Universale Descrittione di Tutto il Mondo del Ecc.te Gioseppe Rosaccio

Riferimento: S39294
Autore Luigi ROSACCIO
Anno: 1610 ca.
Zona: Planisfero
Misure: 315 x 260 mm
3.500,00 €

Riferimento: S39294
Autore Luigi ROSACCIO
Anno: 1610 ca.
Zona: Planisfero
Misure: 315 x 260 mm
3.500,00 €

Descrizione

Rara carta del mondo pubblicata separatamente da Luigi Rosaccio. La carta deriva dal planisfero murale di suo padre, Giuseppe Rosaccio (1597, Bifolco-Ronca n. 31).

Rodney Shirley nota che “This curiously elaborate world map is to be found in a speculative world geography by Giuseppe Rosaccio... The right-hand hemisphere is surrounded by bands denoting the climates; the left-hand one by lively windheads and celestial constellations. In the centre cusp is a dyspeptic portrait of the young Duke Cosimo II de Medici, and in the spandels are circular representations of the four elements. The lower part of the engraving consists of a neatly engraved Ptolemaic map of the world and a set of spherical diagrams showing the zones, meridians, and geographical features”.

La mappa è molto rara; questo è un esempio del secondo stato, con una barba aggiunta al ritratto di Cosimo de Medici.

Priva di datazione, la carta risulta stampata a Firenze, dove la famiglia Rosaccio si era trasferita dopo il periodo veneziano, il 28 novembre 1606, ottenendo il privilegio della stampa per le proprie opere - vedi Casali, Il 'Teatro "del mondo. GR (ca 1530-1620) tra Firenze e Bologna, in L'Europa divisa e i nuovi mondi. Per Adriano Prosperi, II, a cura di M. Donattini - G. Marcocci - S. Pastore, Pisa 2011, p. 56.

Aloisio, Aluigio, Alovigi o probabilmente Luigi Rosaccio, figlio del cosmografo Giuseppe Rosaccio, si formò a Firenze, forse con Antonio Tempesta, alla corte dei Medici. Fin dai primi anni Novanta, Giuseppe Rosaccio si stabilì a Firenze, dove il 13 luglio 1594 entrò nella compagnia dell'"Arte dei medici e speziali" (Casali, 2011, p. 56 e n. 15 p. 62) come venditore di libri, ponendosi al servizio e sotto la protezione del Granduca dal suo 'banco' aperto sulla prestigiosa Piazza del Palazzo e dedicando alcune delle sue opere più significative a Ferdinando, Cosimo II e alla granduchessa Cristina. Sempre nella città dei Medici, il 28 novembre 1606 ottenne il privilegio di stampare per le proprie opere (Casali, 2011, pp. 56 s.). Luigi Rosaccio si cimentò nell'arte incisoria, traducendo in stampa le numerose opere del padre. Nel 1610 realizzò il ciclo di illustrazioni incluse nella descrizione delle "Esequie d'Arrigo Quarto cristianissimo re di francia e di Navarra celebrate in Firenze dal Serenissimo DON COSIMO II Gran Duca di Toscana". Descritto da Giuliano Giraldi pubblicato a Firenze da Bartolomeo Sermartelli, importante come testimonianza visiva del complesso delle decorazioni più che per le qualità stilistiche e tecniche, non particolarmente brillanti. Sempre al periodo fiorentino sono legate le tre splendide carte geografiche raffiguranti l'Italia, una grande carta che precede l'Italia Nova di Giovanni Antonio Magini, la Toscana (la cosiddetta "Carta del Cavallo"), e il Piemonte.

Bibliografia

Shirley, The Mapping of The World, #268.

Luigi ROSACCIO (attivo a Firenze 1600-1620 circa)

Aloisio, Aluigio, Alovigi o probabilmente Luigi Rosaccio, figlio del cosmografo Giuseppe Rosaccio, si formò a Firenze, forse con Antonio Tempesta, alla corte Medicea. Fin dai primi anni Novanta, Giuseppe Rosaccio si stabilì a Firenze, dove il 13 luglio 1594 «si scrisse, matricolò et si obligò» all’«Arte dei medici e speziali» (Casali, 2011, p. 56 e n. 15 p. 62) come venditore di libri, ponendosi al servizio e sotto la protezione del granduca dal suo ‘banco’ aperto sulla prestigiosa piazza del Palazzo e dedicando alcune delle sue opere più significative a Ferdinando, a Cosimo II e alla granduchessa Cristina. Sempre nella città dei Medici, il 28 novembre 1606 ottenne il privilegio di stampa per le proprie opere (Casali, 2011, pp. 56 s.). Luigi Rosaccio si cimentava nell'arte incisoria, traducendo a stampa le numerose opere del padre. Nel 1610 realizza il ciclo di illustrazioni inserite nella descrizione delle "Esequie d’Arrigo Quarto cristianissimo re di francia e di Navarra celebrate in Firenze dal Serenissimo DON COSIMO II Gran Duca di Toscana. Descritte da Giuliano Giraldi pubblicata a Firenze presso Bartolomeo Sermartelli, importante come testimonianza visiva del complesso delle decorazioni piuttosto che per le qualità stilistiche e tecniche, non particolarmente brillanti. Sempre al periodo fiorentino sono relative le tre meravigliose carte geografiche raffiguranti l'Italia, una grande carta precedente l’Italia nuova di Giovanni Antonio Magini, la Toscana (la cosiddetta Carta del Cavallo), e il Piemonte. Il suo nome compare anche nel Planisfero disegnato dal padre Giuseppe.

Luigi ROSACCIO (attivo a Firenze 1600-1620 circa)

Aloisio, Aluigio, Alovigi o probabilmente Luigi Rosaccio, figlio del cosmografo Giuseppe Rosaccio, si formò a Firenze, forse con Antonio Tempesta, alla corte Medicea. Fin dai primi anni Novanta, Giuseppe Rosaccio si stabilì a Firenze, dove il 13 luglio 1594 «si scrisse, matricolò et si obligò» all’«Arte dei medici e speziali» (Casali, 2011, p. 56 e n. 15 p. 62) come venditore di libri, ponendosi al servizio e sotto la protezione del granduca dal suo ‘banco’ aperto sulla prestigiosa piazza del Palazzo e dedicando alcune delle sue opere più significative a Ferdinando, a Cosimo II e alla granduchessa Cristina. Sempre nella città dei Medici, il 28 novembre 1606 ottenne il privilegio di stampa per le proprie opere (Casali, 2011, pp. 56 s.). Luigi Rosaccio si cimentava nell'arte incisoria, traducendo a stampa le numerose opere del padre. Nel 1610 realizza il ciclo di illustrazioni inserite nella descrizione delle "Esequie d’Arrigo Quarto cristianissimo re di francia e di Navarra celebrate in Firenze dal Serenissimo DON COSIMO II Gran Duca di Toscana. Descritte da Giuliano Giraldi pubblicata a Firenze presso Bartolomeo Sermartelli, importante come testimonianza visiva del complesso delle decorazioni piuttosto che per le qualità stilistiche e tecniche, non particolarmente brillanti. Sempre al periodo fiorentino sono relative le tre meravigliose carte geografiche raffiguranti l'Italia, una grande carta precedente l’Italia nuova di Giovanni Antonio Magini, la Toscana (la cosiddetta Carta del Cavallo), e il Piemonte. Il suo nome compare anche nel Planisfero disegnato dal padre Giuseppe.