Dafne e Peneo

Riferimento: S10257
Autore Maestro B nel Dado
Anno: 1560 ca.
Misure: 182 x 250 mm
Non Disponibile

Riferimento: S10257
Autore Maestro B nel Dado
Anno: 1560 ca.
Misure: 182 x 250 mm
Non Disponibile

Descrizione

Bulino, metà del XVI secolo, da un soggetto di Giulio Romano (1499-1546), firmato con il dado in basso a destra. Esemplare di secondo stato con l’aggiunta dell’indirizzo dell’editore Philip Thomassin, attivo a Roma nell’ultimo quarto del XVI secolo.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, completa del testo spesso mancante, rifilata al rame, in eccellenti condizioni di conservazione. 

Dafne o Daphne nella mitologia è una delle Naiadi, un tipo di Ninfa femminile associata prevalentemente ai corsi d'acqua dolce nelle loro generalità, quindi a fontane, pozzi, sorgenti e ruscelli. Figlia del dio fluviale Ladone e della naiade Creusa secondo la maggior parte degli autori greci, viene invece considerata figlia di Peneo da parte di alcuni degli autori latini (Ovidio e Igino) e figlia di Amicla sui frammenti di altri autori.

Bernardo Daddi (nato intorno al 1512 – morto a Roma nel 1570) è il nome attribuito al Maestro del Dado riconoscibile per una B segnata su un dado presente in diverse sue opere. Il Maestro del Dado è stato pittore e incisore della scuola di Marcantonio Raimondi e attivo a Roma tra il 1532 e il 1550.
Egli è stato spesso confuso a torto con il Beatricetto o con il Bonasone. Il Le Blanc ritiene si possa trattare di un discendente del pittore Bernardo Daddi (1512 ca. –Roma 1570). Diversamente, altri lo identificano con Benedetto Verini, figlio naturale o presunto di Marcantonio sulla base delle iniziali BV che appaiono su alcune sue stampe. La sua vera identità però rimane ancora oggi sconosciuta. Incisore di riproduzione di opere altrui, eseguite talvolta su richiesta di Antonio Lafreri, ha prediletto i modelli di Raffaello. Virtuoso nella tecnica del bulino, ha trattato soggetti sacri, mitologici, e allegorici, ornamentali e altri. Al maestro del Dado vengono assegnate circa 85 stampe.

Bibliografia

Bartsch 20, II/II.

Maestro B nel Dado (Attivo a Roma, metà XVI sec.)

Il Maestro del Dado è pittore e incisore della scuola di Marcantonio e attivo a Roma tra il 1532 e il 1550, spesso confuso a torto con il Beatricetto o con il Bonasone. Il Le Blanc ritiene si tratti di un discendente del pittore Bernardo Daddi (1512 ca. – Roma 1570) in base all’iniziale che si legge nell’attributo figurato che sigla le sue stampe, una B segnata su un dado. Diversamente, altri identificano il nostro con Benedetto Verini, figlio naturale o presunto di Marcantonio sciogliendo le iniziali BV che appaiono su alcune sue stampe, mentre per il Bartsch l’ultima lettera potrebbe avere il significato di Veneziano o, più recentemente, ma ancora dubitativamente, con Tommaso Vincidor da Bologna. Incisore di riproduzione di opere altrui, eseguite talvolta su richiesta di Antonio Lafrery, i suoi modelli prediletti sono Raffaello, Peruzzi, Giulio Romano e Tommaso Vincidor. Al Maestro del Dado vengono assegnate circa 85 stampe dal Malaspina, anche il Bartsch elenca 85 soggetti portati dal Passavant a 89.

Maestro B nel Dado (Attivo a Roma, metà XVI sec.)

Il Maestro del Dado è pittore e incisore della scuola di Marcantonio e attivo a Roma tra il 1532 e il 1550, spesso confuso a torto con il Beatricetto o con il Bonasone. Il Le Blanc ritiene si tratti di un discendente del pittore Bernardo Daddi (1512 ca. – Roma 1570) in base all’iniziale che si legge nell’attributo figurato che sigla le sue stampe, una B segnata su un dado. Diversamente, altri identificano il nostro con Benedetto Verini, figlio naturale o presunto di Marcantonio sciogliendo le iniziali BV che appaiono su alcune sue stampe, mentre per il Bartsch l’ultima lettera potrebbe avere il significato di Veneziano o, più recentemente, ma ancora dubitativamente, con Tommaso Vincidor da Bologna. Incisore di riproduzione di opere altrui, eseguite talvolta su richiesta di Antonio Lafrery, i suoi modelli prediletti sono Raffaello, Peruzzi, Giulio Romano e Tommaso Vincidor. Al Maestro del Dado vengono assegnate circa 85 stampe dal Malaspina, anche il Bartsch elenca 85 soggetti portati dal Passavant a 89.