Paesaggio con grande albero

Riferimento: S17086
Autore Remigio CANTAGALLINA
Anno: 1603
Misure: 155 x 130 mm
900,00 €

Riferimento: S17086
Autore Remigio CANTAGALLINA
Anno: 1603
Misure: 155 x 130 mm
900,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1603, datata e monogrammata in lastra in basso a destra.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con sottili margini, in ottimo stato di conservazione.

Questa rara opera è parte di una serie di sei incisioni, della stessa misura e stile, datata 1603, estremamente all'avanguardia nella crescente passione fiorentina per il paesaggio. Furono anche forieri di un rinnovato interesse della città per l'incisione, che si sarebbe poi sviluppato ulteriormente negli anni a venire, principalmente sotto il patronato della famiglia Medici.

Data la mancanza di punti di riferimento nazionali, l'artista cercò un modello nell'incisore nordico Paul Bril, al quale sembra essersi ispirato per la realizzazione di questa opera, in particolare al suo Paesaggio Montano con Eremita in Preghiera (Hollstein 3) o alle Vedute della Campagna Romana, datate 1590. Bril fu attivo in Francia e in Italia e morì a Roma nel 1626. Nelle composizioni di entrambi gli artisti, un enorme albero in primo piano forma il motivo principale, affiancato da un lato da elementi architettonici nella zona mediana e, dall'altro, da una veduta in lontananza.

Per questa opera, Cantagallina sottopose la lastra a due diversi momenti di morsura per ottenere linee di diverso peso. La vista sullo sfondo che si intravede oltre gli edifici sulla sinistra è infatti piuttosto leggera, mentre le linee più ampie che delineano l’argine roccioso e le piante in basso al centro sono state evidentemente ottenute con una esposizione all’acido più prolungata. L’effetto che si ottiene è quello di un set da palcoscenico, con piani di recessione sfalsati, piuttosto che quello di una reale prospettiva. È stato poi usato il bulino per imbrunire le foglie in alto a sinistra nell'albero centrale e dare maggior vigore a quelle in alto a destra.

Famoso principalmente per i suoi paesaggi realizzati a penna e inchiostro, Remigio Cantagallina fu attivo a Firenze per più di cinquanta anni, durante i quali realizzò più di sessanta incisioni datate tra il 1603 e il 1635. Oltre la metà delle sue opere rappresentano paesaggi, mentre molte altre sono rappresentazioni di festival e soggetti teatrali. Nativo di Borgo San Sepolcro, Cantagallina raggiunse la sua maturità artistica intorno al 1600. È possibile attribuirgli un solo dipinto, frutto della collaborazione artistica col fratello Antonio. Si tratta dell’Ultima Cena, realizzato dai due artisti nel 1604 per un monastero della loro città natale. Insieme ad Antonio e all'altro fratello Giovanni Francesco, anch’essi registrati come allievi, Cantagallina studiò presso la scuola di Giulio Parigi a Firenze. Mantenne una relazione lavorativa con Parigi per anni, incidendo i suoi soggetti teatrali e di festival. Potrebbe essere stato lui stesso ad incoraggiare Parigi, nel 1608, a rivolgere la propria abilità di artista verso l’incisione, per un lavoro a più mani in cui lui stesso fu partner. La potenza espressiva della morsura realizzata in più fasi di Cantagallina influenzò sicuramente Jacques Callot, con cui collaborò nel 1616 alla realizzazione di Guerra d’Amore. Nelle prime opere, i paesaggi di Cantagallina riflettono i prototipi dei panorami settentrionali; esiste tuttavia una serie di quattro incisioni più piccole, datate 1609 e rappresentanti eventi religiosi, di stile più miniaturistico, in cui le figure sono più briose e più vicine a quelle dei disegni di Parigi. I disegni dell’artista, molti dei quali datati, includono anche un album che documenta una gita nella parte settentrionale dei Paesi Bassi (1612-1613). L’ultimo disegno conosciuto è datato 1655. Nelle ultime opere Cantagallina era solito posizionare un enorme albero, di teatrale memoria, in primo piano; lo stile e l'esecuzione sono man mano divenuti topograficamente più accurati e più atmosferici.

Bibliografia

Reed & Wallace, Italian etchers of the Renaissance & Barocque, p. 210, 107.

Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).

Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.

Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).

Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.