrizione

Veduta delle rovine dei templi greci, tratta da Les Plus Beaux Monuments de Rome ancienne" pubbliicata a Roma da Bouchard & Gravier - Komarek, nel 1761.

Ricca ed elegante raccolta testuale ed iconografica delle bellezze artistiche e architettoniche di Roma antica e moderna. Le grandi tavole con ampi margini sono realizzate, principalmente, da Barbault; altri incisori delle tavole furono Montagu, Bouchard, Freicenet. Barbault si differenziò dal suo rivale artistico Giambattista Piranesi scegliendo di rappresentare edifici ed antichi monumenti che Piranesi aveva raffigurato da angolazioni e punti di vista differenti, cosicché potesse colmare i vuoti iconografici che potevano trovarsi nei lavori dell'architetto.

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Rossetti 755; Berlin Katalog 1897; Cicognara 3593.

Jean BARBAULT (Viarmes, presso Chantilly, 1 Agosto 1718; Roma, 28 Maggio 1762).

Pittore e incisore francese. Allievo di Jean Restout II, nel 1745 non riuscendo a vincere il Prix de si trasferì nell’Urbe a sue spese, nel 1747. L’anno seguente, ormai membro dello stesso circolo di Paolo Anesi, Philothée-François Duflos, Jean-Laurent Legeay e Giovanni Battista Piranesi, Barbault realizzò delle incisioni per Varie vedute di Roma antica e moderna, pubblicato a Roma. Come pittore, venne sostenuto e incoraggiato da Jean-François de Troy, direttore della Académie de France, che gli commissionò 20 piccoli dipinti con le rappresentazioni di personaggi della mascherata turca, organizzata dai pensionnaires per il carnevale del 1748. Di questa serie, solo 11 soggetti sono giunti fino ai nostri giorni. Quando, grazie a speciale intercessione, divenne pensionnaire all’Académie (1749–53), realizzò una copia dell’affresco di Luca Penni, Battesimo di Costantino, che si trova nelle Stanze Vaticane, per Luigi XIV. Durante la sua permanenza a Roma, Abel-François Poisson de Vandières, Marchese di Marigny, gli commissionò una serie di Costumi Italiani, di cui sono sopravvissuti originali e copie. Nel 1751 Barbault rappresentò la sfilata che era stata pianificata dai pensionnaires per il carnevale in un dipinto-fregio, la Mascherata dei Quattro Angoli del Mondo. Molti degli idealizzati paesaggi romani di Barbault risalgono a questo periodo; ma Barbault voleva soprattutto essere un pittore rinomato, per questo si cimentò nella realizzazione di San Francesco da Sales. Dipinse anche l’Allegoria della Terra, tra il 1752-3, per la moglie dell’Ambasciatore autriaco a Napoli, Paul Esterhazy, per completare la serie di Aria, di Gabriel-François Doyen, Acqua di Charles-François de La Traverse e Fuoco di Pierre-Charles Le Mettay.

Bibliografia

Rossetti 755; Berlin Katalog 1897; Cicognara 3593.

Jean BARBAULT (Viarmes, presso Chantilly, 1 Agosto 1718; Roma, 28 Maggio 1762).

Pittore e incisore francese. Allievo di Jean Restout II, nel 1745 non riuscendo a vincere il Prix de si trasferì nell’Urbe a sue spese, nel 1747. L’anno seguente, ormai membro dello stesso circolo di Paolo Anesi, Philothée-François Duflos, Jean-Laurent Legeay e Giovanni Battista Piranesi, Barbault realizzò delle incisioni per Varie vedute di Roma antica e moderna, pubblicato a Roma. Come pittore, venne sostenuto e incoraggiato da Jean-François de Troy, direttore della Académie de France, che gli commissionò 20 piccoli dipinti con le rappresentazioni di personaggi della mascherata turca, organizzata dai pensionnaires per il carnevale del 1748. Di questa serie, solo 11 soggetti sono giunti fino ai nostri giorni. Quando, grazie a speciale intercessione, divenne pensionnaire all’Académie (1749–53), realizzò una copia dell’affresco di Luca Penni, Battesimo di Costantino, che si trova nelle Stanze Vaticane, per Luigi XIV. Durante la sua permanenza a Roma, Abel-François Poisson de Vandières, Marchese di Marigny, gli commissionò una serie di Costumi Italiani, di cui sono sopravvissuti originali e copie. Nel 1751 Barbault rappresentò la sfilata che era stata pianificata dai pensionnaires per il carnevale in un dipinto-fregio, la Mascherata dei Quattro Angoli del Mondo. Molti degli idealizzati paesaggi romani di Barbault risalgono a questo periodo; ma Barbault voleva soprattutto essere un pittore rinomato, per questo si cimentò nella realizzazione di San Francesco da Sales. Dipinse anche l’Allegoria della Terra, tra il 1752-3, per la moglie dell’Ambasciatore autriaco a Napoli, Paul Esterhazy, per completare la serie di Aria, di Gabriel-François Doyen, Acqua di Charles-François de La Traverse e Fuoco di Pierre-Charles Le Mettay.