Nuda Veritas

Riferimento: S41925
Autore Cherubino ALBERTI
Anno: 1591
Misure: 234 x 434 mm
Non Disponibile

Riferimento: S41925
Autore Cherubino ALBERTI
Anno: 1591
Misure: 234 x 434 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, 1591, lungo la cornice inferiore, ombreggiato «Cherub.s Albertus.f. Romæ ·1591·», nel riquadro in basso «M·ANG·B·PINXIT IN VATICANO»; nel nastro svolazzante in alto si legge ora «NVDA VERITAS», e dentro la cornice circolare la dedica «ILL.MO ET R.MO / ·D· / ALEXANDRO/ MEDICES / S·R·E·CAR· / AMPLISS·»; Esemplare nel quarto stato finale, dove è aggiunto sotto la parola «VATICANO» «Cum priuilegio Su.mi Pontif.s».

“L’opera doveva formare nelle intenzioni dell’incisore una coppia con Petit Aethera (cat. St. 204), come questa datata 1591 e dedicata al cardinale Alessandro de’ Medici.

Le due stampe sono di formato molto simile e sono le sole incisioni sistine dell’Alberti speculari rispetto all’affresco, segno che l’intento non era qui principalmente documentario, ma di personale rielaborazione di gusto manierista, come raccontano la ricchezza delle cornici e i motivi decorativi d’invenzione dell’Alberti.

Per questa tavola si conosce un disegno preparatorio (penna e inchiostro marrone, pennello e acquerello marrone e azzurro, su carta avorio, 442 × 298 mm), conservato a Roma, Istituto Centrale per la Grafica (inv. FN2945R, scatola 321; Disegni degli Alberti, 1983, pp. 50-52, n. 10). Nel disegno, dove la figura – come nell’incisione – è già speculare rispetto all’affresco, è presente anche una prima idea per il puttino a sinistra (poi rovesciato nella redazione definitiva).

Ottley (1831) ha trattato questa figura come Adamo (su questa figura e le sue interpretazioni cfr. Problemi di identificazione nel Giudizio Finale di Michelangelo, in Studi in onore di Maria Grazia Albertini Ottolenghi, a cura di M. Rossi, A. Rovetta e F. Tedeschi, Milano 2013, pp. 149-154.).” A. Alberti, DApres Michelangelo, p. 103, n. 202

Ottimo esemplare, impresso su carta vergata, margini bianchi di circa 1 cm per lato, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

A. Alberti, DApres Michelangelo, p. 103, n. 202; Barnes, p. 194, n. 63; Le Blanc I, p. 9; TIB 34, p. 187, n. 67; P. M. Lukehart, Nuda Veritas…, in “After 1564 Michelangelo’s Legacy…, pp. 37 - 55.

Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615

Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.

Bibliografia

A. Alberti, DApres Michelangelo, p. 103, n. 202; Barnes, p. 194, n. 63; Le Blanc I, p. 9; TIB 34, p. 187, n. 67; P. M. Lukehart, Nuda Veritas…, in “After 1564 Michelangelo’s Legacy…, pp. 37 - 55.

Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615

Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.