La Calunnia di Apelle

Riferimento: S43001
Autore Giorgio GHISI detto "Il Mantovano"
Anno: 1560 ca.
Misure: 316 x 350 mm
775,00 €

Riferimento: S43001
Autore Giorgio GHISI detto "Il Mantovano"
Anno: 1560 ca.
Misure: 316 x 350 mm
775,00 €

Descrizione

Bulino, 1560, firmato e datato in lastra in basso al centro. 'GEOR/GIVS/GHISI/MANT/.F./1560', lettered on the step at base on three tablets. Left: 'CVM PRIVILE/GIO REGIS'; centre: 'ATTRAHIT INSONTE PERIVRA CALVMNIA APELLE/IN IVS IMMISCENS FANDA NEFANDA SIMVL/AVRICVLIS IVDEX INSIGNIS TEPORA ASELLI/IVS PARITER REDDIT COCLITE CV COMITE/TEMPORIS AT DEMV QVAE FERTVR FILIA; SEROS/IN LVCEM PROFERIT QVI LATVERE DOLOS'; right: 'LVCA/PENIS/.IN.'

Esemplare nel terzo stato di sei, avanti l’indirizzo dell’editore Honerougt. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, rifilata all’interno della linea marginale con perdita di parte incisa, restauri ricostruttivi agli angoli superiori, difetti minori, per il resto in buono stato di conservazione. 

L’opera deriva da un soggetto di Luca Penni. Scrive Bellini: “Dopo la parentesi mantovana, con quest'opera il Ghisi torna a riprodurre artisti attivi in terra francese. Scegliendo di raffigurare la Calunnia l'artista si inseriva in un filone iconografico frequentemente trattato nel XV e nel XVI secolo, forse a causa delle sottili implicazioni allegoriche che il soggetto comportava nei confronti della figura del cortigiano. Il soggetto dell'opera, come viene indicato nella tavoletta in basso a sinistra, deriva da Luca Penni, sebbene al momento non si conoscano disegni o dipinti dell'artista raffiguranti la Calunnia, ad eccezione di un disegno conservato al Gabinetto Disegni del Castello Sforzesco di Milano (inv. 4868, C 519), in tutto simile all'incisione, salvo alcuni particolari, come la mancanza delle due figure che nell'incisione si vedono sul fondo a sinistra, la mancanza del gradino in primo piano e l'assenza delle circonferenze e dei rombi inscritti nei riquadri. Il disegno, penna, acquerello e biacca, nello stesso verso del bulino, misura mm. 330x320 e porta in basso, in grafia antica, un'indicazione relativa a Luca Penni. A nostro parere, tuttavia, questo foglio deve essere considerato una copia tratta da un'esemplare dell'incisione del II stato, anch'esso privo, come il disegno, del gradino, delle tavolette con le scritte e dei rombi e delle circonferenze nel pavimento. Volendo poi indagare a quali fonti il Penni possa essersi ispirato per la sua composizione e dando ipoteticamente per supposto che l'incisione del Ghisi riproduca fedelmente una composizione del Penni, sembra di poter dire che il Penni si sia rivolto a diverse fonti, quali il disegno del Mantegna La Calunnia (London BM, inv. 1860.6.16.85) o l'incisione di Girolamo Mocetto (Bartsch 1811, XIII, p. 113, n. 10; Hind V, p. 165, n. 12) che riproduce tale disegno, o ancora il dipinto del Botticelli (Firenze, Uffizi), o un disegno di Raffaello (Louvre inv. 3878) raffigurante La Calunnia di Apelle, o una sua copia con sfondo architettonico. (London BM, inv. 1872.10.12.3268, vedi fig. 133), o infine il dipinto Allegoria della Calunnia di Apelle, presente a Pesaro nella Villa Imperiale (databile intorno al 1529-1532)” (cfr. Paolo Bellini, L’opera incisa di Giorgio Ghisi, 1998, pp. 173-179).

Bibliografia

Bartsch XV.411.64; Le Blanc II.296.59; Albricci 1982, no. 48; Boorsch, Lewis, and Lewis 1985, n. 27, III/VI; Bellini 1998, n. 40, III/VI.

Giorgio GHISI detto "Il Mantovano" (Mantova 1520 - 1582)

Studiò disegno con Giulio Romano e incisione con Giambattista Mantovano, dal quale derivò lo schema incisorio di Marcantonio Raimondi. Salvo un breve soggiorno ad Anversa nel 1550, svolse la sua attività principalmente a Mantova. Studiò disegno con Giulio Romano e incisione con Giambattista Mantovano, dal quale derivò lo schema incisorio di Marcantonio Raimondi. Salvo un breve soggiorno ad Anversa nel 1550, svolse la sua attività principalmente a Mantova. La sua maniera si distingue per l'accurato, sottilissimo tratteggio, per l'intenso chiaroscuro e la raffinata applicazione, sulla lastra, delle tecniche orafe. Oltre alle numerose incisioni da Michelangelo (Giudizio Universale, Sibille e Profeti, ecc.), da Raffaello (Disputa del Sacramento, La Scuola di Atene, ecc.), da Giulio Romano (La morte di Procri), particolarmente interessanti il celebre Sogno di Raffaello e La Vittoria. Il Bartsch e il Passavant catalogano 70 stampe mentre l’Huber solo 31; il D’Arco elenca 44 soggetti e i Lewis assegnano 63 soggetti certi.

Giorgio GHISI detto "Il Mantovano" (Mantova 1520 - 1582)

Studiò disegno con Giulio Romano e incisione con Giambattista Mantovano, dal quale derivò lo schema incisorio di Marcantonio Raimondi. Salvo un breve soggiorno ad Anversa nel 1550, svolse la sua attività principalmente a Mantova. Studiò disegno con Giulio Romano e incisione con Giambattista Mantovano, dal quale derivò lo schema incisorio di Marcantonio Raimondi. Salvo un breve soggiorno ad Anversa nel 1550, svolse la sua attività principalmente a Mantova. La sua maniera si distingue per l'accurato, sottilissimo tratteggio, per l'intenso chiaroscuro e la raffinata applicazione, sulla lastra, delle tecniche orafe. Oltre alle numerose incisioni da Michelangelo (Giudizio Universale, Sibille e Profeti, ecc.), da Raffaello (Disputa del Sacramento, La Scuola di Atene, ecc.), da Giulio Romano (La morte di Procri), particolarmente interessanti il celebre Sogno di Raffaello e La Vittoria. Il Bartsch e il Passavant catalogano 70 stampe mentre l’Huber solo 31; il D’Arco elenca 44 soggetti e i Lewis assegnano 63 soggetti certi.