Apollo e Marsia

Riferimento: S39825
Autore Marco SAN MARTINO
Anno: 1640 ca.
Misure: 150 x 191 mm
1.500,00 €

Riferimento: S39825
Autore Marco SAN MARTINO
Anno: 1640 ca.
Misure: 150 x 191 mm
1.500,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1640 circa, firmata in basso a destra “Marcho sanMartino In: e Fecit”, lettera “G” nell’angolo inferiore sinistro. Stato unico.

Bell’esemplare, impresso su carta vergata coeva con filigrana “Giglio inscritto in un cerchio con lettera B”, ampi margini, qualche rara fioritura, nel complesso in ottimo stato di conservazione.

Il soggetto, che ha per fonte letteraria Ovidio (Metamorphoses, VI, vv. 382-400), deriva, in parte, dal medaglione carraccesco con “Apollo e Marsia” (Galleria farnese, Roma). Anche nella stampa, come nel monocromo di Annibale, compaiono nel fondo, a sinistra, due figure di satiri.

Opera rarissima.

Bibliografia

TIB 47.23.017; Bartsch XXI.225.17; Le Blanc, III, p. 420, n. 17; Incisori napoletani del ‘600, p. 167 n. 159.

Marco SAN MARTINO (Napoli 1615/25 - Venezia 1680/1700)

Pittore e autore di stampe italiano. Resta un pittore poco conosciuto, ma le sue acqueforti vivide e spontanee sono estremamente particolari e innovative. Dopo un periodo a Bologna si trasferì a Venezia dove divenne famoso come pittore di piccoli paesaggi con figure (non pervenuti). Erano molto apprezzate per il realismo e gli effetti di luce. Le sue acqueforti di piccole dimensioni, con soggetti sacri e mitologici, mostrano il realismo già apprezzato nei suoi paesaggi. I contrasti tra le figure scure in primo piano e la luce sullo sfondo, con rocce, abitazioni e alberi, derivano dalla tradizione che va da Antonio Tempesta a Filippo Napoletano.

Bibliografia

TIB 47.23.017; Bartsch XXI.225.17; Le Blanc, III, p. 420, n. 17; Incisori napoletani del ‘600, p. 167 n. 159.

Marco SAN MARTINO (Napoli 1615/25 - Venezia 1680/1700)

Pittore e autore di stampe italiano. Resta un pittore poco conosciuto, ma le sue acqueforti vivide e spontanee sono estremamente particolari e innovative. Dopo un periodo a Bologna si trasferì a Venezia dove divenne famoso come pittore di piccoli paesaggi con figure (non pervenuti). Erano molto apprezzate per il realismo e gli effetti di luce. Le sue acqueforti di piccole dimensioni, con soggetti sacri e mitologici, mostrano il realismo già apprezzato nei suoi paesaggi. I contrasti tra le figure scure in primo piano e la luce sullo sfondo, con rocce, abitazioni e alberi, derivano dalla tradizione che va da Antonio Tempesta a Filippo Napoletano.