Allegoria del fiume Po

Riferimento: S36941
Autore Giovanni Battista SCULTORI
Anno: 1538
Misure: 134 x 112 mm
1.800,00 €

Riferimento: S36941
Autore Giovanni Battista SCULTORI
Anno: 1538
Misure: 134 x 112 mm
1.800,00 €

Descrizione

Bulino, 1538, datato e monogrammato in lastra in basso a sinistra IBM/1538. Esemplare nel secondo stato di due, con i ritocchi a bulino sul corpo del Fiume Po.

Magnifica prova, particolarmente nitida e contrastata, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana ma comunque databile alla prima metà del XVI secolo, con sottili margini, in ottimo stato di conservazione.

Secondo alcuni studiosi la composizione è d’invenzione dello stesso Scultori, mentre per altri deriva da Luca Penni. Recenti studi identificano il soggetto come il particolare del Fiume Eridiano nella Caduta di Fetonte di Michelangelo.

Esponente di punta della scuola Mantovana del ‘500, lo Scultori è anche conosciuto con i cognomi di Ghisi e Bertano. Allievo di Giulio Romano, è principalmente pittore, dedicandosi all’arte grafica solo nel periodo tra il 1536 ed il 1540.

La grande qualità delle sue incisioni, straordinariamente vicine allo spirito di Giorgio Ghisi, ha erroneamente contribuito a far credere che i due fossero parenti.

Bibliografia

Bartsch 19, Massari 5 II/II, Rotili, Fortuna di Michelangelo nell’incisione, p. 76.

Giovanni Battista SCULTORI (Mantova 1503 - 1575)

Capostipite di una nota famiglia di incisori, si forma alla scuola di Giulio Romano, ma risente nel corso della sua opera l'influenza di Marcantonio Raimondi: tra questi due poli si svolge tutta l'attività. Le sue incisioni derivano quasi tutte da opere di Giulio Romano. Tra il 1536 e il 1540 Scultori incise 20 lastre secondo Bartsch, o 21 secondo Albricci, molte delle quali portano il monogramma IBM. Scultori si dedica all'arte dell'intaglio quand'era ormai già un abile disegnatore e scultore, e le sue stampe riflettono la tecnica scultorea nelle linee profonde che esaltano i contrasti tonali. Fu maestro d'intaglio dei figli Adamo e Diana – ma nessuno dei due aveva l’originalità e il talento del padre , e probabilmente di Giorgo Ghisi, il cui cognome è stato erroneamente attribuito allo Scultori già dal Vasari. Le prime opere del Ghisi mostrano l’influenza del maestro, di cui traduce due disegni sulla guerra di Troia.

Bibliografia

Bartsch 19, Massari 5 II/II, Rotili, Fortuna di Michelangelo nell’incisione, p. 76.

Giovanni Battista SCULTORI (Mantova 1503 - 1575)

Capostipite di una nota famiglia di incisori, si forma alla scuola di Giulio Romano, ma risente nel corso della sua opera l'influenza di Marcantonio Raimondi: tra questi due poli si svolge tutta l'attività. Le sue incisioni derivano quasi tutte da opere di Giulio Romano. Tra il 1536 e il 1540 Scultori incise 20 lastre secondo Bartsch, o 21 secondo Albricci, molte delle quali portano il monogramma IBM. Scultori si dedica all'arte dell'intaglio quand'era ormai già un abile disegnatore e scultore, e le sue stampe riflettono la tecnica scultorea nelle linee profonde che esaltano i contrasti tonali. Fu maestro d'intaglio dei figli Adamo e Diana – ma nessuno dei due aveva l’originalità e il talento del padre , e probabilmente di Giorgo Ghisi, il cui cognome è stato erroneamente attribuito allo Scultori già dal Vasari. Le prime opere del Ghisi mostrano l’influenza del maestro, di cui traduce due disegni sulla guerra di Troia.