Il ratto di Ganimede

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Riferimento: S48432
Autore Anonimo
Anno: 1530 ca.
Misure: 225 x 195 mm
500,00 €

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Riferimento: S48432
Autore Anonimo
Anno: 1530 ca.
Misure: 225 x 195 mm
500,00 €

Descrizione

Giove che ruzzola da una carrozza trainata da cavalli a destra, Ganimede che cavalca l'aquila di Giove in alto al centro, sotto Venere e, alla sua destra, le tre Grazie.

Bulino, 1530 circa, con otto righe di descrizione in due blocchi nel margine inferiore “Giove inbrando ... / l'armi a giove”. Firmato con il monogramma della B nel dado in basso a sinistra.

Replica o copia in controparte dell'incisione del Maestro del Dado.

Il soggetto è ispirato dal resoconto di Ovidio sul rapimento di Ganimede (Metamorfosi 10.155-61), la scena rappresentata in questa incisione riguarda l'amore. Cupido è il personaggio centrale, mentre Ganimede e l'aquila sono accessori relegati, a testimonianza del potere del dio bambino - anche nel sonno - di disarmare il sovrano supremo dell'Olimpo. Mercurio, messaggero degli dèi, ha spesso assistito Giove nelle sue relazioni amorose. Qui si precipita ad aiutare il padre, mentre Venere, in compagnia delle Grazie, veglia sul figlio.

Magnifica prova, ricca di toni, stampata su carta vergata coeva priva di filigrana, con margini pieni su tre lati e rifilata al segno di lastra in alto, in ottimo stato di conservazione.

 

Bibliografia

Cfr. Bartsch, Le Peintre graveur (XV.201.25).

 

Anonimo

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