La Madonna della Steccata

Riferimento: S30460
Autore Domenico ZENOI
Anno: 1570 ca.
Misure: 190 x 260 mm
750,00 €

Riferimento: S30460
Autore Domenico ZENOI
Anno: 1570 ca.
Misure: 190 x 260 mm
750,00 €

Descrizione

Bulino, circa 1570, firmato in lastra in basso a destra.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.

L’opera riproduce l’affresco conservato in Parma nella Chiesa Magistrale di Santa Maria della Steccata. Verso la fine del XIV secolo sulla facciata dell'oratorio venne realizzato il dipinto di una Madonna allattante, che divenne presto oggetto di particolare devozione da parte dei parmigiani; dal fatto che l'area dell'edificio era protetta da uno "steccato", realizzato proprio per regolare l'afflusso dei numerosi pellegrini, quella Vergine iniziò ad essere invocata col titolo di Madonna della Steccata.


Poche le notizie su questo pittore, incisore, orafo ed editore, probabilmente veneziano. Si sa che la sua attività si svolge tra Padova e Venezia, dove nel 1566 ottiene il privilegio per la sua attività di editore, di durata quindicennale, dal Senato della Serenissima. Stretto collaboratore di Francesco Camocio e dei Bertelli, si dedicò con successo alla produzione di pregevoli carte geografiche, fondando una stamperia che divenne molto importante per la città.

Opere non descritta dai repertori e rarissima.

Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)

Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.

Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)

Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.